Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

lunedì 7 gennaio 2013

IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI


Così vogliamo oggi intitolare la nostra riflessione sulle cose che non vanno affatto bene su questa sponda addormentata nell’inverno di stagione. Le cose che non vanno affatto bene sono, tra le altre, le cose pubbliche e comuni, cioè le nostre e questa verità pensiam che ci metta tutti quanti ormai d’accordo. Fare la lunga lista del debito che Canio ha conteggiato verso gli elettori creditori è cosa facile ed alla fine c’è da chieder subito il fallimento, lo abbiamo detto, non c’è storia, da qui alla fine manco forse un miracolo lo salva. C’è però anche di più, non solo le cose non vanno affatto bene, ma hanno preso una china un po’ rischiosa, un po’ pericolosa, insomma scivolosa. Noi che per sventura ci tocca sedere tra quelli scanni vediamo quella fila schierata all’ala destra del banco del governo, la vediamo questo è vero, ma poi finisce lì, o quasi lì; all’ordine del capo alzano le mani tutte quante; all’ordine del capo poi, subito, silenzio in aula, le abbassano. Questo succede qualunque sia poi l'oggetto di quel voto; se la questione è scritta dal governo, se invece a scriverla è stata minoranza, se la questione è tutta già belle che nota o se, invece, ci son state anche sorprese. Questo vuol, dire che si va in aula senza storia, gli ordini son dati, cascasse il mondo non si cambia. C’è una fedeltà al gran capo che sembra dipendenza e più che si va avanti verso la corsa al fallimento, più sembrano fedeli e pronti al sacrificio. Questo è il punto, il sacrificio. Lo abbiamo detto che c’è un confine rischioso a valicare: la soglia del penale. Lo abbiamo detto, scritto, spiegato e rispiegato, bontà Sua, il giovan sovrano ci ha fatto una querela, non importa, anzi ora la cosa si è aggravata, di molto si è aggravata, l’ipotesi penale si avvicina e l’ultimo Consiglio ha fatto un altro  temerario passo avanti. Ora io dico, ma sta ala che siede alla destra del governo è proprio vocata al sacrificio? Stava nel patto stretto con il capo l’impegno anche a morire per la sua causa ? Capisce o non capisce quando in aula gli parliamo? Lo dico, mi fa pena a quanto sta ingannata e trascinata alla rovina e quanto poco onesto a me anche pare imporre il suo silenzio e pretendere il voto al comando del sovrano. Se dentro l’aula ci sono gli innocenti  sono quelli, la lunga fila posta alla destra del banco del governo, togliamo il Professore ben si intende, la lunga fila destra che sta sempre e solo zitta e vota, vota, vota a testa bassa obbedendo all’ordine di un capo che vuol portarla alla rovina.
 

Nessun commento:

Posta un commento