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sabato 10 novembre 2012

LA GUERRA URBANA


Così la sintesi dell’assemblea di ieri, Palacongressi. Le parti son schierate a ranghi non proprio tutti quanti poi completi, comunque pochi istanti passate le 21 e si va subito all’appello. Un piccola inversione dell’ordine del giorno per consentire a un tecnico, venuto un poco da lontano, di rientrare ed ecco che l’argomento in apertura è la regolamentazione delle antenne telefoniche. Gli danno la parola, Lui un po’ anche ce lo spiega, poi qualche obiezione da chiarire; grazie, prego, vada pure, si passa subito al voto, è  approvato. Si entra allor nel vivo della sera, le proposte sul progetto di variante detta PAI sono quattro, quante le osservazioni che, congiunti lega Nord e gruppo Insieme hanno firmato. Pure i tempi dell’esame si moltiplicano per quattro, non si scappa; chi poi, subito, scappa è invece Severino che lascia il banco per protesta. Qualcuno nell’aprir bocca, sarebbe stato un po' poco corretto. Chiuso l’incidente si va avanti, anzi si inizia. Canio però non relaziona, non introduce gli argomenti e lascia che sia opposizione a dir la sua. Il primo è l’argomento conosciuto e già diffuso, è il vizio di quella o meglio anche di quelle due pubblicazioni. Accoglier l’obiezione vuol dire perder la faccia e rifare la procedura, respinger l’obiezione vuol dire rischiare di buttare tutto per aria. Lui sceglie questa strada, va e si azzarda, come lo faccia, lo abbiamo già anche detto, porta a un voto dissennato i suoi ascari riuniti e rischia poi grosso, ma così salva la faccia. Opposizione gli promette che se potrà, il banco salterà. Seconda è l’obiezione sul mai perché non sposti gli standards parcheggi che cancella dal rio Roddo sull’area di Gabbiola. Non c’è verso, le argomentazioni sono molte, sono anche convincenti, ma lui si ostina, va contro anche il suo programma, non gliene frega niente, il suo programma era tutto carta pesta, una truffa consumata al popolo elettore e il voto dei suoi ascari conferma. La terza mette in campo i “politecnici”, cioè i tecnici che fanno anche i politici e la risposta alla questione perché mai questa variante non rispetti la legge che obbliga a vincolare in assoluto le zone poste lungo i corsi d’acqua è disarmante. Alle domande tecniche il tecnico sta zitto e così si comporta da politico, non c’è verso. Morale la salvaguardia obbligatoria di mt. 1600 riducibile a certe condizioni a 800, di fasce di larghezza sul versante collinare si riduce a giusto soli mt. 200, erano però zero a inizio di variante. Quanto all’avviso che opposizione lancia ai consiglieri perché se hanno terreni in quelle fasce si abbiano ad astener, per obbligo, dal voto, sembra cader anche nel vuoto; andremo quindi a far ricerche di catasto e poi vedremo. Intanto Canio passa al voto e segna il terzo gol della serata. Il quarto gol non lo racconto, era una obiezione su una questione molto pratica e concreta, anche lì Canio si impunta, ordina il tiro in porta e segna a porta vuota. Finisce qui la cronaca del PAI, non vi stupite però di quello che oggi è intitolato, chi scrive è uscito senza voce da una schermaglia dura e senza fine. Si calmano le acque, si passa a cose più leggere, c’è un’altra nuova proroga, ma solo sino a fine anno, della convenzione dei servizi di assistenza alle persone, si vota tutti uniti, poi c’è la proposta perché Nebbiuno chiede gIà la soluzione anticipata del servizio opere pubbliche messo assieme neanche un anno fa e qui, l’altro avvocato del governo avrebbe l’occasione, assai per vero rara, di dir quattro parole, ma ne sbaglia almeno la metà e così opposizione nega il voto su una proposta che canna anche le date e dimentica di indicar la copertura finanziaria. E’ giunta mezzanotte, Canio ordina che si abbassino le voci e anche poi le luci; rimangono insoluti tutti 5 gli interpelli pervenuti. Ne consente solo uno che lascia al Vice delegato disbrigare. E’ un progetto, mezzo dissennato, per fare in piazza Capucci due livelli di parcheggi sottoterra. Sembra la faccenda in mano alla Stresa dei Servizi, anzi così proprio lo è, ma il Vice non lo sa. Alla fine, Lui si impegna ad informarsi e portare dentro l’aula i risultati dello studio ormai già in corso.  Sono mezzanotte e tre minuti, Canio chiude e rinvia il tutto, c’è la storia ancor dell’alberghiera, siamo matti, il nuovo campo, è già notizia, costerà almeno il doppio del previsto, non se ne parla quindi questa sera e magari non soltanto questa sera e solo qui, ma forse mai.
 

 

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