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martedì 30 ottobre 2012

GRANDI BENEMERITI



Oggi in prima pagina è chi sta in testa all' hit parade delle bellezze; la storia è iniziata un tempo ormai lontano, saranno presto quasi 40 anni, ci fecero il set di un film che ebbe anche fortuna, gli misero, per esigenze di copione,  sopra il tetto un bel torrino fatto con il legno, poi quando si spensero le luci della scena al posto del torrino ci rimase un bel gran buco. Così iniziò quel lungo suo declino che ora si ammira lungo il lago; quanto al suo parco ne fecero anche un po’ mercato, vendendo quanto si poteva e per il resto......: l’abbandono. Ci mise pur del suo anche il Palazzo, ponendo, con lo strumento fatto con le "stecche", un bel vincolo pubblico che poi dimenticò alla sua sorte ed oggi, la sorte la vedete. Comunque la villa non è che valga più di tanto, è già del novecento, potremmo anche decidere di toglierla ed al suo posto metterci del verde, costa poco e vale molto. Il problema sta nei benemeriti locali che, sicuri di avere consonanza con quelli del Palazzo, pur loro vorrebbero anche toglierla per farci, però al suo posto, qualche decina di migliaia di metri cubi ancor d’alberghi. Comunque, tira e molla, la villa va in frantumi senza visibile dolore del padrone che vi passeggia, avanti e indietro, tutti i giorni insieme al suo fido golden retriever. Ci passa avanti e indietro e si sofferma mirando il risultato, sin ora, già raggiunto. Comunque il tira e molla sarà lungo, non vedo la sua fine tanto presto, si rassegni: tra le promesse fatte dall'inquilino  del Palazzo e il risultato che è ben al di là dell’avvenire, anche il simpatico golden retriever, allenato e ancor meglio alimentato, rischia di finir sfiancato a furia di correr avanti e tornare  poi sempre ancora indietro.

 

lunedì 29 ottobre 2012

PICCOLI BENEMERITI CRESCONO



La visita continua tra le bellezze messe in vista e in primo piano, oggi vi mostriamo questa nella foto che ci par degna di nota. Sono gli stessi che, giusto giorni fa, han dato, finalmente, un botto a Villa Possi, togliendo, con merito, un verde malandato e trascurato. Questa che vi mostriamo è invece messa proprio a fianco dell’entrata di un hotel, fa da portiere, riceve sulla porta gli ospiti stranieri ed italiani, non c’è male. Per sventura, morir che si decide ad andar tutta giù a terra; ormai sta lì che sono qualche anno e con un esercizio di equilibrio senza eguali sta ancora tutta su. Sulle ragioni per cui sta su in questo eterno suo equilibrio, qui non siam capaci di darvi spiegazioni. Richieste di nuovi cubi per alberghi non vi sono, basta forse quel che già ci sono, comunque il sito è per alberghi, basta avere voglia e soldi e farci l’ampliamento. E’ vero che esiste una tendenza ad emulare le cose anche peggiori; è vero che sono in corso buoni esempi da emulare ed è pur vero che questi buoni esempi fanno capo a noti ed anche super noti benemeriti. Forse dunque proprio questa è la traccia da seguire per dar la spiegazione; emular questi maestri, non importa se cattivi, la città ed il Palazzo a lor si inchina e quindi è più che naturale che anche i giovani si adeguano all’andazzo. Arrivati a questo punto che facciamo ? Lanciamo anche un concorso? Un altro premio “ strega”?. Mettiamo in palio un primo premio per chi taglia il traguardo dopo aver fatto il miglior spregio? Poi una sezione riservata per quelli che sono ancora un poco giovani, con una coppa che, non c’è storia, è già assegnata.

CINQUE INTERPELLI


In vista del Consiglio prossimo venturo, Gruppo Insieme infila una cinquina di domande da porre a Canio stesso e al suo Vice delegato, sperando che rispondano sta volta che le domande non sembrano difficili e complicate.
Lo ricordiamo, andammo mesi fa dentro il Consiglio che approvò il nuovo accordo di programma, per la scuola e per il campo, con il morituro Ente Provinciale. La domanda è quindi la più facile: i primi tempi del cronoprogramma sono stati rispettati ? Se si, finisce lì, se no cosa si fa ?
La domanda la ponemmo già l’ultimo Consiglio durante l’esame d’attuazione dei programmi, ma in quella sede, ne a questa, ne anche ad altre, Canio si degnò di dare una risposta che quindi ora, di nuovo, noi facciamo. Come va la Palazzola ? Canio cosa fa e cosa ha fatto per uscire dal lungo e buio tunnel dove par sia ormai caduta? Aspetta ancora le pubbliche risorse da una Regione in stato di fallimento tecnico  o pensa a qualche altra soluzione ?
C’è poi la storia di questo parcheggio di P.za Capucci che mettono e poi rimettono nel vari programmi pluriennali, ma che sino ad ora non lo fanno. Devono essere più chiari, dire se vogliono un parcheggio pubblico o ad uso solo privato. Un po’ di trasparenza insomma, è anche ora.
Regione ha retrocesso l’area dove stava il vivaio dell’Alpinia. Canio pareva avesse idee per far chissà che cosa e invece ora c’è il bando per assegnarlo come fosse un fondo agricolo. Nell’interpello si suggerisce allora un qualche correttivo.
Ritorna la questione della stazione di navigazione laghi capoluogo. Pagati tanti soldi per ottenerne la cessione dal demanio, Canio non sembra essersi occupato più di tanto e non si sa quei soldi che fine abbiano fatto. Siccome ci sono novità, è giunta l’ora di saperne un po’ di più. Se andrà bene, le risposte la sera del nove prossimo novembre.

