Ieri eravamo dentro la casa, oggi stiamo fuori, ma le cose non van meglio.
Quella che presentiamo in prima pagina è una vista sulla serra, la limonaia e
la casa del “ custode” della Villa. Per chi non lo sapesse la proprietà è sempre
del Palazzo, ma qui la questione sta anche complicata. Il buon Alfonso Pini, in
questo caso, fece una cosa un poco strana: la nuda proprietà la lasciò al
nostro bel Palazzo, ma il diritto a edificare lo vendette ad altro pretendente
per farci un nuovo medio albergo. Così spiegata dunque la recinzione che
divide quest’enclave dalla Villa, ci vien però da dire che nulla ha poi giovato
essere il diritto di un privato e non in mano al pubblico. Anche in questo caso
l’effetto emulativo sembra abbia prevalso ed i decenni, infatti, sono passati col
risultato che vediamo. Ora, diamo atto, il Palazzo, da noi un po’ forse anche
spronato, si è svegliato e legge in mano, pretende quel diritto che per troppo
tempo non è stato esercitato. Si avvia pertanto un contenzioso per riaffermar
in mano al proprietario ogni diritto, ma quanto ai tempi nessuno qui fa previsioni
e se, alla fine, vincerà il diritto o invece a prevaler sarà poi il tempo che stenderà
al suolo quel che resta di ciò che fu un altro dimentico gioiello, chi lo sa?
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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