Sulle
varianti ancora niente, vedremo però cosa dirà Canio o anche forse il
Professore durante il prossimo Consiglio, perché, come avrete forse letto, c’è
un interpello sulle procedure che intendono seguire. Giusto però per non
lasciare nulla di intentato, il Gruppo cui son iscritto, ha chiesto con lettera al nostro amico Canio se mai
volesse consentire, anche ad un solo consigliere, di essere presente, ma solo in
veste di uditore, quando terranno le conferenze di pianificazione previste per
proseguire nei cammini di variante. Risulterebbe libero Canio di decidere se ammettere o meno gli uditori e, chi non l’avrebbe anche giurato che, nel nome e nel cognome di
quella trasparenza che strombazza, avrebbe, ben volentieri, aperto le porte e
le finestre della sala di quelle conferenze. Manco se ne parla, vista la
richiesta Canio deve aver cominciato a sudar freddo, solo a pensare che il
nemico gli arrivava, ormai, dentro la casa. E’ vero chiedevano di essere solo
ascoltatori, non certo degli attori, ma questo deve esser parso ancor più
pericoloso, deve esser stato visto come metter le spie dentro il Palazzo; il
Professore poi non reggerebbe a tanta nuova prova, è infatti ancora sotto shock dopo
i regali ricevuti per natale e dopo la storia, tutta in giallo, che lo ha fatto
disertare anche la scena del Consiglio di gennaio. Per carità,
noi non vogliamo averli tutte e due sulla coscienza, stiano quindi riguardati, chiusi
e barricati dentro il Palazzo a tenersi i loro bei conclavi, mentre noi, in
qualche altro modo, pur faremo.
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