 

 

 

 

domenica 28 ottobre 2012

FIDARSI E' BENE, MA NON FIDARSI E' ANCORA MEGLIO


 
Canio ha messo il turbo e fissato il calendario. Entro il 22 del mese prossimo venturo quell’OTC, quell’organismo tecnico comunale insediato, dovrà consegnare la relazione, quella finale, dire se la variante di Zanetta deve o meno andare in VAS. Se andrà in VAS le cose si allungheranno anche un po’, se no vanno normali. Stesso giorno, stessa ora, Canio ha convocato un’altra conferenza, no non è quella con la stampa, ma quella che si chiama di pianificazione e all’ ordine del giorno è sempre la variante di Zanetta. Si esaminano le conclusioni consegnate dall’OTC, si contro deducono le osservazioni pervenute  e, se va bene, la prima fase si conclude. Intanto Canio cerca di chiudere anche la PAI e per il 9 del mese prossimo venturo dovrebbe andare davanti al suo Consiglio per contro dedurre ed approvare il progetto definitivo di quella detta, appunto, PAI. Insomma vuole chiudere in bellezza quest’anno sfortunato e portare, se non proprio a traguardo, almeno un poco più vicino a risultato il suo progetto. Detta così Zanetta e soci stan tranquilli, Canio va veloce, mantiene tutte le promesse ed il traguardo, sembra si avvicini. La verità non è pero così, Zanetta e soci  sono un poco troppo in ansia. Hanno riposto le speranze e la fiducia  sempre in Canio, ma poi fatti un po’ i conti  il risultato è magro, troppo magro. Ci son davanti ancora un po’ di nodi, la procedura è sempre lunga e complicata, l’opposizione produce documenti a livello industriale, la Sovrintendenza cambia, la politica traballa, meglio dunque sondare umori ed intenzioni. Al tempo del vincolo posto sulle Ville, Zanetta   aveva trovato un po’ di appoggio nell’ onorevole che è anche un suo omonimo, ma senza un grande effetto, ora il sondaggio è fatto con la Lega, si sa siede in Consiglio comunale, ha la Presidenza Regionale, conta anche un po’ in Provincia.  Morale, Zanetta si avvicina e si lamenta che, per colpa di chi sta all’opposizione, non può spendere i suoi soldi che dice sono pronti e sono  tanti. Va ben Zanetta, se proprio hai una gran fretta, incomincia e paga un poco anche di IMU.

 

venerdì 26 ottobre 2012

PARADISI FISCALI


Interrompiamo un attimo i servizi sulle bellezze della Perla e ritorniamo ad altro che poi non è proprio tutto e solo altro. Neanche farlo apposta sembra che il chiodo picchi dove sempre il dente duole e così, scavando un poco  tra le carte, cosa poi per nulla affatto inutile e dannosa,  si scoprono virtù private  e pubblici vizietti. Uno di questi è non pagare, prima l’ ICI e ora nenanche l’IMU. Il caso riguarda un noto benemerito, in lista d’attesa per ottener da Canio un altro po’ di metri cubi per fare il mega albergo. Non vado avanti perché chi è lo avete indovinato; ebbene su quel sito dove già da ora si possono anche fare un trenta mila metri cubi e la proprietà ne vuole e  aspetta forse di mila, ancora una dozzina, su quel sito dicevamo, che è circa grande quasi tre campi per il calcio, nessuno pagava ICI e paga IMU. Per esser ancora più precisi, sono da diciassett’anni che l’imposta non si paga e fatti i conti, a valori un po’ attuali, lo sconto fiscale complessivo praticato e che in Palazzo non è giunto e che mai più arriverà è di circa 400.mila euro. Si dirà come è possibile una svista così grande e poi, guarda un po’ il caso, che capita sempre e solo a quei medesimi. No, non è una svista, ma una sentenza che ha giudicato essere l‘area non da considerare edificabile, ma pertinente ai fabbricati  già esistenti, quindi esente, i fabbricati poi esistenti sono pure fatiscenti e pure loro quindi sono mezzo esenti. Pazienza allora si dirà, le sentenze semmai si criticano, ma si eseguono; pazienza mica tanto, perché in un caso circa uguale la sentenza è uscita giusto scritta alla rovescia, cioè a dire che il terreno non era pertinenza. Pazienza ancora si dirà, tot capita tot sententiae; pazienza mica tanto, mi par che i capita fossero poi gli stessi e poi, mentre la prima delle due non è stata appellata dal Palazzo in Cassazione, la seconda è andata avanti e ora,  anche se forse per profili un po’ diversi , sta ancora in Cassazione.
Insomma, questa è la storia che vi abbiamo raccontato e se non credete vi porto il  documento che lo prova; poi c’è una piccola coda nella storia. In discussione dentro il Consiglio c’é quel testo che regola ora l’IMU, noi lì chiedemmo che alle famiglie, proprietarie, afflitte in casa loro dalla presenza di un gravissimo handicap motorio, fosse concessa l’esenzione dall’imposta. Saranno pochi casi, un niente nel bilancio del Palazzo, ebbene sino ad oggi la risposta  è stata un “NO” e se volete vi porto anche il documento che lo prova.
 





giovedì 25 ottobre 2012

VILLE D'EPOCA


Ora facciamo invece un passo avanti ed occupiamoci un poco dei privati. Registriamo allora quest’ennesimo disastro che mettiamo in primo piano,  compiuto, guarda caso, dai soliti benemeriti stresiani.    Presentano la “Scia”, ottengono l’autorizzazione anche ambientale, ruspe e moto seghe allora subito si mettono  in azione ed un vecchio giardino di una villa d'epoca, posta in fondo a via Mainardi, non c’è più. Invece al posto suo ci fanno un bel parcheggio raso terra, vi disegnano  due autobus e forse dieci auto; saranno quasi sempre solo autobus e nulla più. Quanto al verde che c'era sino a l'altro ieri, è il caso forse proprio di dirlo, non ci sarà più manco la sua ombra. Le prescrizioni dettate in commissione del paesaggio, due presenti: l'architetto della vasca per il bagno e quello che ha qualche problema di pubblica morale, il terzo, invece, assente, sono ferree e draconiane: “…. che i  cordoli da mettersi sian quelli fatti in pietra”, quanto poi al resto, si scrive che la pavimentazione sarà tutta ecologica……bah? Valli a capire cosa vogliono poi dire. Comunque ormai il peggio è stato fatto, che sia conforme o meno allo strumento ora vigente sembra poco o nulla importi, ma a noi qualche fondato e serio dubbio ci sovviene. Naturalmente, anche nel caso qui in esame, le ragioni di un’ economia che tira  prevalgono e forse anche un poco premono e questo sembra che sia quello che più di tutto abbiano a cura quelli che siedono a Palazzo. Comunque, un colpo oggi ed uno domani, questi benemeriti che hanno l’oligopolio dei terreni e delle ville abbandonate,  di danni ne fanno e ne faranno, su questo non ci piove.   

