Rinvia oggi, rimanda anche a domani, ma alla fine, terminati sti rinvii,
il punto arriva. Mercoledì che viene ne avremo una di prova, quella del porto;
venerdì passato ne abbiamo avuta un’altra pur di prova, la Zanetta. Ora se
quella di venerdì che è andato, Canio la potrà camuffar ancor di qualche giorno, sposta poco, il dato è quello lì; quella di mercoledì che viene la deve
invece ancora, espressamente, dichiarare e dopo tredici anni che si aspetta, a chi la
vuole raccontare? Sembrerebbe dunque che siam tutti arrivati al punto che suole definirsi
non ritorno. Il tempo si è buttato, un po’ di soldi pure loro, di tempo ne
rimane molto poco, di soldi non lo so, poi lo vedremo. Eccoci dunque dietro
quei banchi, l’ala di destra e l’ala di sinistra, in mezzo sta il governo,
in mezzo al suo governo sta sto Canio, un bello scatto e viene fuori sta foto
di famiglia in un interno che ha combinato il gran disastro. Intendiamoci per bene, a ognuno
la sua parte, pro/quota ci si intende, in testa sta sto Canio, dietro il suo
governo, poi quelli che abbiamo chiamato gli innocenti e poi, ma un tanto
distanziati, chiudiamo noi la lista. C’è quindi da passar sotto la gogna, c’è
la vergogna a presentarsi davanti al popolo elettore, la fila delle balle
raccontate ormai è infinita, speriamo sia finita, la dimostrazione della débacle
sta tutta lì, non c’è più scampo, Canio il condottiero si assuma tutta lui la
responsabilità di sto disastro. E allora che si fa? Si aspetta, senza storia, la
fine del mandato? Si accelera la fine già annunciata? Ma non facciamoci
illusioni, il futuro è sempre incerto, leggiamoci il passato e lo vediamo.
Allora ritorna la domanda: che facciamo? Lo dico, per ora, io soltanto, bisognerebbe
fare una sorte di Consiglio di emergenza, dico di Consiglio e non dico di governo,
modificar quel metodo che sin qui è stato dominante: Canio che pensa……,decide,
poi comanda, ordina il voto e fa un disastro. Cambiar quindi nel modo e nelle azioni
di governo, metter la barra al centro, recuperar in competenza ed in ragione e
lavorar, ma sodo, su degli obiettivi condivisi. Per ora solo dico questo, più
in là meglio fors'anche poi vedremo.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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