Apriamo l'anno piano piano. E' l'anno del ricambio, almen si spera; per ora i primi mesi saranno più di attesa che di altro. Si sbrigheranno le pratiche sospese e poco altro. Si chiuderanno i conti di quello già passato, si metterà sul tavolo la previsione di quest'anno. Quanto invece al resto non si sa. Rimangono, io credo, un po' tutti irrisolti i nodi del passato; di questi quello del porto che sembra adesso andare avanti, è quello che magari invece ci offrirà le sorprese anche più amare. Il conto lì è salato; salito oltre le stelle e dir che si è sprecato non è esatto. Sprecare è un'altra cosa; lo spreco è l'avanzo del pasto a fine anno, invece qui lo spreco, ossia l' avanzo, non c'è stato, ma tutto quanto è stato, sino al fondo, consumato. Comunque si vedrà dove mai andrà e se, alla fine, almeno qualcuno pagherà. Rimane invece occulta la variante, lo stralcio 2 s'intende. Venduta come fatta si è persa per la strada ? Non lo sappiamo. Che fine abbia fatto, se presto arriva in aula o invece è rinviata, per ora, ripetiamo, non sappiamo. Del resto non sarebbe né la prima, né l'unica di volta, ma sarebbe una costante a ogni svolta elettorale. Abbiamo già finito? Forse sì; non credo che da qui a metà maggio ci sia tempo per fare tante cose, per quelle il tempo c'è già stato, ma è, ormai, tutto passato e consumato. Rimane il tempo, quello sì, per farsi le loro strategie per il futuro, il modo con cui sopravvivere anche dopo, la ricerca dell'alchimia con cui riuscire a sconfiggere il tempo che passa e la memoria che rimane. Sta volta sarà un poco più difficile; di tempo, infatti, ne è passato ancora e non è poco, mentre la memoria si è arricchita di recente di successi ripetuti e rivenduti. Comunque di profezie in materia è meglio manco farne; tanto presto si vedrà come un'altra volta finirà.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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venerdì 2 gennaio 2015
INIZIO ANNO - PREVISIONI
Apriamo l'anno piano piano. E' l'anno del ricambio, almen si spera; per ora i primi mesi saranno più di attesa che di altro. Si sbrigheranno le pratiche sospese e poco altro. Si chiuderanno i conti di quello già passato, si metterà sul tavolo la previsione di quest'anno. Quanto invece al resto non si sa. Rimangono, io credo, un po' tutti irrisolti i nodi del passato; di questi quello del porto che sembra adesso andare avanti, è quello che magari invece ci offrirà le sorprese anche più amare. Il conto lì è salato; salito oltre le stelle e dir che si è sprecato non è esatto. Sprecare è un'altra cosa; lo spreco è l'avanzo del pasto a fine anno, invece qui lo spreco, ossia l' avanzo, non c'è stato, ma tutto quanto è stato, sino al fondo, consumato. Comunque si vedrà dove mai andrà e se, alla fine, almeno qualcuno pagherà. Rimane invece occulta la variante, lo stralcio 2 s'intende. Venduta come fatta si è persa per la strada ? Non lo sappiamo. Che fine abbia fatto, se presto arriva in aula o invece è rinviata, per ora, ripetiamo, non sappiamo. Del resto non sarebbe né la prima, né l'unica di volta, ma sarebbe una costante a ogni svolta elettorale. Abbiamo già finito? Forse sì; non credo che da qui a metà maggio ci sia tempo per fare tante cose, per quelle il tempo c'è già stato, ma è, ormai, tutto passato e consumato. Rimane il tempo, quello sì, per farsi le loro strategie per il futuro, il modo con cui sopravvivere anche dopo, la ricerca dell'alchimia con cui riuscire a sconfiggere il tempo che passa e la memoria che rimane. Sta volta sarà un poco più difficile; di tempo, infatti, ne è passato ancora e non è poco, mentre la memoria si è arricchita di recente di successi ripetuti e rivenduti. Comunque di profezie in materia è meglio manco farne; tanto presto si vedrà come un'altra volta finirà.
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