Dopo
veniva la partita ed ecco allora il Consiglio alle 18, non proprio tutti son
presenti e le squadre più sguarnite son le minoranze senza i capigruppo; uno è in trasferta ancora
in Cina, l’altra qui vicina, sta in Provincia. Comunque quando suona la campana
arriva Canio con al seguito i fedeli e
subito incomincia.
Primo
ed unico argomento, questa sera, è quello di grande maggioranza. Lo spiega
Canio, non il Professore delegato e a dire il vero, non è che molto si capisce,
ma Lui insiste lo vuol proprio spiegare e, lasciatemelo dire, ne infila una e
poi anche un’ altra. Comunque la storia è del decidere chi deve esaminare le
osservazioni alle varianti di città; prima avevano scritto il Consiglio, ora lo
vogliono riscrivere e togliere al Consiglio l’incombenza. Minoranza fa le giuste osservazioni e siccome
le motivazioni non sono convincenti preannuncia che boccia la proposta e loro, tutti insieme, se l’ approvano.
Maggioranza
ha belle finito, potrebbe già prendere posto per guardare la partita, ma Canio,
per ora, non ha fretta. Dice che ha dimenticato di mettere in esame la
questione portata dalla Lega e la promette per la prossima. C’è la
mozione; presenta il gruppo “Insieme” e riguarda le attività che i comuni
possono anche fare per aiutare ad accertare l’evasione dei tributi dello Stato.
C’è un premio che è di cento punti l’accertato, se poi è incassato, che lo Stato
promette ai suoi comuni, se virtuosi. Qui Canio si scatena, sembra un tribuno
che arringa la sua folla contro lo Stato predatore, si accalora, con veemenza lancia i suoi strali verso il fondo della sala
che è deserta. Siamo tutti sbigottiti, è una forza di natura, un fiume mezzo in
piena, tutti cerchiamo l’incauto spettatore contro cui si infrangono i suoi strali, ma non c’è proprio nessuno. Alla
fine è un lago di sudore, si ricompone ancora
un poco e chiede un voto negativo, come sempre maggioranza gli conferma una grande ed assoluta fedeltà.
Sull’
altro punto si va via perché la questione sollevata è quella già trattata in
apertura; poi viene una questione di soldi un po’ buttati, insomma si appaltano
i servizi, a peso anche un po’ d’oro e poi si affianca personale che non si sa
dove cacciarlo, morale sono 20 mila euro quelli buttati, ma Canio è ancora
accalorato e mezzo anche sudato.
“Insieme”
ricorda ora l’impegno di lavori in una commissione, poi persa per la strada, sulla questione del micro nido comunale. Qui Canio prende fiato e lascia la parola,
meglio diremmo la lettura, all’Assessore competente che, appunto, legge la
lezione preparata. A dir da loro la domanda è tutta soddisfatta, quindi il problema
non c’è più, ma forse il problema non è tanto la domanda che scende quanto quello dei costi che salgono e le
rette che gli va dietro tosto dietro.
C’è
un interpello sul concerto Max Gazzé,
quello svolto il 19 di novembre al Pala dei congressi. 184 furono gli spettatori,
quelli paganti, ed alla fine ci fu un buco di un
po’ di mille euro, quasi 14. Risponde il
Professore che ci va l’elenco e l’auto elogio di quelle, invece, andate bene, giusto
per dire che una su tutte può anche andar male. Certo e chi paga siamo sempre noi e Lui
non rischia proprio e mai un bel niente.
Arriva
Stresa dei Servizi, relaziona, ma non legge il solito Piervalle che ha un
approccio discorsivo e dialogante, ma subito ed inaudito, mai prima si era
visto, il dottore al bilancio lo rimbotta; forse è un tifoso che non gli va di
perdere l’inizio di partita, chi lo sa ? Comunque, finalmente, si riprende e
Piervalle riesce a finire quello che voleva, in pace, dire che detto in sole
due parole è questo qui: “ Sentite un po’, il gioco ormai sta per finire, la
legge dice che al 31 di dicembre o è trovata soluzione o Stresa Servizi non c’è
più, ci dite cosa fate ? “. Si alza Canio dalla scanno, ormai è pronto un’altra
volta a tenere l’orazione si accalora, difende la creatura sino all’ultimo
minuto, corregge cifre, fa l’elogio, ma non dice cosa mai pensa di fare da qui
all’ultimo dell’anno; spera ancora, non è vinto, beato lui; si guardi allora in
santa pace la partita, ma c’è l’ultimo punto, Canio ride, quasi prende in giro,
la verità però sta altrove ed è che gli
sarebbe piaciuto farlo Lui, allora dice di votarlo e così fanno; è un ordine
del giorno perché possano arrivare, quando e se non so, magari un poco di altri soldi ai comuni che si
affacciano sul lago. Basta, vanno via, c’è la partita.
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