La discussione, senza fine, su
questo mega grande albergo mi ha stufato, certo solo su questo, perché è ormai certo
che della variante per alberghi, quella dei 180 mila cubi, per intenderci, non
ne sentiremo, invece, più parlare; è belle morta e sta sepolta dentro l’armadio
dell’alcalde. Dicevo mi ha stufato, mentre giusto proprio ieri sfogliando un inserto
del giornale con la carta colorata, mi imbatto su quanto fatto in un lago a noi
vicino. Lago di Como, appunto:” Castadiva resort”, con questa indicazione andate
sulla rete e lo trovate. Orbene, la domanda è presto fatta; perché là si fa e qua,
invece, no. La si punta non certo alla grande quantità come si fa qua, ma
sicuramente all’alta qualità. Là c’è una domanda di turismo che non è poi tanto
così diversa da quella che c’è qua e allora anche l’offerta per turismo non
dovrebbe essere poi così tanto diversa, eppure………. A vedere poi le cose nel concreto,
le condizioni qui sarebbero ideali; ville di pregio abbandonate, aree per
parchi andati alla malora da rifare, spazi insomma di grande qualità, non certo
vocati al casermaggio. Eppure, eppure dicevamo, là lo si fa e qua, non solo non
si fa, proprio non si vuole, si mira solo a costruire le caserme. Certamente, è
facile pensare che quando una caserma è tutta piena, magari anche a prezzo un
po’ svenduto, si tira giù la leva a fine di giornata e con gli euro si riempiono
dei sacchi, ma a che prezzo vien poi quasi da dire. Il prezzo è troppo alto,
questa è la risposta e qui sta il grande e grave errore che Canio sta compiendo.
Orbene Lui quereli, quereli all’infinito, non sarà certo ricordato per le
querele da strapazzo, ma per il disastro combinato.
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