Canio
tace, aveva promesso in fine di seduta dell'ultimo Consiglio di chiamare, da lì
a poco, i capi gruppo e fissar la nuova data; tace e sino ad oggi ancora nulla,
seppur sempre poi Canio si sta prendendo ancora un po' di tempo e deposita un paio
di proposte per sto nuovo Consiglio. Fatti comunque un po' di conti, ai primi
di novembre sarebbe il tempo giusto della data per far finir l'ultimo Consiglio
che, come sappiamo, Canio si era guardato ben dal terminarlo. Pendono dunque
ancora tre interpelli: il porto, funivia e l'espropriazione dei diritti in
vetta al Mottarone. Al secondo poi dei tre, in parte e in verità, Canio ha già
risposto, ma occorre precisare ancora un paio di questioni e poi aspettiamo che
giunga in aula l'accordo di programma
tra sempre il Comune e l'Ente Regionale o la sua società di committenza
che dir si voglia, non sappiamo. Quel che sappiamo invece è che, sino all'altrieri
l'accordo c'era in bozza, ma ciò che manco c'era in bozza erano i soldi. Vedremo
dunque le novità dell'ultimo minuto se avrann portato in dote un po' di soldi o
se, un'altra volta, solo balle. Quanto all'espropriazione dei diritti in vetta
al Mottarone, la procedura, è noto, è andata molto male, anzi malissimo, tanto
che i giudici del Tar ne hanno decretato la sua morte. Ad aiutar però sto Canio
e a risollevar le sorti della stagione prossima sciistica sembra venuta la
dichiarazione, a mezzo stampa, della proprietà che stava pure espropriata, o
meglio almeno l'una delle due che ha dichiarato di non voler certo infierire sul
vinto e le sue spoglie. Rimane il primo d'interpello, quello per il quale, a scommetter
qui non si sbaglia, Canio ha pensato di chiudere il Consiglio alle 21 e rinviar
ogni risposta. Siam dunque arrivati proprio in porto, sto grande pasticcio che
districar sembra la cosa più impossibile e dove Canio pure sembra che stia
ancora non poco impantanato. Penserà forse sto Canio di arrivar in aula con
quell'assenso ad usar la cifra di 900 mila in euro che ancora ieri stava
aspettando dall'Ente Regionale e così tacitar un poco chi l'incalza con le domande
imbarazzanti cui preferisce non dar mai la sua risposta. Vedremo; noi lo aspettiamo
in aula, ma intanto andiamo avanti a scrivere la storia di questa nostra solo gran
vergogna e poi spedirla all'indirizzo: via Roma 305 10100 di Torino.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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