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mercoledì 9 ottobre 2013

L'ASSEDIO


Persa la battaglia si continua ora la guerra. La strategia seguita è quella di stringere d'assedio il Palazzo e gli inquilini, tenerli dentro insomma ad acqua e poco pane ed aspettare che escano per fame a mani alzate. Le armi stanno pronte all'ordine di fuoco, le munizioni sono in canna, le coordinate son tracciate e prima una e dopo l'altra le micce prendon tutte fuoco. E' stato scritto e letto, mandato a revisione ad un legale e ritornato, l'esposto indirizzato a due Procure, contabile e penale, oggetto dell'esposto, manco a dirlo, lo stralcio da noi chiamato da sempre " La Zanetta". L'abbiam confezionato con gran  cura, ci abbiamo messo dentro, crediamo, proprio  tutto, abbiamo scavato guardato nelle pieghe, spiegata bene la questione così che chi la legge non perda molto del suo tempo. Ci manca solo la  stampa, le firme in calce e poi si chiude un plico e l'altro e si consegna. Dai giudici del TAR non vanno invece i Consiglieri, c'è infatti il rischio, no  c'è la certezza, che poi la difesa di Palazzo sollevi una questione che prende il nome di legittimazione. Meglio evitar dunque lo scoglio, girarci intorno insomma e andare invece diretti sul bersaglio. C'è ancora un po' di tempo, l'ultimo giorno utile è il 14 del mese prossimo venturo; per quella data dunque stia sicuro il suo inquilino che l'Ufficiale giudiziario busserà la porta di Palazzo e notificherà, firmato, sto ricorso, chiedendo al giudice che sia pronunciata condanna a morte  alla " Zanetta". Anche per questo insomma procedono i lavori per benino e il povero Pafundi si prepari perché avrà da sudar sette camicie per cercar di salvar sto capolavoro frutto dell'arte di un governo senza parte.  La storia del porto arrivata, ormai si dice, sulla soglia del traguardo, a questo punto è bene sia  riscritta. Il racconto, per vero, è quasi pronto; ci stiamo dedicando qualche giorno, occorre stare attenti, mettere in ordine le carte, e sono tante, ripercorrere le tappe, segnare cifre, fare somme, citar tutte le fonti, evidenziar con pennarello verde le pagine, di tante, che spiegano il segreto dell'opera abortita. Destinataria di tanta filologica ricerca sarà anche in sto caso la magistratura, quella di conto, perché se danno è stato fatto, il danno sia pagato. Purtroppo incombe prescrizione che lava, forse, quasi tutto.

 

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