Il caso talemoni sembra aver riacceso
i fari ambientalisti non solo su quest’ ultima vicenda scoppiata davanti all’albergo
di Hemingwai, ma più in generale sull’ intera politica urbanistica e paesaggistica
di sta “Perla”. In sintonia tra loro, Italia Nostra e Lega Ambiente, scrivono
missive avvelenate indirizzate al Palazzo di città e agli altri Palazzi da cui
sono uscite le firme che hanno consentito di avviare i lavori per la
costruzione di questo inutile monumento al lusso senza il gusto. Qua sotto riproduciamo
tutti e due quei documenti che, in queste ore, stanno viaggiando verso le loro
destinazioni, in attesa di conoscere, quindi, le reazioni che potranno provocare.
circolo
il brutto anatroccolo
COMUNE
DI STRESA
P.za
Matteotti 6
28049
STRESA
c.a.
Sig. Sindaco
Sigg.
Consiglieri
REGIONE
PIEMONTE
Direzione
per i beni culturali e paesaggistici
Via
Avogadro, 30
10121
TORINO
SOPRINTENDENZA
PER I BENI
ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI
PER LE PROVINCIE DI NO-AL-VB
C.so
Cavallotti, 27
28100
NOVARA
Il circolo di Legambiente “Il Brutto Anatroccolo”, portatore di
interessi diffusi, che da due anni si è costituito nel nostro territorio, vuole
intervenire sulla questione che sta sollevando vasto eco all’interno e
fuori la nostra cittadina, vale a dire il nuovo “imponente “ portale d’ingresso
dell’Hotel des Iles Borromées al posto della storica sobria cancellata.
Non vogliamo soffermarci sulle scelte estetiche che un privato cittadino
può desiderare di operare pensando di migliorare l’edificio di proprietà: come
ben sappiamo i gusti sono personali e ciò che piace a qualcuno può essere
orribile per altri.
Secondo noi il problema sta in coloro che queste proposte devono
valutarle, chi è in possesso di strumenti conoscitivi per inserire determinate
modifiche in un contesto naturale, architettonico, artistico e ambientale.
Come è possibile che la
Commissione paesaggio, il Comune di Stresa, la Soprintendenza per
i Ben Architettonici e Paesaggistici abbiano permesso che una parte STORICA del nostro lungolago
venisse così pesantemente trasformata, quando, troppo spesso, piccole e
insignificanti modifiche richieste per le nostre “normali” abitazioni vengono
cassate?
Il Piano Paesaggistico Regionale nel
documento “Schede degli ambiti di paesaggio” nella parte relativa all’ambito 12
– Fascia costiera Nord del lago Maggiore agli “Indirizzi normativi e
orientamenti strategici” a pag. 61 nel secondo comma recita:
“conservazione del patrimonio
delle ville storiche, anche novecentesche, con i relativi giardini e parchi,
evitando la frammentazione o separazione del rapporto villa-giardino e
promuovendo la fruizione pubblica dei luoghi; controllo delle trasformazioni d’uso turistico recettive dei complessi
ville-giardino, verificando la compatibilità in rapporto alla conservazione
degli elementi caratterizzanti dei luoghi”
Il lungolago di
Stresa è un bene pubblico e pertanto appartiene ai cittadini che devono
prendersene cura e tutelarlo da interventi invasivi e non pertinenti con lo
stile architettonico. Il risalto che questa vicenda sta avendo tra la
popolazione è un segno di quanto l’edificio storico dell’ Hotel des Iles Borromées
faccia parte della storia, della cultura, del patrimonio anche affettivo della
nostra città.
La preoccupazione
nostra e di buona parte della cittadinanza va anche alle prossime costruzioni previste
dallo stralcio alla variante strutturale al PRG già approvato dal Consiglio Comunale.
Cosa dobbiamo aspettarci?
Colate di cemento
che modificheranno pesantemente lo sky line?
I palazzi storici
lasciati deperire saranno sostituiti da cubi di cemento?
E infine, come già
più volte richiesto dalla nostra associazione al Sindaco, perché non portare a
conoscenza la cittadinanza di così importanti cambiamenti nell’urbanistica
della nostra città?
Dove sono i
progetti?
Qual è l’idea che
l’Amministrazione Comunale ha del futuro di Stresa?
I cittadini hanno
il diritto di essere informati e non
vogliono essere trattati alla stregua di elettori passivi senza diritto di
cittadinanza e di partecipazione democratica.
Questa è una
visione miope di gestire la Pubblica Amministrazione , che non tiene conto
delle capacità e della voglia dei cittadini di condividere gli indirizzi
dell’Amministrazione Comunale, di partecipare democraticamente allo sviluppo e
ai cambiamenti del territorio urbano e di discutere ed eventualmente aderire alle
scelte amministrative.
La partecipazione è
il miglior deterrente per evitare
conflitti, controversie e per avviare un
percorso di arricchimento collettivo; in questo periodo di poca partecipazione
e di lontananza tra i cittadini e la “cosa pubblica” Stresa potrebbe finalmente
dare un segnale importante di inversione di tendenza .
