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venerdì 22 marzo 2013

APERTURA DEL PORTONE




Il Palazzo ora si schiera, o meglio, ci prova e punta le sue armi contro sto gioiello. Prende dunque la carta e la sua penna e  contesta quel portone perché eseguito senza consenso, o meglio, fuori tempo. Prossima mossa spetta ora proprio a quel portone che deve portar prova contraria e convincente.  Ma non è tutto, perché quand’anche fosse la controprova convincente, di carte, una sarebbe, appunto, quella decaduta, ma un’altra  manco c’è e la terza, invece, non è stata rispettata. Insomma, la cosa è un poco complicata, ma quel che qui diciamo è che erano tre le carte necessarie per fare i telamoni, di cui, una è quella contestata, l’altra manco c’è, quanto alla terza: diceva delle cose, ne han fatte delle altre. In questo quadro molto vicino a quella che è l’arte italiana di arrangiarsi, sempre sto portone apre le porte alle viste del FAI di primavera. Iniziativa degna e rispettosa dunque che vuol mostrare al pubblico invitato le cose belle dell’arte e del paesaggio. Quando organizzata fu questa giornata, questo ci sfugge, non lo sappiamo se videro il portone, neppure lo crediamo, sorpresa dunque si presenta davanti agli occhi che un po’ staran stupiti di così tanta grandiosa novità. La cosa ci imbarazza, perché a digerir quest’ opera, di un gusto che vi invidio,  questa è  già tosta; che poi anche sia contestata come abuso in edilizia, questo poi non ci voleva; che poi sia priva di autorizzazione da parte del paesaggio, accidenti non gliene va bene manco una; quanto all’unica che hanno, che l’opera sia ad essa anche un po' difforme, questo vuol dire proprio non farsi sfuggir mai proprio niente. Ora comunque si apre sto portone nella giornata del FAI di primavera, speriamo dunque bene, che facciano, magari, credere  che sia finto, che gli raccontino  sia fatto di carta o di cartone per esigenze di un copione.
 

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