 

 

mercoledì 24 ottobre 2012

FAR WEST



Facciamo un passo indietro e torniamo al nostro punto di partenza, la stazione. Se il Palazzo non cura più di tanto la sua Perla, come pretendere che gli altri facciano diverso. Così deve essersi conformata Trenitalia che anche se il ramo non è di quelli secchi è come se anche poi lo fosse. Si, un qualche intervento di facciata, con anche una bella congiunta conferenza per la stampa; una bella rimbiancata, ma per il resto è meglio non guardare, rimaner sulle carrozze e scappar via. L’intorno alle banchine sembra quello di una stazione dello west, abbandonata in fondo ad una linea disperata, preda d’assalti di bande e pellerossa. E’ vero, il nostro Canio emise, un giorno,  un gran editto dove imponeva a tutti la cura estrema del verde, dei fiori e delle piante; è vero, andò invece che nessuno fece caso più di tanto a tale editto, uscito persino sulla stampa nazionale; è vero tutti quanti non ne fecero alcun caso, mentre invece sembrò che Trenitalia lo prendesse anche sul serio, così almeno raccontò poi Canio tanto per non confessar  il  completo fallimento del suo editto. Comunque la storia sia poi andata, la verità di adesso è questa qui che  appare in prima nostra pagina di oggi. Turismo dunque come una risorsa  d’eccellenza per rialzar le sorti dell’economia di una nazione  senza fiato, questo è anche quello che dicono i governi, che siano tecnici o politici  con poca differenza e questo è giusto un micro esempio di come il bel paese accoglie poi tutti i suoi ospiti. Quanto a fare un’ eccezione dunque, la Perla non sembra affatto averne proprio voglia, sta nella media che, per una Perla, vuol dire trovarsi in fondo alla classifica.
 

martedì 23 ottobre 2012

ARCHELOGIA TRANVIARIA

 
 Questa di oggi non ha bisogno di commenti, tutti la conoscono, tutti la vedono, tutti ne hanno sentito anche parlare. Era in testa al programma del suo primo di governo, quello che  inventò le grandi opere, quelle strategiche, quelle che avevano da farsi oppure si moriva. Eppur passarono un poco i primi anni senza che qualcosa si muovesse,  poi ma già verso la fine del suo primo di governo, ci raccontò che aveva dato un ultimatum, ma nonostante tale autorevole proclama  niente ancor  si mosse. Così finì quel Canio  uno senza che la questione tanto sbandierata fosse anche soltanto un poco già risolta. Se il Canio primo così finì, illusorio pensare che quello due la risolvesse, infatti schiacciò il freno perché, nel frattempo, si era sognato la soluzione dei “portali”: uno messo a sud, l’altro invece ad est ed il terzo mi pare fosse all’ovest. Il tutto finisce dentro allora la variante, quella che ora è tutta ferma, tranne per Zanetta; comunque in sta variante la Gabbiola ricompare per farci forse un parcheggio piccolino, scordatevelo strategico, insomma c’è o forse meglio dir che manco c’è, comunque sta variante non va avanti, le “salvaguardie” non ci sono  e quindi il suo destino è in mano ancora  tutto non certo a quello che dice di governare nel Palazzo, ma a chi ne ha la assoluta e piena proprietà. E’ però anche un bene visto che fine fanno le sue di proprietà e forse, tutto non è perso, se  fosse qualcun altro proprietario, sta Gabbiola avrebbe già preso un’ altra via, altro che far la soluzione al problema dei parcheggi. Rimane quindi e messo proprio in mezzo, il monumento eretto al trasporto su ferro e cremagliera, ambita meta archeologica / turistica che lustra, come poche, questa Perla; promessa ormai passata di programmi scritti, stampati e poi buttati; promessa ormai futura di altri programmi che verranno ancora scritti, poi stampati e forse poi tutti buttati.

lunedì 22 ottobre 2012

BENVENUTO AGLI OSPITI




Quel viaggiatore sbarcato giù da un treno e già  un poco anche stupito,  si  infila  lungo una bella scalinata che si trova subito davanti ma, di nuovo, arriva una sorpresa appena mette il piede sull’ultimo gradino, quello assassino, che   mancò poco che qualcuno finisse al camposanto. Qui quel dubbio di essere sceso per sbaglio giù dal treno diventa una certezza, taluno allora torna indietro convinto dell’errore, qualcun’ altro, un poco intraprendente, tira avanti e avrà così ragione. Abbia coraggio, di sicuro, solo ad  avere un poco ancora di pazienza, ne vedrà, presto, anche di peggio. Comunque, come in prima pagina mettiamo, questo spettacolo ormai va avanti già da un pezzo, anzi nel frattempo è peggiorato; le cause sono ignote, anche le case da un pezzo son finite, ma quell’area al pubblico dismessa è sempre lì che aspetta: quando, come e poi perché, ancora non si sa.  Come porta di ingresso quindi non c’è male, più che salutar l’ospite in arrivo sembra dirgli di andar subito via. Vedremo dunque quanto tempo dovrà durare ancora questa attesa. Noi proviamo a non far neppure un interpello perché creder che il Palazzo non lo sappia non è neppur cosa cui  pensare e quindi stiamo in attesa se, prima o poi, qualcosa accade o è proprio persa anche persino qui tutta la speranza.

sabato 20 ottobre 2012

ANDIAMO AVANTI


Ci siamo quasi, ancora pochi giorni e sono quelli dei defunti, defunti e magari anche scordati, così ci sembra se a farci una visita è al camposanto di Carciano; mezzo campo è quello antico, dove si seppeliscono i morti che portano dall'Isola, l'altra metà è quello più "moderno" dove ci mettono i trapassati residenti la frazione. Di questa ultima parte non parliamo, ci sono solo " colombari" orribili a vedersi, figuriamoci anche a starci; dell'altra parte, quella storica e che si affaccia verso il lago, oscurato dall' insegna che vende carburante, ne parliamo, ma anche inorridiamo. La rassegna delle foto che passiamo sulla pagina, da sola,  ne da atto; qui siamo arrivati allo stadio terminale, che sia  pubblico o privato. Ci son lapidi che crollano giù dalle pareti, le tombe in concessione abbandonate, mura che si disfano, le infestanti che trionfano, i ferri arrugginiti .......guardate voi che siete ancora vivi e giudicate. Ed anche intorno a questo caso non è che non ne facemmo oggetto di interpello, giusto all'indomani di quel  crollo che lo distrusse per un pezzo. Promisero di farci più attenzione, di riassegnare le vecchie tombe abbandonate in nuove concessioni, che da lì a poco sarebbe subentrato un nuovo appaltatore che avrebbe prestato miglior cura ed attenzione, insomma un poco ancora di pazienza e tutto andava a posto. Di tutto quanto ci hanno raccontato, solo una cosa è stata mantenuta, quella del nuovo appaltatore. Leggete però un nostro post che intitolava : " Delitto senza castigo" e capirete quanto è nuovo.               

