Ne hanno parlato in questi giorni i quotidiani
nazionali, il ponte dell’architetto portoghese che, in forme assai moderne, scavalca un canale veneziano. Dodici anni hanno impiegato a fare “l’opera”, mentre
nel frattempo il costo è assai salito:
3,8 erano i milioni dell’inizio, 6,7 quelli del progetto esecutivo, 11,7
questo è il conto del finale. Ora che il ponte, comunque è stato aperto, giunge
a conclusioni la Procura della Corte che in quei conti ha un po’ indagato e fa
le sue contestazioni al progettista ed altri 6, dicendo che han sbagliato a
progettare e a controllare, chiedendone il giudizio per danno: quello erariale.
La sintesi d’accusa è quella che in questi casi si ritrova e che si chiama : "macroscopica
approssimazione" sfociata in un "insieme di errori" sia nella fase di progettazione che di
esecuzione dell'infrastruttura, unita a "leggerezza
nell'uso del denaro pubblico". Insomma c’era un difetto già all’inizio del
progetto e dal difetto dell’inizio sono venuti giù, a cascata, tutti gli altri grandi
guai. Ma c’è anche di più, perché la soluzione del difetto alzò i costi senza, però,
risolvere il problema. Per ora qui finisce questa storia e si vedrà se mai
qualcuno pagherà, ma quante analogie con il caso nostro qui locale che sembra
proprio fotocopia di quello più noto e veneziano. Alla vigilia del giorno 22 di
questo mese, quando sul tavolo di Canio e del Suo Vice delegato arriverà il referto
dell’esame del progetto e dei suoi costi, ricordino quei due il caso Calatrava,
salvo finir pur loro sui giornali nazionali.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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