Così è finita la due giorni della festa,
fatti i saluti, partiti gli invitati, si sparecchia. Centocinquanta gli anni
della storia, ma come il Duomo non sembra mai che sia finito. Ci han fatto il
primo pezzo, quindi un secondo, ancora un
terzo quando è salita la sua altezza e poi un ritocco; comunque niente male, diamo
atto, e così sembrava che il lavor fosse, da tempo, ormai finito. Che fosse
niente male lo disse anche lo Stato che nel lontano 24 ci mise le sue mani per
conservare quello che era il suo parco; più di recente ci è tornato sempre
questo Stato che, ormai nel millennio in cui noi siamo, volle completare la tutela e, senza
che alcun dicesse niente, estese la tutela al fabbricato, così facendo più
che dimezzar l’imposta ora dovuta; ultima di serie arriva la Zarina che nel
2000 zero e nove, senza che sempre nessuno facesse poi obiezione, sopra quel
vincolo datato 24, ci mise il suo sigillo, così dicendo basta, l’opera è finita
e terminata, d’ora in poi nulla si tocca,
o sono guai. Ma la Zarina lo sapeva che c’era il compleanno e che rischiava con
quel suo “niet” di rovinar anche sta festa ? La proprietà, invece, lo sapeva che
a rovinar la festa ci aveva pensato sta Zarina ? Alle domande che qui son poste è inutile
cercare una risposta, non le troviamo, lasciamo quindi stare, ma quel che, invece, ormai è certo, il Palazzo è, sempre, quello incerto. Comunque intanto il tempo si incammina, il compleanno si
avvicina, prendono sto artista dal nome d’altri tempi, ci fanno il progetto del
portone coi putti, gli angioletti, le ghirlande,
le colonne, gli archi, i pilastri e gli dei
pagani, il tutto fuori scala, in un miscuglio di stili vari e variopinti, ci
fanno poi l’ordine alla Cina e quando
arriva lo mettono un po’ insieme ed è finita. In mezzo a tanta gente, nella due
giorni in festa, la proprietà ha ora parlato, facendo un cenno alla novità del
suo portone. Scusate ha detto, ai più forse non piace, ma siamo a casa nostra e allor, scusate ancora, ma noi
facciam quel che a noi piace. Su questo: che fanno quel che a loro piace non ci
piove; grazie comunque del pranzo che ottimo è dire, forse, anche un po’ poco,
quanto a commentar invece la prolusione del padrone, oggi non vogliamo rovinargli la sua
festa.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
Nessun commento:
Posta un commento