venerdì 19 ottobre 2012

TANTO UN PO' PER CONTINUARE


Non è che andiamo avanti secondo una classifica stilata, ma l’immagine di oggi in copertina, in qualche modo, è collegata a quella di ieri e l’altro ieri.
Motivo quindi sta nella sua causa o, almeno, in una delle cause  del degrado che, collegato in posizione un po’ strategica, si mostra agli occhi di quanti, e sono tanti, percorrono la strada del Sempione. Incrocio: via Sempione- via Principe di Piemonte, uno si immagina chissà quale decoro anche vi stia dietro la toponomastica stradale e invece, uno sterrato con le buche per il trial, piante infestanti, muretti rotti e poi guardate voi. Nei giorni della scuola ci stanno  vetture abbandonate, in quelli un po’ festivi diventa un parco per i camper di passaggio. Non è che anche di questo ci si sia dimenticato, venne infatti fatto oggetto di mozione o di interpello, anche su questo punto il Professore ebbe in aula un’amnesia e così tutto venne, come sempre, rimandato. Comunque anche su nel caso qui in esame ci fu la mano della coppia che redisse lo strumento, parliamo qui del Professore e di quello che fu un tempo il delegato che sperimentarono sul sito un nuovo modo di fare l’urbanistica. Già quella creativa o meglio forse, anche in tal caso, un po’ estorsiva. Per farla breve, la norma qui prevede di fare 3000 nuovi cubi in residenza mentre la villa, oggi succursale d’alberghiera,  aveva un suo destino privato nella scuola. Per fare “tutto” questo pensarono, anche qui, di metterci un po’ di superstandard, anzi anche di più e se possibile molti e molti ancor di più. Insomma, in conclusione, sullo sterrato, un bel pubblico parcheggio in superficie e va bene,  ma poi su due livelli sotto terra, qualche migliaio di metri di parcheggi. Il tutto a spese altrui e con donazione finale al solito Palazzo; morale, passano vent’anni e le cose stanno ancora tutte lì.

giovedì 18 ottobre 2012

TANTO PER INCOMINCIARE


Lo avevamo pur promesso che ora è basta di mettere le foto patinate, ora si metton le foto verità ed eccone una che è già in prima pagina del blog. E’ un biglietto un po’ da visita che accoglie il viaggiatore ferroviario che, per sua sventura, abbia deciso di scendere dal treno. Avrà subito pensato di essersi sbagliato, ma poi la scritta è proprio quella; un po’ ingiallita, fors’ anco un po’ sbiadita, ma non c’è dubbio, ha proprio  messo il piede sul suolo della Perla, coraggio non disperi ne troverà anche di peggio.
Qual è la causa o, almeno una delle cause cui imputar  tale sfacelo ? Noi ne conosciamo almeno una, quella che ha da ricondursi alle decisioni di Palazzo, certo non solo di ieri, ma di quando il Professor già  regnava e un altro, invece, governava. Insomma, a rivisitar la norma messa allora da quella coppia micidiale, chi mai volesse ripristinar quel bene e farne gli usi consentiti, ha da pagare un obolo salato: quello di fare un parcheggio sotto terra di superficie pari a, circa, quattro volte la tettoia di superficie ed, una volta che lo ha fatto e anche pagato, lo passa a quelli del Palazzo. Insomma adesso che  sto Palazzo tutto monetizza, compreso ciò che non si può, allora, ma solo per qualcuno,  si inventava i superstandard  che, detta in altro modo,  era una sorte di estorsione. Noi ci abbiamo ben provato a dire che sta norma è un po’ da matto e che, forse, era bene subito variarla e ricondurla a legge più vigente, ma il Professore, allora ancora un delegato, ricordava assai poco di quel fatto e tutto finì nel calderone della variante per alberghi che, come sapete, dorme sonni tranquilli in un armadio. Abbia pazienza il viaggiatore: Stresa stazione, linea del Sempione, lago prealpino, profondo nord, l’Europa sta  un po' troppo ancor lontana.

 

mercoledì 17 ottobre 2012

LA GIUSTIZIA FISCALE


 
 Non  aumentano le  tasse e neanche le  imposte, siamo bravi, così aveva detto il nostro Canio  durante il suo intervento nell’ultimo Consiglio. Certo che quanto a memoria non va forte perché già si scordava che proprio quel bilancio, di cui ne vantava meriti e virtù, conteneva la nuova imposta di soggiorno, un gettito non poco grazie al quale, se lo salva, salva il porto.
E’ vero era assente per le ferie, forse quindi non sapeva, ma giusto il 29 dell’agosto ultimo scorso era arrivata una sorpresa  e in quella giunta presieduta dal suo Vice, approvano un parere per aumentare d’un solo botto le tariffe delle   concessioni demaniali  rilasciate sulla sponda. Trenta per cento questo è l’aumento , il massimo possibile a legge ora vigente, che la Regione gli consiglia, che la Gestione Associata gira agli associati e che questo nostro di associato subito si conforma e da l’approvazione. Ora la crisi di pubblica finanza, lo sappiamo,  diventa buona a tutto per mettere le mani nelle tasche e chiudere le toppe delle spese, ma in questo caso  singolare, lo diciamo in assemblea da quando siamo entrati, regna il caos.  Di quelli che devono pagare, pagano pochi o quasi più nessuno, di quanto poi dovrebbe già arrivare ogni anno nelle casse , arriva forse un quarto delle somme, le altre sono evase. Diamo atto, dopo anni di attese, di promesse e di rinvii, giusto da poco, qualcosa ora si muove ed il Palazzo ha inoltrato un po’ di missive agli evasori per  sapere se son loro che non pagano o chi altri, già perché manco si sa se son poi loro.
Comunque, in questo stato ancora in confusione, mentre si attende di sapere quanto sarà il gettito annuale che il Palazzo incasserà a ultimata operazione  di emersione di evasione, Canio assente e non si sa, ma certamente consenziente, il suo Vice decide quanto sopra: chi già paga , paghi ancor un po’ di più, anzi il massimo di più, quanto agli altri, dopo si vedrà.

