Il titolo di oggi è l’andamento
dei costi che l’opera fantasma, il porto insomma, ha avuto dal suo esordio sino
ad oggi. Erano euro 2.488.294,28 quelli del progetto prima serie, anno 2002,
calavano ad euro 2.224.868,43 dopo il primo esito di gara, aumentavano ad euro 2.395.951,05
in corso d’opera, diventavano 3.005.450,00 euro col progetto seconda serie, anno
2007, ritornavano ad euro 2.463.062,40 dopo
l’esito di nuova gara, ma andavano poi subito in picco ad euro di 3.614.966,13 con la presentazione del progetto esecutivo terza
serie, anno 2012, da parte dell’impresa ed adesso è ancora fermo lì, giusto forse in
attesa che salgano un po’ ancor gli stessi costi. Se poi si sommano i soldi già
che erano stati spesi o, forse, è meglio dir buttati in acqua, che eran euro 1.069.214,07, l’opera, se mai vedrà la
luce, costerà salvo gli imprevedibili imprevisti sempre in agguato, in euro: 4.684.180,20.
Le cifre che abbiamo sin qui, con precisione come vedete, riportato, sono riferite
sol però ai lavori, ma ad esse vanno aggiunte IVA, progettazioni, direzioni,
collaudi, consulenze, indennità e quant’altro e il totale è presto fatto, si
deve aggiunger, almeno un altro 25 euro per ogni cento. L’ottovolante che abbiamo sopra
disegnato, oltre che far girar un po’ anche la testa, è l’indice evidente di un
fallimento programmato. Questo andar su
e giù la dice lunga su come sta cosa non è seria. C’è dunque dentro un po’ di
tutto, il peggio ben si intende del nostro bel paese: c’è l’incapacità
professionale innanzitutto ed è evidente; c’è la complicazione normativa; c’è
la giustizia che una volta sentenzia e la seconda volta risentenzia; c’è la
debolezza pubblica che non sa mai giudicare l’acquisto del prodotto che ha commissionato;
c’è, così anche da ultimo poi sembra, la
burocrazia romana che par sempre più lenta; c’è il sistema delle imprese che un
po’ ne soffre e un po’ se ne approfitta; c’è chi ci governa che non è proprio mai
all’altezza. L’unica cosa che non c’è o meglio è ancora dentro le sue nebbie, è
quella grande opera che cerca, invano, da un decennio ormai passato, di trovare
la rotta per arrivar dentro il suo porto. Come già sapete, anche l’ultimo
annuncio è andato buco, la rotta sembra persa, il comandante ormai naviga a
vista, la nave ha rotto anche il timone e adesso c’è bonaccia, ma appena il
vento s’alza il rischio è che quella nave ormai ci sbatta.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
Nessun commento:
Posta un commento