Road map addio
Così ieri intitolavamo il nostro quotidiano giornalino, dandovi conto delle ultime novità che sono uscite dal Palazzo. Vero che ormai è la Pasqua , ma non è che siano sorprese dentro un uovo; di sorprese, se è per dirla in positivo, forse, da qui alla fine del mandato non ne vedremo molte, forse non c’è neppure il tempo. Quello che invece un po’ ci intriga a leggere le cose che il governo ora ci dice che farà, sono cose, all’apparenza un poco strane, che comunque costano una cifra e che Canio e il suo governo pensa, o almeno così scrive, di lasciarci quale gradita eredità. Ne parliamo di qualcuna come il parcheggio sotto una piazza dentro il centro di città, stima per circa unmilione e 300.000 mila euro, mentre, e già l’abbiano detto, nulla si trova nel nuovo programmino del governo, di quella grande opera strategica, risolutiva di tutti i problemi dei posti per le auto che si chiamava la Gabbiola , pezzo forte di Canio, detto il primo. Sparisce anche l’annuncio del Vice delegato per un gran restyling del parcheggio fronte lago per farlo diventare vera piazza con tutti i suoi annessi, per l’appunto, in superficie e parcheggio solo in sotterraneo. E’ così, come per gioco, purtroppo non è un gioco, ecco sparire qualche cosa che era buono e comparire questa trovata del parcheggio dentro un buco in mezzo alla città. Diciamola così, quest’opera sembra pensata più per un debito, di quelli elettorali, che per vera e concreta intelligente pubblica sua utilità. Probabilmente non sta neppure in piedi sotto il profilo finanziario per chi dovrebbe cacciare tanti soldi, salvo che si faccia per tanti box semiprivati ed ecco che il debito, quello elettorale ben si intende, è ripagato. Comunque non sarà tanto diverso, quelli che oggi occupano la superficie tutto quanto il santo giorno e forse anche la notte, andranno giù di sotto, mentre al loro posto gireranno macchinette a mangiar soldi. Quanto ad arrivarci e poi a partire, chiunque lo capisce che lì un parcheggio, più di quel che c’è, non ha da divenire, ma più ne fai, un po’ di qua e un po’ di là, ecco che, alla fine, anche la favola della Gabbiola sparirà.
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