Chi ha memoria, chi frequenta questo blog sin dai suoi esordi, chi insomma ha avuto gran pazienza e tolleranza, o chi va a cercare nell’indice infinito che si apre in fondo pagina, ricorderà o troverà quei post dove appariva quella metafora del vaso di Pandora che, una volta aperto e spalancato, tutti quanti avrebbe poi contaminato. Erano i tempi in cui la maggioranza si vantava di esser ancor giovane ed esser anche forte, erano i tempi in cui prestarci ascolto era un po’ come infettarsi e l’intesa col nemico un tradimento. Quanto poi a sto vaso di Pandora, non parliamone, sembrava cosa d’altro mondo, ripescata in fondo al mito greco solo per fare un poco di teatro. Eppure noi lo dicevamo: attenti, attenti, state attenti, è roba da toccarsi con la maschera e coi guanti, ma quelli vanno avanti e l’infezione infatti si diffonde. Quando la febbre sale si prendono un poco di aspirina, la febbre poi non scende, anzi risale e la malattia diventa pandemia. Adesso stanno a letto, tutti ricoverati nella corsia del reparto, quello infetto. L’isolamento innanzitutto, nessun contatto è ammesso con l’esterno, nessun che sia parente stretto può avvicinarsi se non protetto dal camice totale, la dieta è quella idrica assoluta, la cura è da cavallo, il bollettino medico, emesso ogni mezz’ora, non lascia molto spazio alla speranza, la prognosi dunque è ancora infausta, è molto, molto riservata e il sacerdote ha già pronto l’olio santo. Questo è il risultato dunque di quell’atto tanto infausto che fu commesso quando, ancor giovani e forti, non ascoltavano gli inviti alla prudenza, anzi facevano, apposta tutto il contrario. Se mai, forse, guariranno, a loro toccherà convalescenza lunga e dura, compresi tanti mesi in case di clausura. Noi, come cristiani, però non possiamo tuttavia far mancar le nostre, quotidiane, anche preghiere ed auspicare che Dio li scacci ancora via e che prima o poi, abbian ad uscir da sta grave malattia.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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