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mercoledì 6 febbraio 2013

FINE CONSIGLIO I PARTE




 


 Ore 18 manca il Professore, arriverà molto più tardi, manca come anche un po’ il suo solito il buon Coppola, manca Vecchi, sta in Tailandia e manca la Luini. A ranghi un po’ ridotti e rabberciati così s’avvia questo consiglio che prese inizio l’anno che è passato ed ora va verso conclusione. Maggioranza ha un solo oggetto, modificar nel comma giusto un articolo del testo che regolamenta i tempi di conclusion per certi atti ( 30 giorni). L’approvazione è certo unanime, ma Piervalle lo ricorda che son ben nove anni e cinque mesi che lui, intanto, aspetta. Giusto per comunicar qualcosa del bilancio, ma proprio poca cosa, prende la parola il nostro buon dottor e maggioranza ha già tutto finito. Adesso toccano a sfilar le interpellanze, son tutte quante del gruppo che sta “Insieme” e a Piervalle, che sta solo, tocca di far la sua parte sino al fondo. Il primo interpello è già ben tosto, si fanno cinque esempi, presi a caso, dove non sembra che la gestione del Palazzo sia proprio tutta trasparente. C’è la questione infatti degli affidi a ditte passate a parenti di soggetti condannati per atti fatti a danno anche dell’Ente; c’è la questione dei troppi progetti e dei conseguenti affidamenti senza gare degli appalti delle manutenzioni delle strade; c’è sempre e ancora la questione delle pubblicazioni, mal fatte o manco poi rifatte, delle varianti al noto piano; ci son le troppe reticenze su altri affidamenti di conduzione di un pubblico locale, c’è, ma questo Piervalle lo dice fuori sacco: La “Zannetta” che risuona in sala esser, per eccelenza: “violazion di Stato”. Di tutto insomma un po’, cui replica Bottini leggendo,  sempre a suo modo, sul testo preparato, ma in conclusione scaricando dove può sulla gestione ed assolvendo invece sempre Sindaco e Assessori. Non molto diverso è quanto dice Canio che sempre pare un innocente. Piervalle, concessa o no che sia, si prende  il diritto anche della replica per dire che non crede all’innocenza sbandierata e ai scarica barile che fan tutti quanti quasi sempre, ma questi son come di sasso, non li smuovi. Adesso arriva la più bella, è la favola del porto che par stia ancor perso tra le nebbie Qui è Canio che si atteggia a uomo serio che stretto il microfono tra le due mani ed imposto ogni silenzio si appresta a quello che tutti si aspettan essere l’annuncio del nuovo secolo. Tranquilli, niente, ancora proprio niente, l’attesa è andata vana, l’annuncio finale è, ancora una volta, rimandato. Canio allora ce lo dice e ce lo spiega che l’autorità adìta ha atteso ben sette mesi per mandare una risposta, che la risposta è arrivata solo l’altro ieri, ma che non dice proprio niente. Vi risparmio un po’ quanto è stato il di Lui seguito che è stato scaricar su quel ritardo ogni qualsiasi colpa e danno, poi ci dice che adesso si ricomincia per saper se la Regione gli autorizza l’uso di quei 900 mila euro che son la nuova causa del ritardo. Ma l’impresa è ancora lì che aspetta o è andata via? Alla domanda Canio sembra non voler dare  risposta, anzi sembra non ascoltar neppure la domanda. Un poco ancora di insistenza e allora  esce un si, ma forse è un po’ anche un no o ancora meglio un non lo so. Morale ne sappiamo quasi quanto prima e andiamo, ormai, sempre con più lena, verso la fine del primo quindicennio. Si va allora in replica:  caro Canio, si paga il peccato originale e forse altri peccati fatti per  strada, questa è la morale che traiamo e poi chi, alla fine, ne risponde? Allor, un po’ senza e fuori dal contesto, è Canio che chiede  che sia la minoranza a far la relazione per indicar in chi e dove sta tutta la colpa, Allor è meglio cambiare l’argomento e la prossima volta vi scrivo l’altro pezzo.

 

 

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