 

martedì 16 ottobre 2012

LA CITTA' FORITA


 
 
Aveva iniziato proprio Canio quando, nella scorsa stagione dell’inverno, aveva preso la penna e poi l’accetta e sotto il suo volere una ventina di alberi erano finiti subito per terra. Tra gli altri ricordiamo quel platano  grande, bello e tutto sano che si innalzava nel giardino del Regina, ma poi gli prese una malattia certo improvvisa, quanto forse anche infettiva, tanto che Canio, subito allertato, da deputato alla salute di città  vi provvide e ne dispose l’immediato funerale. Ora al suo posto è cresciuta una scaletta che scende nell’albergo sotterraneo, prova ne è di quale fu la causa di quella improvvisa  malattia.  Poi venne il fortunale che, venuto giù dalla collina, colpì parchi e giardini, distrusse le statue e gli obelischi, rovesciò le piante,  strappò le cime e i rami e si placò solo  dopo aver  assalito l’altra sponda e rasa al suolo Villa Taranto. Da lì altro lavoro per seghe, accette e motoseghe certo non manca, anzi va avanti, ma poi ti guardi attorno e vedi che, proprio l’altrieri,  sotto un taglio giusto a raso, finisce il parco intero di una di quelle ville acquistate e abbandonate dai soliti signori stresiani benemeriti. Certo che sto parco, poverino, era in stato fatiscente, un’altra di quelle vergogne cittadine da nascondere o sparire, comunque il suo destino, ormai, è segnato, è sparito  e sorgerà, si fa per dire, un bel parcheggio di autobus per ospiti  d’albergo.  Dimenticavo poi di dire che, di tutti i tagli fatti e ricordati, non c’è manco uno di  albero piantato, insomma andiamo bene da quando l’hanno iscritto tra i Comuni anche fioriti e pagano la quota in ogni  anno.  Morale qui si cambia, ora basta è l’ultimo giorno che pubblico solo  ste foto che mi copiano e mi invidiano, da domani in prima pagina ci metto le vergogne  cittadine e poi vediamo ……




lunedì 15 ottobre 2012

SILENZIO IN AULA


 
E così nell’ultima seduta di Consiglio, alla domanda cosa hai fatto, caro Canio, in quest’ultimo di anno per risolvere il problema del finanziamento della villa Palazzola, Lui, sta volta,  è stato zitto, zitto e muto come è raro gli succede. Ne sappiamo come prima, anzi, dunque, forse meno  anche di prima, informati circa zero dal governo cittadino. Più informato e più loquace c’è sembrato, poi per  vero, il suo Vice delegato che se  la sera  era assente per le ferie, è poi invece assai sempre presente tra le mura del Palazzo. Interrogato in argomento non ha eluso la domanda, forse anche l’ aspettava e con tono molto chiaro, Lui ci ha dato  la risposta. “ Non ha fatto proprio niente”. Bravo dunque il delegato che risponde alle domande e supplisce quel silenzio imbarazzante che ad andar avanti ancor sempre così diventerà forse assordante. Quindi, niente è la risposta alla domanda cosa hai fatto per salvare questo pezzo di  programma che era un pezzo di promessa elettorale. Niente hai fatto, questo è il vero, ma hai deriso, tu e quel saggio cui eri accanto l’altra sera nel consiglio, quando fatta la domanda, consigliammo un’altra strada per salvare la questione.  Poi leggiamo che il turismo culturale sembra andare anche alla grande, con le mostre che in autunno vanno aprirsi  un po’ dovunque, mentre qui vanno a chiudersi  battenti, in tutta fretta, per finire la stagione; niente ha fatto questo Canio, vien la rabbia a pensare la sua impotenza, Lui si attende un salvatore che, piombato giù d’un botto, gli risolva le questioni: porto, soldi,Palazzola, l’alberghiera, la variante, la Zanetta e la Gabbiola…., Lui si attende anche il  messia, ma che venga e  lo  porti pure via.               

 

domenica 14 ottobre 2012

NEOAVENTINO

 







Scusate, andiamo un po' a singhiozzo perché la macchina si è rotta, comunque se c'è una cosa che il Palazzo non fa, questa è quella di  dare una risposta alle attese che, una dopo l'altra, vanno perse. L'elenco è lungo e non lo ripetiamo, ora si aggiunge questo ignorare le domande, legittime e dovute, fatte nell'unica sede che la democrazia locale, anche se malferma, ci regala. Lo spettacolo  è andato in scena nell'ultima seduta del consiglio il 4 ottobre u.s.. C'era in cartellone un argomento un po' noioso, fatto di numeri, ma anche di questioni, una sorte di verifica ai 3/4 dell'esercizio di bilancio, nessuna occasione è più adeguata e più conforme per fare le domande e avere le risposte. Tutto il governo dovrebbe stare in aula per dare le risposte, mancava il vice delegato è già questo è un bel segnale; mancavano i capi dei gruppi che "controllano", l'uno aveva atteso sino all' ultimo minuto concordato, ma aveva già il biglietto ed è partito, l'altra è stata attesa sino all' ultimo minuto, ma poi non è arrivata, per questo aspettiamo che giustifichi e si spieghi.  Comunque che siano stati 5 o solo 3,  i voti qua non contano un bel niente, maggioranza sta blindata. Se numeri non contano, contano invece le domande, se sono pertinenti e anche stimolanti, e le questioni così son state correttamente formulate. Silenzio in aula, il Professore, tirato un poco per la giacca, si desta dalla trance, ma corre troppo avanti e si rimette, già, al voto elettorale.......boh? Poi sentiamo Canio che,  questa volta, l'intervento lo aveva preparato davanti ad uno specchio, ma ignora le domande, ignora le questioni, mentre ci dice che i conti sono a posto senza toccare ne le imposte, ne le tasse. Dimentica che si giova di una imposta che non c'era che getta, quest'anno,  550 mila euro e chiude lì, anzi poi dice, se volete  le risposte fate gli interpelli. Insomma è come un Aventino un po' a rovescio, vengono in aula, ma forti dei numeri si arroccano e ignorano, non certo quelli che le domande in aula le leggono, ma quelli che in aula non ci sono,  un pezzo insomma del popolo elettore che quelle domande avrebbero scritto e sottoscritto. Così vanno le cose dentro sto Palazzo, profondo nord, sponda di un lago, chiuso per inverno.           

giovedì 11 ottobre 2012

IL PECCATO


Ieri vi abbiamo parlato della grande confessione fatta da Canio,  a porte chiuse, dentro quell'aula senza  testimoni e senza spettatori. Che fosse anche pentito questa è un' altra cosa; la contrizione si traduce, secondo la dottrina,  nel proposito di non commeterne mai più, ma come abbiam detto, Canio è ricascato subito nel vizio, ripetendo quel peccato che ora a noi impedisce di dargli anche il perdono. La prima volta era caduto per errore, lo aveva consigliato, per il vero, un vecchio saggio cui aveva delegato la materia e a cui  aveva riposto la fiducia. A esaminare dunque bene quel peccato si trovano scusanti e attenuanti, imperizie e imprevidenze che, nel caso si fosse poi pentito, lo avremmo certo assolto e perdonato. Invece lui ricasca un'altra volta e, questa volta, il vecchio saggio si è eclissato, o meglio, forse è anche scappato, così non c'è l'attenuante, non c'è più neppure la scusante. Decide tutto lui da solo e come recita quel detto: errore umano est, perseverare è anche diabolico. Recitando la sua di confessione Canio ammise di avere chiuso tutto in un armadio, non perchè ne temesse la fuga o la rapina, ma per un'esigenza più che giusta: studiar le carte bene fino in fondo, consultar i testi scritti del diritto, analizzar per bene quanto osservato sul tema della città nel suo futuro; insomma, quasi quasi, sembrava voler dire di aprire un' accademia del pensiero e radunarci le menti intraprendenti. Poi si scorda, Zanetta lo richiama, Lui si scuote dal pensiero, quello astratto, ricorda di essere ancora il condottiero, risalta su a cavallo e via, ordina una carica. Qui consuma il suo secondo di peccato, anche mortale, certo quello che, forse, c'è anche nel codice penale. Se i temi infatti sollevati da quelle menti astratte che lo turbano in Consiglio sono veri che ci deve pensar su per qualche anno, sfilare lo Zanetta da quel pacco, così sottratto, soltanto lui Zanetta, dal risultato poi finale della valutazione attenta cui Canio, ci dice, che è impegnato, questo sol fatto, lo capisce anche un bambino, è un privilegio già accordato. Ecco il peccato dunque si è formato ed ecco il peccatore intento a consumarlo e accordare il perdono in corso d'opera il codice canonico, per ora, ce lo esclude.                          

