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giovedì 15 marzo 2012

CRISI DI FINANZA


 
Domani, ore 21, la serata dedicata alla cultura, è riservata all’economia della finanza, ospite d’onore: Bankitalia. Serata quindi per certi versi interessante, fors’anche stimolante, dentro l’ultima crisi che da un anno si trascina, con alti e bassi, speranze, delusioni, previsioni e mica poi tanto finita. Comunque sentiremo la voce di un custode delle banche, di quei forzieri del risparmio che, come una cassa integrazione,  sembra ancora la riserva che consente la salvezza in un paese, peraltro, dissennato. Sentiremo, questo è certo, una versione delle tante, forse troppe, anche esattamente proprio opposte e inconciliabili, che dettano le ricette per la soluzione della crisi delle crisi. Insomma a noi par che la confusione non sia poca : tra quelli che dicono la causa essere il debito, altri la spesa degli Stati, altri  l’evasione delle tasse; altri che, invece, negano essere il debito e citano il Giappone, altri  che dicono quindi che ci si può ancora indebitare altrimenti la malattia, magari,  va anche via, ma intanto il malato è deceduto. Il vecchio continente, per ora, sta a guardare e mentre non riesce a fare almeno un passo avanti, si fa governare da una tedesca nata e cresciuta dietro la cortina e da un francese, sposato a un'italiana che, magari ancora pochi giorni, perde le elezioni. Da ultima, ma solo in queste righe, ci sta la BCE che “presta” i soldi in pacchi, a tasso quasi 0 a tutte le sue banche che, in tal modo, fanno soldi a loro volta prestandoli ai debiti sovrani, con tassi  dal 3 al 6, così che gli Stati  vanno ancora a indebitarsi,  il gioco ricomincia e la storia mai finisce.                             
     

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