Così vogliamo oggi intitolare la nostra riflessione sulle cose che non
vanno affatto bene su questa sponda addormentata nell’inverno di stagione. Le
cose che non vanno affatto bene sono, tra le altre, le cose pubbliche e
comuni, cioè le nostre e questa verità pensiam che ci metta tutti quanti ormai
d’accordo. Fare la lunga lista del debito che Canio ha conteggiato verso gli
elettori creditori è cosa facile ed alla fine c’è da chieder subito il
fallimento, lo abbiamo detto, non c’è storia, da qui alla fine manco forse un
miracolo lo salva. C’è però anche di più, non solo le cose non vanno affatto
bene, ma hanno preso una china un po’ rischiosa, un po’ pericolosa, insomma scivolosa.
Noi che per sventura ci tocca sedere tra quelli scanni vediamo quella fila
schierata all’ala destra del banco del governo, la vediamo questo è vero, ma
poi finisce lì, o quasi lì; all’ordine del capo alzano le mani tutte quante;
all’ordine del capo poi, subito, silenzio in aula, le abbassano. Questo succede
qualunque sia poi l'oggetto di quel voto; se la questione è scritta dal governo, se invece a
scriverla è stata minoranza, se la questione è tutta già belle che nota o se,
invece, ci son state anche sorprese. Questo vuol, dire che si va in aula senza
storia, gli ordini son dati, cascasse il mondo non si cambia. C’è una fedeltà
al gran capo che sembra dipendenza e più che si va avanti verso la corsa al
fallimento, più sembrano fedeli e pronti al sacrificio. Questo è il punto, il
sacrificio. Lo abbiamo detto che c’è un confine rischioso a valicare: la soglia
del penale. Lo abbiamo detto, scritto, spiegato e rispiegato, bontà Sua, il giovan sovrano ci ha
fatto una querela, non importa, anzi ora la cosa si è aggravata, di molto si è
aggravata, l’ipotesi penale si avvicina e l’ultimo Consiglio ha fatto un altro temerario passo avanti. Ora io dico, ma sta
ala che siede alla destra del governo è proprio vocata al sacrificio? Stava nel
patto stretto con il capo l’impegno anche a morire per la sua causa ? Capisce o
non capisce quando in aula gli parliamo? Lo dico, mi fa pena a quanto sta
ingannata e trascinata alla rovina e quanto poco onesto a me anche pare imporre il
suo silenzio e pretendere il voto al comando del sovrano. Se dentro l’aula ci sono gli
innocenti sono quelli, la lunga fila posta
alla destra del banco del governo, togliamo il Professore ben si intende, la
lunga fila destra che sta sempre e solo zitta e vota, vota, vota a testa bassa
obbedendo all’ordine di un capo che vuol portarla alla rovina.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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