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venerdì 8 febbraio 2013

L'OTTOVOLANTE




Il titolo di oggi è l’andamento dei costi che l’opera fantasma, il porto insomma, ha avuto dal suo esordio sino ad oggi. Erano euro  2.488.294,28   quelli del progetto prima serie, anno 2002, calavano ad euro 2.224.868,43 dopo il primo esito di gara, aumentavano ad euro 2.395.951,05 in corso d’opera, diventavano 3.005.450,00 euro col progetto seconda serie, anno 2007, ritornavano ad euro  2.463.062,40 dopo l’esito di nuova gara, ma  andavano  poi subito in picco ad euro di 3.614.966,13 con  la presentazione del progetto esecutivo terza serie, anno 2012, da parte dell’impresa  ed adesso è ancora fermo lì, giusto forse in attesa che salgano un po’ ancor gli stessi costi. Se poi si sommano i soldi già che erano stati spesi o, forse, è meglio dir buttati in acqua, che eran  euro 1.069.214,07, l’opera, se mai vedrà la luce, costerà salvo gli imprevedibili imprevisti sempre in agguato, in euro: 4.684.180,20. Le cifre che abbiamo sin qui, con precisione come vedete, riportato, sono riferite sol però ai lavori, ma ad esse vanno aggiunte IVA, progettazioni, direzioni, collaudi, consulenze, indennità e quant’altro e il totale è presto fatto, si deve aggiunger, almeno un altro 25 euro per ogni cento. L’ottovolante che abbiamo sopra disegnato, oltre che far girar un po’ anche la testa, è l’indice evidente di un fallimento programmato. Questo andar  su e giù la dice lunga su come sta cosa non è seria. C’è dunque dentro un po’ di tutto, il peggio ben si intende del nostro bel paese: c’è l’incapacità professionale innanzitutto ed è evidente; c’è la complicazione normativa; c’è la giustizia che una volta sentenzia e la seconda volta risentenzia; c’è la debolezza pubblica che non sa mai giudicare l’acquisto del prodotto che ha commissionato; c’è, così anche da ultimo poi  sembra, la burocrazia romana che par sempre più lenta; c’è il sistema delle imprese che un po’ ne soffre e un po’ se ne approfitta; c’è chi ci governa che non è proprio mai all’altezza. L’unica cosa che non c’è o meglio è ancora dentro le sue nebbie, è quella grande opera che cerca, invano, da un decennio ormai passato, di trovare la rotta per arrivar dentro il suo porto. Come già sapete, anche l’ultimo annuncio è andato buco, la rotta sembra persa, il comandante ormai naviga a vista, la nave ha rotto anche il timone e adesso c’è bonaccia, ma appena il vento s’alza il rischio è che quella nave ormai ci sbatta.   

 

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