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lunedì 19 marzo 2012

CANIO: GIOCARE ED ARBITRARE


Giusto qualche appena volta fa, sotto il titolo: “ Che paura”, raccontammo che Canio non vorrà degli uditori a disturbare quando, fra breve, andrà con le varianti a dirigere le previste Conferenze. Ne ha la facoltà, così al solito si dice quando si commentano decisioni, magari un poco non gradite, magari anche indispettite, per non dire inviperite, comunque insindacabili e noi poco, anzi proprio un bel nulla, ne possiamo, ma solo le subiamo. Ora però avvenne che quando Canio diresse l’assemblea la sera in cui venne votata la variante, quella alberghiera, Lui che in quella veste era anche un imparziale  Presidente ebbe un po’ a stupirsi quando le mani si alzarono, anzi qualcuna per vero non si alzò proprio per nulla. Tanto fu stupito che ci mise anche un commento dicendo che, almeno da qualcuno che sedeva in minoranza, si aspettava un voto un po’ anche diverso. Detta così non è che la cosa dice molto, ma conoscendo un po’ dietro le quinte, quella frase suona veritiera della sorpresa, anche sincera, che Canio ebbe quella sera. Insomma, per dirla tutta come stava, Lui era andato da un Presidente di Provincia, si certo il buon Massimo Nobili, perché questi facesse il giusto pressing su un suo Assessore che siede anche in Consiglio e le strappasse, almeno, un voto di astensione e Massimo provò, senza riuscirci. Insomma Canio voleva farci la sorpresa e invece, venne sorpreso dal voto condiviso. Ora non è che l’arbitro deve truccare le partite e decidere chi ha da tirar dentro la rete, perché se no è lui che deve poi scontare una squalifica, non certo i giocatori. Eppure ci ha provato, quasi non gli bastassero i voti che già aveva o forse temeva che qualche calciatore andasse in infortunio ? Comunque così è andata e allora, caro Canio, di te non ci fidiamo quando, fra breve, andrai ad arbitrare la partita in Conferenza.  

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