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giovedì 7 febbraio 2013

FINE DI UN CONSIGLIO SENZA FINE


Si continua a far l’esame degli interpelli che, per lo più, hanno la data ancora impressa del 01/12/2012 e da lì stanno in attesa. Archiviato dunque il porto un’altra volta, c’è ora quello che riguarda le modalità di conduzione del consiglio, ossia, vista la norma, la facoltà  in capo all’interpellante  di replicare o no, diritto da Canio mai concesso. Canio ci prova a dare una risposta, poi abbandona il campo e allora abbiam capito che, d’ora in avanti, questo diritto   lo prendiamo. Si passa all’interpello per conoscere dell’esito di gare ormai ultimate e che mettevano a mercato la conduzione del cascinino di Carciano e poi del Loco con piscina in zona Lido. Un pezzo di risposta ci prova a darla tal Bottini che legge tutto ciò che già sappiamo, mentre non dice ciò che invece noi chiediamo. Allora noi insistiamo perché alfin ci dica che cosa far per quanto quel che riguarda il fallimento di tutte le gare ormai tentate e la chiusura decretata del ricordato cascinino. Morale: Bottini non lo sa e la risposta è che dopo si vedrà. Entra allor in campo il nostro Canio che, vista l’incertezza del suo Vice, non vuol perder la faccia. Inforca allora il suo megafono e tuona minaccioso contro chi ha osato di formulare l’ interpello, reo di domandar se valga poi la pena togliere un parcheggio in zona lido per metterci un deposito dei camper. Qui Canio lo vediamo nella versione a lui più congeniale, rispondere nel merito e forse tentar una qualche riflessione non ci prova, ma è quello che lancia al vento e al vuoto le parole. Passiamo ad altro che si calma, infatti va in onda un’altra volta l’eterna vicenda della benedetta funivia. Qui a  Canio spetta sol riferir  dell’esito del summit ormai già svolto. Quel che ci dice è che l’accordo prospettato era di metterci 70 la Regione e 30 il territorio. Qual sia la somma intera non è che ben si sa, comunque oscilla tra 3 punto 5 e 5 di milioni. Chi poi sia sto territorio non è che lo si sa poi tanto bene, comunque anche la Perla farebbe la sua parte. Non è che sa molto di più, almeno così ci riferisce, il resto anche Lui  dice che lo legge sul giornale. Arriva il Grand Hotel e il suo portone. Si legge l’interpello preciso e puntuale, poi però si dice che, in replica, si aggiungono altre cose. Canio ora è più calmo  e con l ‘aiuto di un  foglio con gli appunti ne fa un po’ tutta la storia. Sta volta, non si scappa, ed è la prima volta che lo dice, si è proprio tutto vero c’è quell’articol 26 ultimo comma e allora è ancora da capirsi se è stato o meno rispettato. Qui la faccio breve, Lui chiude il suo intervento con tanto di punto di domanda ed è già tanto perché non dice  una parola a difesa del portone. Arriva allor la  replica a sorpresa e Piervalle fa una cronistoria del titolo edilizio, poi estrae una bella foto con la prova della data dello scatto e citando giurisprudenza e legge sostiene essere l’opera in corso tutta abusiva. Notizia criminis potrebbe quindi anche essere ed allora c’è la richiesta che il verbale della sera con la prova vada alla Procura. L’ultima riguarda lo stato in cui da tempo ormai versa via Mainardi. Risponde un po’ Bottinini ed un po’ anche Canio, l’uno non sa cosa mai fare e l’altro solo per polemizzare. Non sono ancora le 21, si va a casa.

 

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