mercoledì 10 ottobre 2012

LA CONFESSIONE



Dopo un po' di gestazione, durata circa solo poi tre mesi e qualche giorno, il Palazzo ci consegna un documento che, da tempo, attendavamo. E' un verbale della prima riunione della nota Conferenza convocata per Zanetta, tenutasi il quinto giorno dell'estate ormai passato. L' aveva convoca, presieduta e fissato l'ordine del giorno il nostro amico Canio, cui queste funzioni gli piacciono parecchio, anzi ne va matto. Cos'è poi sta Conferenza, ne abbiamo fatto cenno tante volte; è un organo mezzo tecnico/politico. In questa fase deve veder se la variante "personale", quella di Zanetta, è compatibile con quelle così dette "strutturali" e poi deve esaminare e valutare le osservazioni che, in questa prima fase, sono giunte. Non voglio affatto qui tediarvi con spiegazioni più di tanto su quel che deve o no anche fare, comunque quella seduta era la prima,  poi ce n'è stata una seconda e la terza è fissata per il giorno 17 del mese che è già in corso. Come è andata ? Un po' è già storia ormai passata, perché è anche noto che il Consiglio venne convocato il 24 luglio per approvare una richiesta formulata proprio in quella sede. La copia del verbale a nostre mani, consente però di leggere le fonti , insomma di fare un po' la ricerca nell' archivio e di cogliere qualcosa che, diversamente, potrebbe sfuggire agli storiografi locali. Quindi, a parte il fatto che Canio, in quella sede, deve essersi esibito mica poco, interessante è un passo del verbale riportato in cui sta scritto perché la variante alberghiera strutturale, quella grande per intenderci, sta ferma in un armadio. Perchè  dice Canio : " contenendo più oggetti sottoposti a modifica, ha avuto in sede di pubblicazione, numerose osservazioni che necessitano di attenta valutazione e di conseguenza si è ritenuto di non attivare sulla succitata variante la procedura..........." Detto in un linguaggio un pochino diverso, no..... non lo diciamo proprio come anche lo vorremmo, questo significa che le 25 osservazioni redatte da Piervalle, ma non solo tutte quelle sue, hanno messo Canio in un angolo e da lì non sa come uscirne.  Nessuna confessione è mai stata più sincera e vera di questa che abbiano letto; una volta tanto Canio ha detto tutta la santa verità, diamogliene atto. Quanto invece a dargli anche l' assoluzione per questa confessione, andiamoci un po' piano, perché Canio deve essere un peccatore un po' seriale e ne ha commesso subito anche un altro, sino ad oggi non ancora confessato e che porta il nome  di "variante, quella stralcio", ma che, tra gli amici, tutti la chiamano " La Zanetta". Ma verrà un tempo in cui.....................

martedì 9 ottobre 2012

PER FATTO PERSONALE

Gli eccessi  cui Canio va soggetto lo portano, molte volte, a fare e dire cose che magari non vorrebbe o che , comunque, in condizioni stabili, ben si guarderebbe. Noi lo sappiamo e siamo preoccupati per quanto, prima o poi può combinare, per questo ogni tanto , tentiamo di dargli una calmata. Nell'assemblea di luglio ne aveva dette d'ogni colore ed ecco , allora, la risposta letta in aula il 4 ottobre u.s..  

"Nella scorsa seduta, a fronte della lettura di una legittima tesi, sottoscritta dalle minoranze, nei confronti della variante strutturale stralcio, il Consiglio ha assistito ad un severo richiamo del Sindaco nei miei confronti,  indicato come persona contro cui “l’Italia intera deve combattere”, in quanto io reo di utilizzare, nel contrasto alla aggressiva politica urbanistica inaugurata dal Sindaco, gli strumenti che la legge  mette a disposizione. Tali strumenti, propri di uno stato di diritto, sono stati indicati dal Sindaco come strumenti fascisti, salvo dal medesimo utilizzare e a sua personale  difesa, le tutele che risalgono, come è noto, al codice Rocco di fascista memoria.
Questo a illustrare il ribaltamento della  oggettività di cui qui dentro, un po’ spesso, si fa uso. Ora non sarò io a dovermi difendere da accuse tanto ridicole, avendo assolutamente a posto tutto il mio curriculum personale e non solo. Spiace però che, in questa maldestra trappola tesa dal Sindaco, sia caduto, ingenuamente, anche il mite consigliere Scarinzi che  ha cercato di trasformarsi in pubblico ministero di accusa nel processo, non ancora avviato, per diffamazione o chissà cosa altro. Io quel testo recensito dal Consigliere non solo lo avevo scritto, ma l’ho letto e riletto, prima e dopo e ho anche riascoltato la registrazione consiliare; ebbene non c’è nulla, ma proprio nulla che riguardi una valutazione su persone, c’è solo un’ analisi, forse troppo efficacie, di quei documenti che dovevano essere  approvati o respinti. Se il Consigliere anziché prender nota e sottolineare singole parole fuori contesto,  ne avesse, con maggior attenzione, ascoltata la lettura, avrebbe avuto modo di farsi un miglior giudizio della vicenda in esame e avrebbe trovato molte più assonanze con le proprie dichiarate appartenenze piuttosto che non con quelle praticate dal Sindaco, cui invece sembra aver voluto manifestare o confermare un’ assoluta fiducia, anche a scapito della propria dichiarata appartenenza e dei suo valori. Mi auguro quindi che  i consiglieri ed il Sindaco, da subito e nel seguito, abbiano ad affinare i propri criteri di giudizio, distinguendo ciò che è la critica e il contrasto anche forte e aspro a proposte non condivise, contrasto cui non può essere precluso l’utilizzo di nessun lecito strumento, con le critiche rivolte alle persone che, ove, invece, in tal senso il contrasto è erroneamente inteso, si traduce  poi in repliche, queste si che  intaccano il rispetto che ciascuno pretende che in ambito consiliare sia osservato nelle reciproche relazioni.
 Grazie     
Commento finale di Canio: " Spero che non creda a quello che ha letto, altrimenti sarebbe preoccupante ".

lunedì 8 ottobre 2012

APPROFONDIMENTI



Per chi ha voglia di seguirci, forniamo qui a seguire il  testo, letto in aula giovedì ultimo scorso , e che fa il punto ed interroga Canio e il suo governo sullo stato del programma, quello Suo ben lo si intende. Solo una cosa che, quanto alle risposte, neanche manco una.     

