Riassumendo
Al termine della lunga carrellata su ciò che Canio vuole fare della nostra cittadella, bisogna anche fare un po’ il riassunto di questa storia tanto seria che rischia di rovinarci le vacanze. Intanto dobbiamo ricordare che le vicenda prese inizio già oltre due anni fa, quando, dopo le scellerate aste urbanistiche, andate storte, per piazzare 40.000 metri cubi tra il La Palma e il Borromeè, tentò un’altra strada, facendo approvare dal suo solito consiglio, quel documento che porta questo nome: “ Documento programmatico”, dove però le cose non erano ancorate tutte ben dette. Iniziò il percorso previsto dalla legge, ma incappò subito in un non previsto stop. Infatti in conferenza, detta di pianificazione, gli dissero che aveva esagerato, quello era un piano tutto nuovo, non solo una variante. Lui non disse a nessuno proprio nulla e vinse, anche per questo, le elezioni, poi sollecitato dovette confessare che il colpo era fallito, ma che, da lì a poco, ci avrebbe riprovato. Da lì a poco, intanto, è passato più di un anno, Lui toglie, ma non tutte le nuove previsioni per le quinte residenze che rinvia ad altra ora ed altra data e, invece, lascia tutte quelle per i nuovi alberghi e gli ampliamenti. Vengono fuori quindi quei, circa, 150.000 metri cubi che stende, tutti in fila, tra villa Ostini e le scuderie dei Borromeo. La cosa poi anche gli piace, anzi ne va matto, perché crede di essere diventato un urbanista con la laurea honoris causa, tanto che ha il coraggio e l’ardire di farci vedere il suo bel piano. Quanto poi ad esser bello, presto faremo un rendering della costa a dimostralo, ma ci vorranno stomaci forti a sopportalo. Il tutto lo fa chiuso dentro il Palazzo, gli architetti designati gli van dietro, agosto è un mese buono per guardare, esaminare e per discutere le cose e quindi, con il suo solito piglio condottiero, prende il calendario e fissa il giorno per la conquista della costa. Se gli va bene, inizia un’altra volta quel percorso che, la prima volta, venne bocciato, ma se passa nel Consiglio, non scommettiamo che venga fermato in conferenza. Certo il percorso è tanto duro, ma anche gli interessi son cospicui e voi lo vedete un funzionario a 2.000,00 euro tutti i mesi, rovinarsi la vita a dire no? Le corazzate entreranno sul campo di battaglia ed una mano a Canio e agli interessi pur gliela daranno. Che poi si dovesse metter mano al vecchio piano, noi non lo neghiamo, ma metterci mano, per noi vuol dire migliorarlo, non certo rovinarlo e chi ha avuto la pazienza di legger le nostre di proposte avrà visto che si può.
Non possiamo però chiudere il pezzo, senza fare un cenno al Professore, insegnante di lingue antiche e belle lettere, Lui è uno stresiano tutto doc, la sua biografia l’ abbiamo già percorsa più volte in questo nostro blog e proprio Lui viene chiamato a mettere la firma sul piano che uccide la città: è un parricida. Certo lo vediamo stendere le firme con la mano che gli trema, ma statene certi lo farà, perché così ha sempre solo fatto e mai ha avuto un moto di orgoglio e di pudore.
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