Così la sintesi dell’assemblea di ieri, Palacongressi. Le parti son
schierate a ranghi non proprio tutti quanti poi completi, comunque pochi
istanti passate le 21 e si va subito all’appello. Un piccola inversione dell’ordine
del giorno per consentire a un tecnico, venuto un poco da lontano, di rientrare
ed ecco che l’argomento in apertura è la regolamentazione delle antenne telefoniche. Gli danno la parola, Lui un po’ anche ce lo spiega, poi qualche
obiezione da chiarire; grazie, prego, vada pure, si passa subito al voto, è approvato.
Si entra allor nel vivo della sera, le proposte sul progetto di variante detta
PAI sono quattro, quante le osservazioni che, congiunti lega Nord e gruppo
Insieme hanno firmato. Pure i tempi dell’esame si moltiplicano per quattro, non
si scappa; chi poi, subito, scappa è invece Severino che lascia il banco per
protesta. Qualcuno nell’aprir bocca, sarebbe stato un po' poco
corretto. Chiuso l’incidente si va avanti, anzi si inizia. Canio però non
relaziona, non introduce gli argomenti e lascia che sia opposizione a dir la
sua. Il primo è l’argomento conosciuto e già diffuso, è il vizio di quella o meglio
anche di quelle due pubblicazioni. Accoglier l’obiezione vuol dire perder la
faccia e rifare la procedura, respinger l’obiezione vuol dire rischiare di buttare
tutto per aria. Lui sceglie questa strada, va e si azzarda, come lo faccia, lo abbiamo già
anche detto, porta a un voto dissennato i suoi ascari riuniti e rischia poi
grosso, ma così salva la faccia. Opposizione gli promette che se potrà, il
banco salterà. Seconda è l’obiezione sul mai perché non sposti gli standards parcheggi
che cancella dal rio Roddo sull’area di Gabbiola. Non c’è verso, le argomentazioni
sono molte, sono anche convincenti, ma lui si ostina, va contro anche il suo
programma, non gliene frega niente, il suo programma era tutto carta pesta, una
truffa consumata al popolo elettore e il voto dei suoi ascari conferma. La terza mette in campo
i “politecnici”, cioè i tecnici che fanno anche i politici e la risposta alla questione
perché mai questa variante non rispetti la legge che obbliga a vincolare in
assoluto le zone poste lungo i corsi d’acqua è disarmante. Alle domande
tecniche il tecnico sta zitto e così si comporta da politico, non c’è verso.
Morale la salvaguardia obbligatoria di mt. 1600 riducibile a certe condizioni a
800, di fasce di larghezza sul versante collinare si riduce a giusto soli mt.
200, erano però zero a inizio di variante. Quanto all’avviso che opposizione
lancia ai consiglieri perché se hanno terreni in quelle fasce si abbiano ad
astener, per obbligo, dal voto, sembra cader anche nel vuoto; andremo quindi a
far ricerche di catasto e poi vedremo. Intanto Canio passa al voto e segna il
terzo gol della serata. Il quarto gol non lo racconto, era una obiezione su una
questione molto pratica e concreta, anche lì Canio si impunta, ordina il tiro in
porta e segna a porta vuota. Finisce qui la cronaca del PAI, non vi stupite
però di quello che oggi è intitolato, chi scrive è uscito senza voce da una
schermaglia dura e senza fine. Si calmano le acque, si passa a cose più leggere,
c’è un’altra nuova proroga, ma solo sino a fine anno, della convenzione dei
servizi di assistenza alle persone, si vota tutti uniti, poi c’è la proposta perché
Nebbiuno chiede gIà la soluzione anticipata del servizio opere pubbliche messo assieme
neanche un anno fa e qui, l’altro avvocato del governo avrebbe l’occasione,
assai per vero rara, di dir quattro parole, ma ne sbaglia almeno la metà e così
opposizione nega il voto su una proposta che canna anche le date e dimentica
di indicar la copertura finanziaria. E’ giunta mezzanotte, Canio ordina che si abbassino
le voci e anche poi le luci; rimangono insoluti tutti 5 gli interpelli
pervenuti. Ne consente solo uno che lascia al Vice delegato disbrigare. E’ un
progetto, mezzo dissennato, per fare in piazza Capucci due livelli di parcheggi
sottoterra. Sembra la faccenda in mano alla Stresa dei Servizi, anzi così
proprio lo è, ma il Vice non lo sa. Alla fine, Lui si impegna ad informarsi e portare
dentro l’aula i risultati dello studio ormai già in corso. Sono mezzanotte e tre minuti, Canio chiude e
rinvia il tutto, c’è la storia ancor dell’alberghiera, siamo matti, il nuovo
campo, è già notizia, costerà almeno il doppio del previsto, non se ne parla quindi
questa sera e magari non soltanto questa sera e solo qui, ma forse mai.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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