NOI CE LO AUGURIAMO
E ANCORA SPERIAMO !
Stresa, 28 gennaio
2013 Il Presidente
Franco
Borghetti
ITALIA NOSTRA
Sezione Provinciale del VCO
Domodossola, 28 gennaio 2013
COMUNE DI STRESA
Responsabile del
Servizio edilizia privata
e paesaggio
P.za
Matteotti 6
28049
STRESA
REGIONE
PIEMONTE
Direzione
Regionale per i beni culturali
e paesaggistica attività di gestione
e valorizzazione del paesaggio
Via
Avogadro 30
10121
TORINO
SOPRINTENDENZA PER I BENI
ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI
per le provincie di Novara
Alessandria
e Verbano Cusio Ossola
C.so
Cavallotti, 27
NOVARA
OGGETTO:Comune di Stresa (VCO).
Formazione di nuovo portale di accesso carraio del Grand Hotel Des Iles
Borromees. Vincolo paesaggistico ed
architettonico.
Piano
Paesaggistico Regionale-art. 26 ultimo comma delle norme di attuazione.
Limitazioni transitorie alla possibilità di attuare nuovi interventi edilizi.
La scrivente
Associazione ITALIA NOSTRA Onlus, Sezione Verbano Cusio Ossola, con sede in
Domodossola, Piazza Cavour, 14, (C.F. 80078410588), rappresentata dal
Presidente pro-tempore Dr. Italo Orsi, nato a Beura Cardezza il 26.02.1935,
portatrice di interessi diffusi,
OSSERVA
che negli
scorsi giorni, nell’ambito del parco del perimetro del parco del Grand Hotel
Des Iles Borromees, hanno preso avvio e sono ora in avanzato svolgimento,
lavori di costruzione di un nuovo portale di ingresso carraio.
Il fatto non è
passato inosservato tanto che ne ha parlato il quotidiano La Stampa, pagina del
VCO del giorno 24/01, mentre il quotidiano La Repubblica ha ospitato, sul
numero del 23/01, una lettera di una lettrice, fortemente critica nei confronti
della costruzione in corso.
L’intervento
edilizio, così come appare sin dalle prime fasi di sua realizzazioni e per
quanto è stato possibile ricavare dall’esame del progetto depositato presso gli
uffici comunale, si presenta di grande impatto scenico, utilizzando stili
architettonici fortemente contrastanti con quelli prevalenti e caratterizzanti
lo storico edificio del Grand Hotel, più attento quindi il progetto a
privilegiare, forse, gusti, certamente discutibili, della committenza,
piuttosto che non quella di una clientela di alta fascia.
Immaginiamo che
il risultato finale non potrà che rafforzare i dubbi qui espressi circa la
incoerenza della nuova opera con il contesto entro il quale si viene a
collocare e che, come è noto, è caratterizzato dalla presenza di una pluralità
di vincoli la cui finalità prima era ed è proprio quella di preservare e non di
alterare quel delicato ed prezioso contesto, tanto unico ed evocativo della
storia turistica di quel luogo che, proprio quest’anno, compie i suoi 150 anni
di vita.
Aggiungiamo poi
con vivo rammarico, ma anche con non celato disappunto che tutto ciò avviene in
presenza di una norma prescrittiva di salvaguardia, l’articolo 26 ultimo comma
delle norme di attuazione del PPR.
Tale norma ha
voluto impedire che, sin dalla adozione di quello strumento sovraordinato di
pianificazione, avvenissero alterazioni del contesto paesaggistico in esame,
tanto da voler limitare gli interventi possibili a quelli di:“ restauro e
risanamento conservativo”.
Ora non sfugge
certo alla scrivente ciò che, invece, par sfuggito ai soggetti che hanno
assentito l’intervento e cioè che il progetto edilizio, non si riconduce,
secondo le definizioni contenute nel testo unico dell’edilizia, a quanto
previsto in tema di restauro e risanamento conservativo, ma va ben oltre ed è
quindi un intervento illegittimo nei cui confronti occorre, a nostro giudizio,
agire in autotutela.
Non è la prima
volta che, in un breve periodo di tempo, questa Associazione si vede obbligata
ad intervenire, con proprie osservazioni, in merito a progetti edilizi
assentiti da Codesto Comune in ambiti di vincolo e in merito a previsioni di
varianti urbanistiche, ugualmente, irrispettose di norme sovraordinate, casualmente,
coincidenti con quelle richiamate in questa nota, ma lo stupore o meglio
l’indignazione è riguardo l’apparente indifferenza con cui i soggetti in
indirizzo sembrano prender nota dei nostri contributi critici.
Non possiamo
allora che concludere auspicando che con una più attenta considerazione abbiano
ad avere le nostre segnalazioni, evitando il vederci costretti ad intraprendere
una più incisiva e, forse, decisiva azione.
Rimaniamo, pertanto, in attesa di
conoscere ed a breve termine l’esito di questa
nostra nota.
Con osservanza.
Il
Presidente
Dr.
Italo Orsi
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