Restituiscici le chiavi
Lo slogan era, lo ricordiamo troppo bene: “sarò il Sindaco di tutti”. Forse uno slogan tanto comune ed abusato non lo potevi proprio trovare, tanto che oggi, con il senno anche del poi, forse manco tu l’avresti usato più. Comunque siamo arrivati a questo punto dove, con quello che stai per combinare (anche i bambini lo capiscono), sei diventato il Sindaco solo di qualcuno e solo per qualcuno. Dirai che non è vero, che pensiamo sempre male; che non hai colpa se la città è in mano, soltanto, a tre o quattro grandi famiglie; che invece tu pensi al bene che è di tutti perché se sale il Pil cresce la ricchezza e di quella torta c’è ne sarà per tutti e non solo per qualcuno; che siamo noi i nemici che non vogliamo che questa ricchezza si diffonda; che siamo il freno alla crescita ed allo sviluppo. Si, certo queste argomentazioni ben le conosciamo e, a dire il vero, ci sembrano di chi in questi decenni è stato fuori a fare un giro ed adesso torna e vuol fare il salvatore della patria, mentre l’affonda. Perché questo è il tema e questo il grave vulnus che tu caro Canio stai, per tua sola ambizione, sferrare alla città. Hai fatto, fino all’altro ieri, dichiarazioni di difesa dei valori ereditati che il lago e la terra, che ti ospita, hanno ancora conservato; hai voluto e ti sei guadagnato, per ben due volte, le chiavi di una città che si è fidata delle tue parole e delle tue promesse e che quelle chiavi ti ha messo nelle mani, ed ora, dimenticando tutte le tue dichiarazioni, ti stai conformando al peggio della media. Non ne hai il diritto di prenderci anche in giro; quel piano che tu vuoi, io te lo dico, è uno schifo che ti dovrebbe fare rosso di vergogna a solo osare presentarlo e chiedere il voto a chi sai che non ha la forza di negartelo, ma al massimo si nasconde sotto la sabbia. Quel piano non è scritto dalla parte del Comune, quel piano è scritto sotto dettatura, utilizzando un’altra volta, ed anche di questo devi render conto, il Professore, uomo di culpa in eligendo e culpa in vigilando, amanuense che, per i noti fatti del passato, dovevi aver ritegno, per suo rispetto, a richiamare al tuo servizio. Hai preso gusto, sei entrato nel potere e fingi di dar prova di governo, mentre invece appari governato e vuoi farci credere il rovescio. Ferma quel piano, torna a discutere e a ridiscuter sino a quando lo saprai anche condiviso, sii democratico, altro che strappare un voto a ferragosto a chi si tura il naso o ha chiuso entrambi gli occhi per non farsi più vedere. Questa è la sfida, insomma, che in fondo ti facciamo, quella di venire sui banchi degli eletti e lì fare il tuo mestiere, il Sindaco della città di tutti e non solo di qualcuno, altrimenti restituiscici le chiavi .
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