Ieri, 10 gennaio 2013, sui muri cittadini è stato
affisso, listato a lutto, un manifesto; sta scritto che “la Zanetta” è belle morta e che il
funerale avverrà dentro uno dei prossimi Consigli. Le esequie saranno poi
annunciate dopo avvenute. Non fiori dunque, ma opere di bene e una preghiera.
Questo il testo, lo annuncia Canio addolorato e affranto, anzi un po’ anche
incazzato. La morte è sopraggiunta all’improvviso, dopo che un po’ di mesi di
cure e d’attenzione sembravano ormai avessero raggiunto il risultato per una
pronta dimissione, ma complicanze intervenute hanno colpito un fisico un poco
ancora indebolito. Canio ha tentato una manovra disperata quanto vana, anche le
cure salva vita e le terapie più estreme non hanno dato risultato. “La Zanetta
“ora sta composta in una sala mortuaria ove riceve le visite più illustri della
zona; monta la guardia Canio e il suo governo che si danno il turno intorno al
caro estinto; sfila la creme dell’intera cittadina, gli fanno omaggio i corpi
dello Stato, arrivano gli eletti che reggono il potere: l’omonimo al Senato, poi
quel tal Valerio detto Presidente del parlamentino subalpino, quell'altro di una
Giunta chiamato anche Leprotto e pur l’opposizione rende l’omaggio. Il dolore è
quindi tanto e anche diffuso, che sia sentito o solo un’apparenza questo non si
sa, comunque la città ha proclamato il lutto cittadino e le bandiere stanno a
mezz' asta sul balcone del Palazzo di città. Dimenticavo anche di dire che
seppur la morte sia sopravvenuta per cause evidenti e naturali, era stata,
ugualmente, disposta l’autopsia. Corre la voce infatti che possa essere stato
anche il veleno la causa di sta morte repentina e già monta anche un po’ il
giallo che pure sposa bene col grigio di sti giorni del gran lago. Comunque, pro
veritate del fatto, noi vi pubblichiam qui sotto l’integrale necrologio.
Una prece.
Su richiesta del
Sindaco il Segretario Comunale, ai sensi dell’ articolo 97, comma 2) del Decreto
Legislativo n. 267 del 18.08.2000 attesta la conformità del presente
provvedimento alle leggi, allo Statuto ed ai Regolamenti con la precisazione
espresse nelle proposte di delibere precedentemente assunte in seduta odierna e
riguardante le materie urbanistiche della presente variante e che qui si
riporta:
" sulla base delle
osservazioni presentate dal consigliere Vallenzasca in merito al vincolo
paesaggistico a suo tempo imposto dal Ministero della Pubblica Istruzione
Direzione Generale per le Antichità e Belle Arti con decreto in data 4/9/1924 ed
in riferimento all’art. 26 delle Norme di attuazione del Piano paesaggistico
regionale,
adottato con DGR n. 53 –
11975 del 4/8/2009 (dalla data di adozione del Ppr, non sono consentiti
sugli immobili e sulle aree tutelate ai sensi dell’articolo 134 del Codice dei
beni culturali e del paesaggio interventi in contrasto con le prescrizioni
degli articoli 13, 14, 16,
18, 26, 33 delle norme tecniche di attuazione), non essendo in grado di
effettuare puntuale verifica seduta stante, si riserva di effettuarla in
seguito e qualora le osservazioni fossero fondate si dovrà procedere in sede
di autotutela all’annullamento del provvedimento assunto ";
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