GRUPPO INSIEME

Intervento in aula nel merito dell’esame degli equilibri di bilancio e di verifica dei programmi.


L’annuale appuntamento con la verifica degli equilibri di bilancio e di attuazione dei programmi è o dovrebbe essere l’occasione per fare l’esame, da parte del Consiglio,  al Sindaco e al suo intero governo e per assegnare loro un voto. Dico dovrebbe perché, più volte, ci è parso di osservare che questo Consiglio non abbia inteso il proprio ruolo che è appunto proprio quello di fare esami, dove Sindaco e Giunta stanno sui banchi e in cattedra sta tutto il resto del Consiglio. Questa è la fisiologia che l’ordinamento assegna al Consiglio e  non a caso,  negli enti sopra i 15.000 abitanti, lo presiede, per legge, un Consigliere estraneo all’esecutivo. Tale possibilità qui è stata, a suo tempo, rifiutata ed i risultati si vedono con un consiglio troppe volte prono al suo Presidente, presidenzialista assai, che gli impone il suo ritmo e la sua volontà, sottraendo al Consiglio stesso la sua vera funzione: l’esame ed  approvazione degli atti di indirizzo, l’iniziativa propositiva ed il controllo dell’attività dell’esecutivo.
La assoluta mancanza di depositi di interpellanze o interrogazioni o altro ancora da parte dei Consiglieri di maggioranza, marca in maniera visibile questo stato di insufficienza rispetto alla funzione che il Consiglio ben avrebbe e potrebbe svolgere, appiattito, invece, sotto l’ unica volontà che ha peso e ciò di fronte anche a clamorosi insuccessi, piuttosto che a cambiamenti repentini di programmi o persino di fronte ad azzardate ed acrobatiche procedure e tutti sanno a che cosa ci si vuole riferire.

