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lunedì 11 febbraio 2013

ARRANCARE


 
 Non è stato felice il fine anno, non è felice l’inizio di quest’anno, non c’è storia, a Canio e al suo governo gli manca la benzina ed il motore perde colpi, è da cambiare. Chiudeva infatti il fine anno finito in un agguato teso nel cuore della notte che colpiva a morte la” Zanetta”; apriva poi il “portone”  l’inizio di quest’anno e dentro si trovava un po' di tutto, comunque un gran pasticcio; seguiva la notizia su sto porto, l’ennesimo rinvio ormai infinito; si consolava poi sto Canio con la notizia che la piscina sta per essere finita. Comunque non c’è male, su quattro almeno tre fanno cilecca, avanti a questo passo è come fosse fermo. Se questa è la foto di un interno in sto momento, quali son le soluzioni che son in vista ? Per verità non è che pure noi poi le sappiamo, comunque qualcosa immaginiamo e dunque qui le descriviamo. Sulla “Zanetta” Canio è in un dilemma; ora apertamente lui  confessa che il 26 ultimo comma esiste, lo dice infatti quando è chiamato all’interpello sulla storia del portone, ma tenta, o almeno spera, di potere riuscire ad arrampicarsi ancora un po’ su per i vetri. Per carità di Dio,  lasci stare, già fa fatica a camminar quando è per terra, immaginate voi vederlo anche salir su per i cristalli. La verità finale comunque  su sta cosa non tarderà poi molto. E’ noto infatti e non è già più un mistero che minoranza tornerà dentro quell’aula portanto al voto maggioranza sulla question di fondo, cioè l’annullamento per violazione e contro lege dello stralcio. C’è poi la questione del portone, ora il portone è stato aperto e la verità viene alla luce. Qui Canio si trincera dicendo che la questione è tutta in mano alla gestione e  il suo governo è quindi assolto da ogni colpa. Verissimo e quindi, attento, salta il pranzo il 16 e il 17 prossimo di marzo, ma questo è vero solo un po’ in teoria, perché per vero lui ed il suo governo intero, sulla questione dei vincoli e non vincoli, ci hanno giocato come pochi facendo e disfando le varianti, in corso, di ogni tipo. Solo il 19 infatti del dicembre ultimo scorso Canio, preso un’altra volta in fallo,  apre ancor la borsa per aggiustar le carte di quei piani sempre in corso e disegnar quei vincoli si qui anche nascosti. Insomma fanno ora quel che doveva esser la prima cosa ad esser fatta. Sulla question del porto la colpa, come già annunciato, è della burocrazia romana, rea di aver impiegato sette mesi per dare un non responso. Un risultato, quindi, è stato ora acquistato e dopo sette anni, finalmente, non certo solo sette mesi, vien dato il tanto atteso annuncio del colpevole. Trovato dunque il responsabile, ora saranno risolti, come d’incanto, tutti quanti i soliti problemi. Comunque Canio non par ancor sia soddisfatto e, bontà sua, ci commissiona un’indagine ulteriore e suppletiva per scoprir se mai taluno d’altro sia da scovar ed indicar come reo di tanto inganno. Magari sto lavoro lo facciamo, ma poi a Lui non glielo diamo.

   

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