Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

venerdì 16 novembre 2012

GIUSTIZIA



Ieri e anche l’altro ieri il tema era la questione della voglia di querela compulsiva, roba che è di interesse quasi nullo per il popolo elettore, ma che, invece, sembra che Canio vada matto, più ne fa e  più poi ne farebbe. Come sta storia poi anche finirà, ma chi lo sa ? Al più prescriverà. Mentre però Canio pensa a tutelare, si fa giusto per dire, la lesa reputata sua maestà, c’è poi chi pensa non certo a tutelare sempre e sol se stesso, ma anche l’interesse più diffuso, insomma quello pubblico, quello collettivo, quello che, in primis, sarebbe il Palazzo messo lì giusto a garantire. Ecco dunque che alla Corte, quella dei Conti, quella che se condanna fa risarcire tutti i danni provocati da amministratori pubblici colpevoli e incapaci, ecco che, sulla questione che pur abbiam diffusamente anche trattato, quella chiamata di Palese e che ben ricorderete, si fa partire un plico con tanto di allegati dove la vicenda si racconta e dove il Professor viene indicato quale soggetto allora, dopo ed ora, sempre presente e sempre inadempiente. Quanto poi anche a Canio, già incauto nell’affidar deleghe e mandati in materia al precedente delegato, vedrà la Corte stessa se sarà bene sia anche lui un indagato. Or ci preme anche di dire che tra le due cose non c’è una relazione; non certo si fa questo per vendetta o ritorsione, se poi son capitate quasi insieme e solo un caso, state certi, perché a chi scrive non certo vien in mente di usare la giustizia come fosse un manganello, ma se la usa, la disturba solo per qualcosa che valga almen la pena e non certo per tutelar la sua persona, men che meno quando la lesione è solo tutta un’invenzione.

 

Nessun commento:

Posta un commento