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venerdì 22 febbraio 2013

I TELAMONI


Ormai lo abbiamo imparato già un po’ tutti, sono gli omoni, quei giganti che reggono il peso anche del mondo e che hanno messo a far la guardia al Grand Hotel des Illes ed ai suoi cento e 50 anni. C’è stata la polemica, che manco è stata accesa, civile si direbbe; si è poi discusso, anche qui in modo assai civile, in sede di consiglio, con sol qualche elemento un po’ fuori  programma. Ora sti telamoni sono pronti, ci manca qualche luce e ancora qualche oggetto di contorno, ma son pronti e ognuno si faccia il suo giudizio. Dispiace però dover dire almen due di cose; la prima è che l’ autorizzazion  Ministeriale che lo permise, ci mise anche un certo qual dettato assolutamente imperativo: “che i telamoni non fosser realizzati”. Poi, però, cambiò Soprintendente, ne venne un’altra che par meno severa e più distratta che approvò nuovi disegni dove, quei due gran telamoni che ora presidiano l’ingresson principale  eran per vero molto più piccoli e modesti; avevan soltanto il busto e poi la testa.  Succede ora però che, nell’eseguirli, si sbagliano a copiarli e li rifanno giusto secondo il modello non permesso. Questa dunque la prima delle cose, la seconda questione forse è nota perché la esibimmo in sede di consiglio dove dimostrammo che il titolo edilizio non solo cozzava con le norme, ma che, come si usa, dire era: “ tamquam non esset”, perché la sua durata è breve quanto un anno, poi se non si usa, si butta  per la legge. Che non fosse stato usato esibimmo e consegnammo, proprio in sede di consiglio, un documento a sua comprova e quanto al fatto che, invece, fu dichiarato utilizzato, erroneamente si presume, giusto proprio l'esatto suo contrario, che cosa mai vogliamo farci, così è fatto un po’ il sistema; sin quando non si guarda nelle carte le malefatte sono sempre, quasi, salve.

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