Ormai le cose promesse nel futuro hanno da declinarsi al
tempo che è passato; così è per quella
cosa che si chiamava Palazzola. Anni, decenni son passati da quando al buon
Alfonso Pini, quanto mai, venne l’idea di far la donazione e se ora la vedesse la sua villa,
uscirebbe dalla tomba disperato. Pazienza, ci vuol solo pazienza, tanta pazienza, questa parola è la chiave per capire
e sopportar chi ci comanda. Una vicenda, ma è solo una delle tante, che si
trascina dal secolo trascorso, che dopo un percorso travagliato era approdata,
finalmente, nelle sicure mani del pubblico
potere. Imperava allora un tal Racchelli che sembrò trovar la soluzione . Nacque
così la fondazione, era l’ottobre, il giorno 27 dell’anno 2000 e ancora solo 4. C’erano già messi anche dei soldi, mica pochini, 5 milioni dei nuovi
euro usciti dalla zecca. Tutti contenti allora? Avranno, magari, anche
brindato, questo non si sa, comunque sta che, a parte poi la sorte infausta che
ebbe a colpir l’ispiratore, si misero di impegno, forse anche di ingegno per consumar
tutti quegli euro che la fortuna sembrava aver dato come dote alla neonata fondazione.
Le cose non andarono veloci, ma per fare sol il progetto si ebbero da fare
anche i contenziosi giudiziari sulla gara. Morale si andò lunghi, poi arrivò Canio, arrivò anche il progetto, ma
tosto sparirono anche gli euro. Ora la storia sembra già finita, di certo c’è
soltanto che Canio, col fischio, ha poi ottenuto che l’altro socio, la Regione,
tornasse a cacciar gli euro finiti a pagare il debito sovrano regionale. Così
aspettiamo e mentre ormai leggiamo che investire nel turismo culturale è un gran
affare, noi aspettiamo, Canio ha altro cui pensare, il grande albergo, nessuno
più che ormai ci pensa allora a questa villa regalata e poi dimenticata.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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