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martedì 29 ottobre 2013

DISASTRI ANNUNCIATI




Dopo l'ultimo disastro provocato dal noto fortunale dello scorso dieci ottobre, sta accesa ancora la polemica sul porto di Verbania andato mezzo a fondo. Sette miliardi in lire fu la spesa sostenuta a realizzarlo; emerge poi, anche lì, una perizia che fu dal Dipartimento di ingegneria navale dell'Università di Genova redatta e sottoscritta e che già diceva come le cose non fossero ben fatte, poi la polemica si sposta alla gestione e a quanto fatto e anche non fatto per la sua manutenzione. Insomma, di cose un po' sul chiaro e scuro ve ne sono, che poi fosse già un disastro anche  annunciato non sappiamo, comunque è stato un bel disastro. Un'opera compiuta e funzionante, dunque ora è mezza o intera da rifare e non c'è male, discuteranno un po' i soliti sapienti ed anche color che son saccenti e, tempo qualche lustro, la cosa si sistema. Per un' opera compiuta e andata male, c'è l'altra, l'incompiuta, quella che dovrebbe essere segnata come tale sul sito del Ministero infrastrutture e che se invece te la cerchi non la trovi. Sarà una distrazione o qualcos'altro, ma ormai mi sa che di sta opera si inizia a preferir dimenticarla che non piuttosto a farla. Ne parleremo comunque ancora presto e bene, cioè male, di questo porto che più che collassare manco è mai venuto a galla, per ora vi do soltanto un'altra notizuola che, seppur la cosa non è più di ier mattina, nessuno, o quasi,  la conosce. Quando che fu appaltata l'opera iniziale, andò l'impresa appaltatrice per far la polizza che è d'obbligo per risarcir i danni eventuali che possono succedere nel tempo dei lavori. Andò dunque l'impresa da una Compagnia primaria nel ramo di quel rischio, ma questa chiese di poter veder un poco anche le carte. Videro le carte di progetto i suoi periti e diedero un responso che fu di morte già annunciata. Dissero infatti che l'opera era ad alto rischio di sinistro e quella Compagnia  non stipulò quindi il contratto. Tutto successe dopo quindi che già da prima non fosse conosciuto, ma il tempo passa invano e noi aspettiamo.

 

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