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mercoledì 19 giugno 2019

DIATRIBE ESTIVE

 





Alla vigilia dell'arrivo dell'estate metereologica, rispunta virulenta la polemica sull'Alberghiera. Complici i saggi genitori che hanno ridotto un po' gli eccessi di iscrizioni cui soffriva la nota scuola, anziche rallegrasi che l' "Ateneo" alberghiero riconduca i suoi numeri alla fisiologia e abbia iniziato a curarne la patologia, tutti adesso accusano tutti di questa flessione numerica. Strano: quando crescevano erano tutti preoccupati dei grandi numeri e adesso che flettono sembrano tutti disperati. Non saprei dire quali sarebbero state le reazioni se i numeri fossero cresciuti ancora; credo che sarebbe esploso il terrore. Evidetemente non siamo mai contenti e anziché essere stimolati da questo calo che aiuta la soluzione, sembra invece che non si aspettasse altro per tornare a polemizzare. Più semplicemente io credo che, non tanto le prospettive future dell'Ateneo abbiano influito sulla scelta delle iscrizioni, quanto piuttosto l'attuale infelice soluzione logistica in cui si dibatte. Non è colpa solo degli uni nè solo degli altri; lo sappiamo bene che la colpa, se tale è, deve egualmente distribuirsi tra tutti i governi, più o meno locali, che in questi lustri si sono succeduti, quindi inutile è ora mettersi le mani addosso, non servirebbe a nulla, se non a sfogare i risentimenti degli uni e degli altri, accumunati, questo sì, nella incapacità di trovare soluzioni intelligenti. Non c'è da stupirsi; se ci guardiamo intorno non è che in altri casi brilli la capacità di governo. Solo per fare riferimento a un caso, pensiamo un po' alla interminabile storia dell'ospedale unico.Quindi.....

domenica 9 giugno 2019

LA VASCA

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Quello che può sembrare un problema non lo é. Che la vasca per il bagno si apra o no, non cambierà né le sorti cittadine, né le sorti dei cittadini. Anche questa prossima stagione probabilmente passerà senza che quel buco in acqua potrà consentire ai suoi fortunati e ansiosi fruitori di sguazzare nelle sue poco tiepide acque.Non importa; basterà fare due passi di lato e la possibilità di sguazzare in acque naturali sarà ugualmente soddisfatta. Quindi dove sta il problema ? Il problema sta solo nella montagna di soldi buttati in questa inutile opera pubblica. Uno dei tanti sprechi, una scelta infelice di cui forse nessuno ne sentiva la mancanza, ma che nell'immaginario dei governanti era diventata una specie di simbolo cui dedicare anima e corpo per vedere poi la riconoscenza trasmutarsi in consenso. Naturalmente la sfiga ci ha messo di suo: allungando i tempi di costruzione, aumentandone i costi, facendo opere difettose, incappando in infelici contratti di gestione. Isomma, forse è un bene che stia chiusa, almeno ha finito di perdere soldi e non solo acqua. Novanta su 100 quindi la stagione 2019 ce la dobbiamo scordare e quando, se e come questa storia andrà a finire, questo è uno dei tanti, troppi, capitoli che la cittadella apre e poi non sa chiudere. Ci penserà il nuovo governo, salvo che il Borgomastro abbia una qualche pensata di genio, il che è molto difficile, o che, cosa un pochino più facile, l'ultimo periodo del suo mandato lo veda baciato dalla fortuna, ma perchè questo succeda, bisogna che la dea bendata chiuda non solo gli occhi, ma anche il naso.

sabato 1 giugno 2019

CONSIGLIO LIGHT








Una cosa veloce l'altra sera; non più la solita location, ma sta volta l'Assemblea è riunita nel silenzio della sala Canonica. A inizio di seduta si assiste alla dichiarazione di sottomissione del Consigliere ribelle. Quel tale che infatti, la volta precedente, aveva osato sfidare il Borgomastro sulla questione dei tavolini e delle sedie fuori posto in piazza, manifesta tutto il suo pentimento, si rimette lui a posto e fa pubbliche scuse. La ribellione dunque, manco inziata, è già finita e il Borgomastro, commosso, ringrazia. Non è poi che la seduta prometta niente di chissà cosa, anche perchè il bello se lo tengono tutto segreto e anche quando segreto non é, ora hanno trovato il modo di farlo diventare; infatti non usano più il microfono,così non si sente nulla, e anche le cose scritte vengono criptate, sostituendo le parole con numeri. Peggio che ci fosse la guerra e il nemico lì ad ascoltare. Comunque poi la seduta l'hanno fatta e Stresa, siccome non sa come spendere i soldi che ha, li usa per estinguere, anticipatamente, gli ultimi mutui che ha, attraverso l’utilizzo di 323mila euro dell’avanzo di amministrazione, astenuto il Comandante e il voto contraio di "Progetto Comune”. Grazie all’operazione, le casse comunali potranno effettuare maggiori spese correnti per 33mila, cosa che non sarebbe bene fare, nel 2019 e, ancor meno bene , per 65mila euro nel 2020. L’ente ha, però, dovuto fare i conti con una minore entrata pari a 65mila euro a causa della cessazione anticipata della gestione dell’Ente Fiera del palazzo dei congressi. Ma vah ! La variazione di bilancio ha così previsto che i 65mila euro vengano colmati dal recupero dell’evasione fiscale. Intanto, mentre si stanno buttando via un sacco di soldi nelle scuole elementari che presto saranno inutilizzate da una popolazione scolastica in rapida estinzione, si è comunque anticipato il futuro prossimo, approvando la estinzione dell'asilo di Carciano per assenza di utenti e portandosi a casa il patrimonio, il che non è poco, quanto a che farne, lo si vedrà in altra circostanza. Comunque questi vanno imperterreti verso il baratro e niente li ferma. Quanto alle interpelelnze, almeno quelle non segretate, il Comandante ha letto la propria sui lavori al marciapiede e ai sotto servizi di corso Italia. “Si sarebbero dovuti concludere per Pasqua e invece nuovamente la città si è fatta trovare impreparata all’arrivo dei turisti a causa di una pianificazione sbagliata da parte dell’amministrazione comunale, che avrebbe dovuto incominciare l’intervento a fine ottobre e invece ha aspettato fino a meno febbraio” ha chiosato Macrì del Giudice. “Abbiamo dovuto attendere il nuovo anno per avere la copertura finanziaria – ha replicato il sindaco Bottini –. I disguidi ci sono stati, soprattutto con i commercianti. Ma a lavoro finito posso dire che tutti saranno contenti. E poi le tempistiche sono state rispettate dall’azienda: 120 giorni più 30 di proroga visto che quando si interviene sotto terra ci possono sempre essere degli imprevisti”. Dopo di che il segreto.