Finita
la partita si va oltre la cronaca e possono aver spazio anche i commenti di quel
match, finito in parità. E’ stata una sorpresa, un Canio solo in apparente piena forma perché fa molto gioco, ma poco risultato e, tanto per citare: il primo quarto d’ora
è un attacco forsennato. Ce l’aveva con
lo Stato, un’ entità fors' anche metafisica, contro cui scaglia una mitragliata
di palloni e tutti vanno in rete a porta che era vuota. Gli spettatori guardano, allibiti e divertiti, questa rilevazione del calcio anche giocato, ma quando
finisce il primo quarto d’ora, di reti validate manco l’ombra e quel giocatore va, un
poco, subito in panchina. Il risultato vero poi qual è di questo inizio disperato?
Il risultato presto lo vedremo, quando schizzeranno verso l’alto le aliquote di
quella imposta anche locale, mentre il nostro centro avanti, lo ha detto papale papale: di aiutar lo Stato a scovare
gli evasori manco se ne parla, ogni scovato è un voto che è perduto. Rimane la
domanda di qual sia poi la ragione di tanto attivismo e nervosismo che anima la
guida del Consiglio ? La serata era col clima rilassante, l’orario giusto per un
aperitivo al tavolino, il nemico era presente a ranghi anche ridotti, la maggioranza
era schierata e sempre ben compatta, degli argomenti poi, ormai son tutti conosciuti.
Comunque, finita la panchina, ritorna subito in partita e scalcia sempre più
quel povero pallone, però non vede l’avversario che lo sorpassa quando, per 20
mila euro buttati dentro un cesso, la giocata preparata gli va male perché le
ultime due righe d’interpello non le aveva manco lette e, li per li, gli è mancata
la giocata, quella giusta. Ma il nervosismo contagia anche la squadra e, caso quasi
che sa dell’inaudito, colpisce proprio il Dottore che non gradisce un passaggio
di pallone a centro campo e così lo concede, per dispetto, all’ avversario per
rimessa. Facciamogli però anche un applauso di sostegno quando lascia il
rettangolo di gioco, è una riserva, forse non è ancora abituato a giocare in prima
squadra dove il gioco è troppo duro. Anche nel finale è sempre però capitan Canio
che vuole fare gioco; c’è un argomento che sarebbe da approvare persino ad
occhi chiusi, ma lui vuole ugualmente tenere in scacco l’avversario a centro
campo, poi si stufa ed il pallone gli passa nella rete. Vista la partita dalla
studio, si consiglia, a tutta la gran squadra, un fermo per un turno e poi il
ritiro.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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