Facciamoci capire
Lo spunto, questa volta, ce lo offre l’altro locale blog che richiama all’ordine il governo e il contro governo perchè si facciano capire, chiamandoli burocrati ed invitando a formulare i testi, delle deliberazioni degli uni e delle proposte e robe varie degli altri, usando il linguaggio più semplice possibile perché così tutti possono capire. Questo è l’invito rivolto a noi impegnati nel locale, ma il problema, per il vero, sta prima ed anche a monte; nei banchi del governo e dei parlamenti: nazionali e regionali, che sfornano leggi, decreti, regolamenti e quanto di più esiste che, molte volte, non solo sono poco o quasi per nulla comprensibili agli addetti anche ai lavori, ma che, pensate un po’, sono intraducibili in lingua inglese. Abbiamo un problema con l’Europa anche per questo e non solo per il debito sovrano. La lingua inglese, questo si sa, è lingua molto semplice ed essenziale, poche regole di grammatica, una parola significa una cosa e non più d’una ed alla fine, tutti capiscono ed è chiaro. La lingua, anche se di Dante, è invece un’altra cosa; circa l’opposto. In questo opposto se messa, da sempre, la politica che ha voluto testi di legge sempre confusi e pasticciati per applicare la regola famosa: “ Le leggi si interpertano per gli amici e si applicano per i nemici”. La burocrazia, (gli uffici legislativi di parlamento e consigli regionali), hanno sempre recepito questa richiesta di chi è di turno a governare ed il risultato è quello che sappiamo, impacciando il bel paese, ad esempio, in infiniti contenziosi. Ma per tornare a noi poveri locali, dobbiamo dire una parola di difesa: i testi ufficiali si scrivono in un modo e non si scrivono in un altro. Poi uno è bravo e si capisce, uno è meno bravo e si capisce forse meno, ma c’è un ordine formale da seguire ed anche noi del contro governo, quando depositiamo i nostri atti, vogliamo che siano formalmente ineccepibili. Il problema invece è forse un altro e vi faccio solo un esempio: sulla famosa storia della convenzione Pallavicino, abbiamo scritto 21 cartelle molto formali e non a caso, poi l’abbiamo anche spiegata in quattro righe con la storia del padre di famiglia e credo che anche i bambini l’hanno capita , purtroppo è Canio che , forse, ancora non capisce.
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