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domenica 4 novembre 2012

DICHIARAZIONE DI FALLIMENTO


Interrompiamo ancora un poco la rassegna della Perla per dare, non certo forse una notizia, ma sicuramente una conferma. Non è che si dovesse essere una volpe per capirlo: rinvia oggi, rimandolo a domani, non farne neppure quasi più alcun cenno, confondila nelle cose che il patto non permette poi di fare, lascia che si perda nell’obblio, è quasi fatta. Vi parliamo dell’opera più grande e più sponsorizzata che certo il Canio primo ci promise e che il Canio due mica nascose:“ La Gabbiola“. Ora è dichiarato il fallimento, sta scritto in un documento a nostre mani che, in stralcio lo trascrivo:

La necessità di dotare la città di Stresa di adeguate aree a parcheggio è stata evidenziata nel documento programmatico della variante generale ove è stato posto, però, l’obiettivo di non incrementare la dotazione di aree a parcheggio nell’ambito urbano, di “ ridimensionare le localizzazioni che creano affollamento sul sistema litoraneo e del centro urbano e di favorire l’accessibilità ad aree a parcheggio a monte del sistema alberghiero storico, con particolare riferimento alle tre porte di entrata e di interscambio”   Per questo sull’area “Gabbiola” è stata prevista una dotazione di soli 50 auto…….”.

Con queste linguaggio sempre un po’ troppo forse tecnico, ma che gli urbanisti amano quando vi sono da indorare le cose anche peggiori, si è espresso, in  conferenza detta di  pianificazione, uno degli estensori incaricati dal Palazzo;  Gramegna, l'architetto. Ora a parte la bizzarra affermazione secondo cui i portali dovrebbero sfoltire l’affollamento di auto sul sistema litoraneo e, giusto ieri vi abbiamo fatto vedere e manteniamo anche oggi in prima pagina, dove vogliono metterne uno che non ci par non sia davanti al lago, mentre pure l’altro è fronte lago e solo il terzo sarà sulla collina, quanto alla Gabbiola l’affermazione è senza equivoco: soli 50 posti auto e via andare. Canio quindi getta, definitivamente, la sua maschera, rinnega il suo principale progetto, quello strategico, quello della sua prima entrata a Palazzo come Sindaco, ci prende tutti in giro, lascia che e sino a quando non si sa, rimanga in piedi quel capolavoro di archeologia tranviaria in centro alla città. Ha queste visioni dei portali che alimentano la sua immaginazione e, sempre che saranno poi tutti fatti, provocheranno un’ ulteriore degrado al territorio, mentre rinuncia all’unica soluzione intelligente razionale, economicamente sostenibile, fattibile anche in tempi di patto di stabilità,  che esisteva. Non ci sono più parole.

 

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