A
legger la cronaca che, da qualche settimana,
compare sulla stampa locale e non locale, la crisi dell’Italia sembra
sbarcata anche sui laghi e a rischio sono le flotte che solcano le acque e
portano tanti turisti e pochi pendolari.
Dopo
che Monti ha tagliato la flotta agli ammiragli, adesso toglie la benzina ai
capitani e cancella l’ assegnino di 13 milioni che par fosse la somma che, per
ciascun anno, teneva a galla i bilanci e
i suoi battelli. Sembrava che nessuno si era accorto che a navigar sui laghi
subalpini non era la NL, gestione di governo, ma era la Tirrenia che affondava.
Comunque andrà a finire, non è che la questione salta fuori solo ora, era già
comparsa in occasione di qualche altra “finanziaria”, ma il naufragio era stato
poi evitato con qualche scialuppa di soccorso arrivata coi milioni. Eppure, era
l’altr anno, proprio dopo il
salvataggio, iniziava appena primavera e
l’intera flotta, fatto nuovo, già salpava a far manovre e evoluzioni d’ogni
tipo dentro il golfo, salvo imbarcar dieci persone dove ce ne stavano seicento;
senza parlar delle unità, di acquisto più recente, che oltre che alzar onde
simili a tempesta, sembra consumino tanto
quanto un bireattore. Comunque andrà quest’anno, la verità non cambia, è questa qui, la flotta
senza quei milioni non sta a galla, va
sul fondo .
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