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mercoledì 2 gennaio 2013

INIZIO ANNO


Quest’anno va veloce, inizia che non è ancor finita l’assemblea di fine d’anno, quella che Canio aveva collocato in calendario per dispetto, così fra qualche giorno un nuovo appello, ma questa volta, se fa tardi, vedrete che a mezzanotte ci manda tutti a casa. Intanto è un po’ ringhioso, basta che ci vede e ci promette ancora una querela, non da lui direttamente, ma ….insomma, lui la sponsorizza. Intanto in questi giorni che han varcato il vecchio anno ed iniziato quello nuovo starà studiando sulle carte per capire dove sta il colpo che minoranza gli ha tirato Speriamo che capisca subito e anche in fretta e, tanto per iniziare bene l’anno, non perda tanto tempo e che si adegui. Ci sono nel carnet cose importanti: bisogna raccontare al popolo elettore che fine fa sto porto delle nebbie, cosa vuol fare della cascina di Carciano, cosa vuol fare dell’imbarcadero capoluogo, se la procedura della PAI è da rifare o vuole, anche su questa, lui rischiare, e quando avrà finito di studiare, cosa farà della variante e del suo stralcio; si deve poi darsi da fare ad impostare anche il bilancio e con un poco anche di fretta, dirci dove intende buttar tutti sti soldi. Insomma che si svegli, la smetta di sbagliare, si applichi un poco anche di più al bene amministrare e poi vedremo. Già vedremo, perché non è che da questa parte noi si sta poi tanto fermi. Incassati, a breve, che saranno i dividenti sulla politica urbanistica condotta al fallimento, occorre che il governo cambi il suo registro. Non c’è più il tempo per portare a conclusione proprio niente, semmai la PAI, ma quella non contiene proprio niente e vista la lezione ricevuta, la ragionevolezza ed il buon senso chiederebbero che sulla politica che riguarda il governare il territorio si apra un tavolo allargato per arrivare, almeno, a definire nuovi obiettivi condivisi. Solo così questo governo potrebbe avviare un buon pezzo di percorso senza poi il rischio che, finito sto mandato e avviato quello prossimo venturo, chi abbia a venire butti il lavoro nel cestino. Questo a chi scrive sembra avere un qualche senso. La maggioranza, quella si ringhiosa e muscolare, ha perso la road map, è fuori strada e a noi che lavoriamo, crediamo col cervello, non è che poi vogliam infierir per gusto oltre misura. Di mezzo c’è la cittadella senza guida, con poche idee molto sbagliate, con troppe cose andate a male non certo per l’azione di contrasto, anzi ci avessero ascoltati.................................saremmo già di un passo oltre la meta ed invece “navighiamo” nella nebbia.
 

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