A sentir Canio e forse qualche altro, la causa del suo andar in fallimento non sarebbe imputabile a lui stesso. La causa prima sembrerebbe infatti da addebitar forse a chi scrive, reo confesso di parlar anche un po’ troppo e quindi, di indurre in sonnolenza prolungata i suoi scudieri che, al momento poi del voto, ormai assopiti anziché seguir i miei buoni consigli, seguono gli ordini di Canio, con il risultato a tutti noto. Questa è una sintesi un po’ allegra del ragionar con cui il nostro Canio ci diletta, il quale essendo attento e premuroso circa la sorte della squadra che lui allena, anche poi ci prega di evitare, d’ora innanzi, di alzar troppo la voce perché sarebbe percepita come minaccia alla sua squadra. Insomma lo ossessiona la salute in cui sta il gruppo, lo preoccupa dunque lo stato di salute perché, tutte le volte, possa schierar la prima squadra, tonica ed atletica, senza dover ricorrer a quelli che dormono in panchina. Come allenator non c’è di meglio, in vista del turno in campionato va in raduno, raccoglie i suoi e spiega la partita, la tattica di gioco e come si va a rete. Qualche terzino pure non par sempre convinto, alza un ditino e fa una domandina, ma Canio tranquillizza, anzi minimizza; l’avversario subito gli dice: “ quando va bene gioca che son 5, noi quando va male giochiamo che siam 10”. A fronte di un tal ragionamento anche chi aveva un dubbio è messo in minoranza e non gli riman che una sola scelta: o gioca ed allor si adegua, oppure salta il turno e sta in panchina. Come vedete non c’è democrazia, ma questo non importa perché quel che importa è la classifica. Comunque poi viene la giornata e va in partita; Canio si siede subito in panchina e da lì che guarda ed ordina anche sempre il gioco: urla, salta, si toglie e mette su la giacca, impreca contro l’arbitro, pretende sempre un calcio di rigore ed alla fine esce sempre vincitore. Quel che non mette mai nel conto è la giustizia, quella sportiva ben si intende, a cui l’avversario battuto che è sul campo, qualche volta fa ricorso, per cui finisce, che, magari, vince sempre su quel campo, ma poi è retrocesso in campionato.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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