Il
Palazzo non ha dato la notizia, o meglio, l'ha data solo a quelli che sono i Consiglieri;
eppure, giorni fa, c'è stata l'apertura al pubblico indistinto dei suoi archivi. Il
merito guardate non è però di sto Palazzo, ma viene da ben altro, sta scritto in
una norma dell'ultimo governo di quel che fu di Monti. D'ora innanzi l'archivio
per ogni suo di atto starà aperto e disponibile sulla rete per almeno cinque anni.
Comunque il Palazzo è stato, peraltro, generoso è già che ha aperto l'archivio e
le sue carte, pur già da ora vi consente di entrar dentro la rete e andare a curiosare
un paio d'anni anche a ritroso. Nessuna richiesta poi va fatta, nessuna carta va
compilata e sottoscritta, nessuna marca da bollo va pagata. Entri dentro questa
rete, vai sul sito del Palazzo, cerchi l'archivio digitale e fai ricerca. Non è
che sia proprio uno spettacolo l'architettura di sto albo, direi che avrebbe
bisogno una bella rinnovata e ammodernata perché cercare gli atti non è così
facile facile, anzi a volte anche difficile. Comunque il fatto è che sto Palazzo
ben si è guardato di dire al popol suo elettore e a quello che manco è il suo elettore, che da oggi ogni mistero ormai
è caduto e che basta fare un doppio clic è sei informato su quel che accade
dentro le sue mura. No, la cosa è
passata via come fosse una roba inosservata, che intanto forse è meglio che meno
la si sappia, e meglio ancora, forse, che pochi ci sappiamo guardare e mettere
le mani. Comunque sembra ieri che si litigava in aula per ottener soltanto anche i diritti che
legge già riconosceva ai rappresentanti del popolo elettore e Canio, comunque, ci
provava. Ora anche da noi sembra spuntar la primavera di questa nuova trasparenza
e la volontà contraria del dittator di turno nulla potrà contro la legge che ha
detto che gli archivi stanno aperti e adesso basta. La riflession comunque è
anche un'altra, perché se è vero che, con tanto di pazienza ed anche, però, non
poca conoscenza, si potrà saper quasi di tutto, che poi il Palazzo stia un poco
già più attento a non far danni e non commetter porcherie, la mano sul fuoco
non la metto. Di quel che fa il Palazzo, di quel che è stato fatto, noi ne
sappiamo già da molto prima, eppur non è servito quasi a nulla. La verità è che se ne
frega.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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