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martedì 26 marzo 2013

IMPRESA ADDIO



Getta la spugna, chiude i battenti e dice addio l’impresa che, dopo un contenzioso contrastato e un nuovo progetto ormai rifatto, stava in attesa dell'inizio dei lavori. Rimarrà il suo nome, forse, ancora un po’ su quei cartelli di cantiere che, sono ormai quasi due anni, è l’unica cosa che vediamo di quel gran porto che, dire poco, è “sfortunato”. Cessa il suo impegno dunque quell’impresa, toglie il disturbo, lascia in eredità quel suo progetto, ormai pagato, chiude e se ne va. Finisce quindi qui un altro dei capitoli infiniti di cui si allunga quest’opera ma vista, finiscono le imprese, cambiano i sindaci ed i governi, era il novecento ora siamo ben dentro il nuovo secolo, non esisteva il patto, tutto è cambiato, nessuno ci è riuscito a fare un solo passo. L’autunno con cui si è travestito l’inizio di quest’anno a primavera è un po’ anche il segno di questo lungo fallimento, del declino che dietro le parole camuffate da una retorica  passata, il nostro Canio ci prova a rinviare, ma lui è una parte della causa, è un po' il problema, non è la soluzione, fare la vittima non paga. Comunque se l’impresa se ne è andata, non è che è l’ultimo problema, di mezzo ci stanno sempre e ancora i soldi, quei 900 mila euro che la Regione non decide, ma intanto il tempo ancora passa, un altro anno si avvicina e la telenovela segna il passo.

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