Il termine è un po’ ambiguo: trasparenza
è consentire di vedere anche attraverso, oppure è il non vedere la cosa trasparente.
Detta così il Palazzo e il suo governo ha poi sempre anche ragione; se gli contesti
che qualche cosa è poco trasparente, cioè che, forse, nasconde un qualche cosa, il
governo si difende dicendo che non vede proprio niente, di male ben si intende.
Questo è successo anche l’altra sera quando, sul tavolo in Consiglio, c’erano
domande impertinenti su delle vicende non tanto trasparenti. Qui ne prendiamo
solo due per caso; quella che riguardava ciò che abbiam chiamato lo spacchettamento
dei progetti ( poi ve lo spieghiamo) e gli affidamenti degli appalti ai
coniugati dei condannati per fatti dove il Palazzo è stato il danneggiato. Il governo
ha, quindi, tentato una risposta leggendo male e peggio un qualche testo
preparato, ma poi ha perso la pazienza ed, alla fine, un po’ si è perso.
Torniamo allora al primo dei due casi: c’è da aggiustar tutte le strade, la
cosa non è nuova, ma stravecchia, allor si aspetta sino all’ultimo secondo dell’ultimo
utile minuto e poi si parte. Siccome adesso c’è la fretta, si fanno 6 o 7
progettini per un totale che fa un 250 mila circa d’euro, così li si spacchetta,
che è vietato, si saltano le gare, ed i lavori così si danno, in tutta fretta, un
po’ prima all’uno e l’altro po’ anche ad un altro. Dov'é che manca trasparenza
si chiede il Palazzo assai stupito, ma poi come abbiam detto ha, subito, perso
la pazienza e la risposta se l’è belle che evitata. Il secondo dei due casi è
anche un po’ di scuola, ve lo semplifico con questa formula: se condannato è A perché
ha danneggiato B, B non può più avere rapporti con A, ma se A, coniugato con C,
si fa assumere da C, B potrà avere nuovamente rapporti con A. Come vedete il sillogismo non
fa una piega, o meglio, è tutto già una piega. In tal caso la giustificazione che
il Vice delegato ( B ) ha fornito è stata, però, più convincente. Ha, infatti, spiegato che
non è bene rompere le vecchie amicizie,
anche se sono diventate cattive; non si sa mai, si può sempre avere bisogno e
litigare è una brutta cosa. Chissà;
magari, prima o poi si redimono, intanto teniamoceli.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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