L’ingorgo Consiliare
Ormai ci siamo, la boa del I anno del II governo di Canio è già in vista e sembra appena ieri, ma abbiamo ancora nelle orecchie le parole della solenne inaugurazione del mandato, quando tutti ascoltammo il sermone inaugurale del Professore, quasi uno statista, ma tutta grande maggioranza manifestava gioia e felicità per il successo travolgente, forse inaspettato, sicuramente irripetibile. Noi che il risultato lo avevamo quasi indovinato, ce ne stavamo un poco più tranquilli pensando però a quello che dopo sarebbe capitato. Presto finirono anche i riti del nuovo insediamento e iniziò la vita del governo e del Consiglio, chiamato, a onor del vero, più ad ascoltare, discutere e votare proposte, mozioni e interpellanze di superminoranza che non di grande maggioranza. Ci capitò allora sorbirci ancora una lezione, sempre tenuta dal noto Professore che, solennemente ed anche con orgoglio, davanti alle proposte del nemico, un giorno, in assemblea tutta riunita, disse: “ noi siamo maggioranza, a noi il mandato a governare e non a voi, quindi saranno bocciate tutte quante le proposte “. Questo fu il famoso postulato, un’affermazione forte che, certamente tanto dovette intimidire superminoranza che non cambiò di un niente impostazione e continuò a rovesciare sul tavolo di Canio richieste di Consigli. Ora siamo arrivati ai Consigli dedicati, quelli che impiegano quattro sedute per esaurire gli argomenti all’ordine del giorno, tanti sono quelli di superminoranza che grande maggioranza fa fatica a stare al passo. Allora ecco che, per bocca proprio ancora del noto Professore, spunta la parola che abbiamo messo in cima al titolo di oggi: l’INGORGO, questo che pare stia diventando forse un incubo per Canio e i suoi seguaci, quello di vedere il loro gran Consiglio alla mercè di cinque dissennati.
Non è ancora una richiesta esplicita di tregua,ma forse poco ci manca. Vedremo, ma siamo solo in fase di rodaggio, perché tanto spavento per un niente ?
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