Sta volta va veloce il nostro
Canio, va veloce come usano andare i camerieri quando in sala c’è il banchetto
da servire e infatti, mentre la variante per gli alberghi sta in parcheggio, da
almeno già sei mesi, ecco che lo stralcio giusto per qualcuno, lo stralcio che
è andato nel Consiglio il 14 del mese
ancor di maggio, il giorno 25 di questo che è già giugno, arriva in conferenza proprio
indetta sempre dal nostro caro e amato Premier. Qualcuno magari si chiederà
perché mai tanto ritardo, da una parte, e tanta fretta poi dall’altra. Certo
che la domanda ce l’abbiamo fatta anche tra noi e pure una risposta abbiamo poi
tentato. La variante, tutta intera, quella appunto detta alberghiera, sta ferma
perché Canio ha il semplice terrore che la conferenza gliela spedisca subito
indietro non appena messa in tavola.
Insomma teme e con ragione, di
far la fine che ha fatto l’altra volta e così la tiene chiusa, a chiave, in un
armadio: la dispensa. Però ci sono anche gli ospiti che hanno già prenotato un posto
a tavola e mica si potrà lasciar che muoiano di fame. Allora c’è questa
soluzione, il tavolo ristretto, quello che porta il cartellino: “ prenotato”,
quello riservato per quelli di riguardo, sperando che le portate non si
freddino e che, almeno per quelli, il nostro Premier, ora promosso al maggior rango di primo cameriere, riesca nel servizio
preparato. C’è però ancora un problemino; che quando ci sono le tavole
imbandite per un po’ troppi di invitati, c’è poi sempre anche qualcuno che, non
invitato, riesce a trovarsi un posto inosservato. Così anche noi abbiamo preparato
un piatto di portata che poi, seduti a tavola non visti, serviremo al momento
più opportuno o, forse, inopportuno. E’ un piatto esotico e speciale, una
prelibatezza mai ancora vista prima, un piatto assai gustoso, purtroppo è anche
velenoso, insomma chi lo mangia rischia la fine che fa il topo. Altro non dico
per non rovinare poi la festa; comunque
farà un botto e sarà il segno della fine della festa.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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