Road map addio
Possiamo usare queste parole per definire la strategia anche di un locale governino, insomma il modo per raggiungere il programma o anche il progetto che chi governa dovrebbe avere in mente per giungere alla meta. La boa di mezza via è già passata, i primi sei di dieci se ne sono belle andati e quelli che rimangono dovrebbero essere un po’ come fare il raccolto di ciò che si è prima seminato. C’è infatti un tempo per tutto: uno per pensare cosa fare, un altro per progettare quello che è uscito dal pensiero, ed infine un altro per fare. Dovremmo quindi esserci arrivati e da qui alla fine del mandato raccoglierne soli i suoi frutti. Dovremmo appunto e invece non lo siamo, complice Tremonti si dirà, questo è ormai certo, ma dalle carte che, ogni tanto, ci vengono fornite dal Palazzo, viene il sospetto che quelli del governo siano ancora fermi alla fase del pensare cosa fare. Il loro piano, se così osano chiamarlo, per il prossimo triennio sembra più una somma di cose, vecchie e nuove messe li, non un vero piano di mandato. Tanto per cambiare della Gabbiola, tanto strategica, neanche una parola, mentre si inventa e si pensa di far spendere a qualcuno, con la formula della finanza di progetto, un milioncino e 300 mila euro per fare un parcheggio sotto P.za Capucci dove manco c’è e ci sarà mai una viabilità decente per tentare di arrivarci e di partire, mentre con la formula del leasing in costruendo si andranno a spendere un altro quasi milione per cambiare le luci della città, poi e ancora si andranno a spendere 378 mila euro, (solo però se la regione caccerà i soldi necessari) per fare le stazioni al lido di Carciano e Isola Bella ( a volte i consigli si ascoltano), mentre, ma non si sa ancora come si finanzia, si vogliono spendere 500 mila euro per rifare p.za Marconi e qui invece i consigli non si vogliono ascoltare. Poi si insiste, e qui bisogna proprio essere cocciuti al cubo, si vuole fare un’altro leasing in costruendo per regalare al Principe Pallavicino i suoi primi 310.000 euro ( facciano pure, se ne accorgeranno), poi però c’è un altro consiglio che sembra ascoltato, un progetto di finanza o qualche cosa di analogo per fare un milione e 350 mila euro di pontili per il diporto. Be forse stanno esagerando e così rischiano di non ottenere un nulla. Pezzo forte , da tenersi con entrambe le mani, tra il 2012 e l’anno dopo, se ne vanno un milione e 421 mila di euro da spendere al ponte del Roddo, opera strategica, forse in previsione dell’apertura al pubblico della vicina vasca da bagno e dulcis in fundo, un milione e 932.806,60 , c’è scritto proprio così con anche i 60 centesimi finali, da spendere nel 2013 per sistemare l’auditorium del pala dei congressi. Chi li caccia tutti questi soldi, nel documento non c’è scritto, mentre nel bilancio triennale neppure, forse una dimenticanza.
Deve essere un momento difficile, come la fine prossima di un regno, si perde la mappa e si va a caso, sperando di indovinarne almeno una. I prossimi commenti in aula.
Nessun commento:
Posta un commento