Comunque dieci con lode per quanto riguarda il mantenimento degli equilibri di bilancio, ma nessun merito va agli Organi di Governo, quanto piuttosto e tutto alla struttura che attraverso l’attenta attività della  sua Responsabile, ormai infila con millimetrica precisione le previsioni di entrata e non lascia spazio alla finanza creativa di un qualche delegato pro tempore e infatti, in una delle poche scelte che  si riconducono alla responsabilità degli organi di governo, si rileva un evidente errore, laddove si bruciano sul piatto del patto di stabilità i circa 350/390.000 euro impegnati, nella annualità in corso, per la costruzione del porto e derivanti dalla nuova imposta di soggiorno. Questa somma infatti non verrà spesa durante questo esercizio e quindi sarà persa, ai fini di patto, diventerà, insomma, non spendibile, mentre con più attenzione avrebbe dovuto essere impegnata sulla annualità 2013 o forse anche 2014, e destinata quella del 2012 a investimenti immediati. Ciò vanifica oltretutto, in parte, il risultato positivo economico che, forse, per la prima  volta il bilancio preventivo aveva conseguito, non tanto anche qui per merito degli amministratori diventati improvvisamente virtuosi, quanto per effetto della istituzione della nuova imposta di soggiorno e per i tagli imposti da leggi dello Stato, a dimostrazione, in tale ultimo caso, che se si è costretti si può, altro che : “ ma come si fa !” .
 Ma questo errore fa il paio con quello consumato lo scorso esercizio dove una attenta tempistica programmatoria, anziché il ricorso a strumenti creativi esterni per baipassare i vincoli di patto, avrebbe potuto conseguire l’obiettivo con l’utilizzo della seconda trance del patto verticale che, invece, manco fu oggetto di richiesta e mi riferisco alla questione degli imbarchi per la navigazione, questione sulla quale poi ci torno. In quella circostanza dovemmo prendere atto della nostra ignoranza in materia di patto e della vostra lungimiranza che infatti non ottenne successo.
Non si condivide l’utilizzo di rilevanti somme derivanti da avanzi di amministrazione vincolati, per opere di esclusiva manutenzione e , nel caso della viabilità. Non si torna sulla questione di chi ha sfasciato le strade e non è stato chiamato a risarcire il grave danno arrecato, questione che pur rimane aperta, ma sullo scriteriato utilizzo dei proventi delle monetizzazione degli standard, proventi che vengono dirottati verso un utilizzo non proprio, quale invece quello che dovrebbe essere e cioè; l’incremento delle dotazioni per servizi a beneficio dell’intera collettività in conformità a quello strumento urbanistico che, per quanto riguarda l’ attuazione delle sue pubbliche previsioni, ha avuto ben scarsa applicazione.
Manifestiamo invece soddisfazione per il vistoso calo a cui assistiamo delle richieste di riconoscimento di debiti fuori bilancio, specie per quanto riguarda le spese legali, tuttavia si giudica eccessivo il reiterato ricorso alla pratica della acquisizione di pareri legali, anche e soprattutto se, come afferma il Sindaco, questi pareri vengono resi secondo la volontà di chi li chiede e non, quindi, “pro veritate”. Detta così non servono proprio a nulla, salvo che a  spender soldi, ma men che meno a scriminare responsabilità nella assunzione delle decisioni successive.
Consulti pure il Sindaco la giurisprudenza a riguardo e se ne renderà edotto.
Quanto al resto, cioè alla verifica dell’attuazione dei programmi, anche in questa occasione il governo se ne lava  le mani e rimette il tutto alla relazione dei Servizi.
Già lo scorso anno ne facemmo oggetto di un rilievo, poiché non è possibile che in
occasione di questo momento obbligato di verifica, il Governo non si assuma le proprie dirette responsabilità e non sottoscriva un documento da presentare in Consiglio ove dia conto dell’attuazione, dei ritardi, delle modifiche, insomma di tutti i problemi, ma anche dei successi così come degli insuccessi che il programma di mandato, poi calato nelle singole programmazioni annuali e triennali, incontra lungo il suo percorso.
Invece di tutto questo non c’è ombra, non c’è una relazione del Sindaco, non c’è una relazione dei delegati per singola materia, insomma nulla; eppur siete pagati anche per questo. 
Soltanto attraverso l’esame trasversale degli obiettivi assegnati ai singoli Servizi è possibile ricavare un qualche quadro dell’andamento del programma, ma è un quadro incompleto e insufficiente senza alcuna assunzione di responsabilità da parte dei soggetti di governo, quasi che l’andamento gestionale risponda a logiche proprie e diverse da quello dell’ apparato di governo stesso.
 Comunque dobbiamo farcene, oramai e nostro malgrado, una ragione; prendere atto  e ogni anno, di questa cattiva abitudine di un Governo che evita, in tutti i modi,  di venire in Consiglio e sottoporsi al suo esame per dire cosa è che va bene e cosa c’è che non va bene, questo almeno dal suo punto di vista. Manco questo dunque.
 Nel merito dell’andamento  non manchiamo noi di compiere una serie di osservazioni cui spetterà all’esecutivo dare una compiuta risposta e allora, per iniziare, riprendendo subito la questione lasciata in sospeso degli approdi della navigazione, si chiede perché mai non avendo voluto ed omettendo  di  far rimuovere gli abusi a carico di chi li aveva commessi, non si sia avuta la determinazione e la volontà di porre sul medesimo tavolo anche la questione, irrisolta, della  stazione laghi del capoluogo. In quel caso, sino ad oggi, viene negato il trasferimento all’ente dell’immobile, peraltro già pagato, mentre in questo caso si accolla all’ente una rilevante parte della spesa di realizzazione imputandone la competenza. Non c’è forse in questo un’ evidente contraddizione ? E quale occasione migliore, credo è andata persa per risolvere, insieme, le questioni con una soluzione univoca ed il passaggio definitivo della proprietà dello scalo del capoluogo al Comune.
Comunque che fa l’esecutivo ? Riuscirà a portarsi a casa l’immobile o, almeno, a farsi restituire i soldi che il Comune ha speso, sino ad oggi, senza esito?
Come non pensare di toccare in questa sede la questione di villa Palazzola. Quale è stata l’attività che il Sindaco ha svolto durante questo esercizio affinchè  la vicenda potesse avere una positiva soluzione ? Non se ne ha traccia e pertanto chiediamo, se vi è stata, di conoscerla o, invece, si ritiene la questione, definitivamente persa e quindi manco meritevole di ulteriore attenzione ?
Ci si chiede poi se nella ipotesi, niente affatto peregrina, di una lunga notte di  sofferenza che attende il bilancio regionale, cui peraltro la politica trova modo di ancora alimentarsi senza tregua seminando contratti cococo a go go, non sia possibile pensare ad altre strade.
In altri termini ci si chiede se sia del tutto peregrino pensare che l’investimento privato possa avere un qualche interesse nei confronti del turismo culturale. Se anche ci fosse una lieve aspettativa di interesse in tale senso e non penso solo ad investitori italiani, allora sarebbe forse bene che il Comune, nell’ambito della Fondazione, si facesse parte attiva per assegnare alla stessa  Fondazione una nuova missione capace di individuare un percorso diverso di finanziamento e di successiva gestione del contenitore, una volta realizzato.
Pensate forse che l’ allestimento di una mostra quale quella recentemente aperta e che per oltre un anno si svolgerà a palazzo Reale di Milano, non sarebbe un investimento pagante anche per un investitore privato?
E’ quindi bene che il locale Governo si dia una mossa un po’ decisa e sondi percorsi anche diversi per raggiungere un obiettivo che, sino ad oggi, anziché avvicinarsi, si allontana.
Le relazioni non ne fanno cenno, ma le notizie le ricaviamo da altri atti e cioè che a Stresa Servizi srl è stato affidata l’incarico di far redigere lo studio di fattibilità riferito a parcheggio interrato da realizzarsi in P. za Capucci. Questa opera è inserita nel piano triennale, annualità in corso, ma come non rilevare l’incoerenza con la quale si procede, laddove lo studio di fattibilità è invece uno strumento utile e necessario, richiesto per la formazione del piano triennale. Qui invece prima si fanno   i piani e poi gli studi per i piani.
Quanto poi al metodo di finanziamento di tale opera, non si crede  che il progetto di finanza sia lo strumento adeguato. Tale opera, nella volontà e desideri di alcuni amministratori ha un solo scopo e cioè risolvere un problema di parcheggio stabile per residenti nel centro. Se ciò è vero, crediamo si debba abbandonare l’idea di un parcheggio di sosta breve da porre su di un primo livello sotto il piano strada, perché non vi sono le condizioni minime necessarie: (le vie di accesso sono inadeguate e inadeguabili, il centro va liberato e non affollato dal traffico), mentre ci si concentri allora sull’unico scopo perseguito, assegnando con bando concessioni ultradecennali  a residenti o proprietari di immobili in  area centrale e con le somme che dovranno essere raccolte si realizzi un’ opera con una capienza pari e non superore alla richiesta che emergerà dal bando.
Quanto al porto, essendo oggetto di trattazione in altri punti dell’o.d.g. non ci si sofferma in questa sede più di tanto, salvo osservare che, quando e se mai l’obiettivo sarà raggiunto, esso ha visto vanificarsi, nell’arco dell’ultimo anno, tutti e non solo,  i vantaggi riferiti ai costi,  conseguiti dopo un tormentato esito di gara, andando ad impattare invece contro una vertiginosa impennata dei costi, altro che spending review, ma spendi pure anche di più.
Questo solo fatto costituisce un’ indubbia pesante sconfitta di un programma dove un’ amministrazione, dopo sette anni di attività, non è riuscita a portare in gara un progetto“ eseguibile” così, almeno, viene definito quel progetto nel parere reso dall’Avvocato Pafundi, legale di fiducia dell’amministrazione.
Vi sono poi una serie di osservazioni, anche minori, sulle quali, in questa sede, è anche utile soffermarsi avendone la opportunità e traendole dalla lettura dei documenti di verifica posti agli atti.
Brevemente:

1) Viene  riproposta la revisione della convenzione asilo nido con Baveno, medesima previsione pare fosse contenuta in pari  documento dello scorso anno; si vorrebbe sapere qualche cosa in più.

2)     Leggiamo circa la predisposizione di un nuovo regolamento motoscafischi che, personalmente, ritengo necessario, salvo un suo esame di merito; si chiede se l’amministrazione avrà il coraggio di portarlo in approvazione e di conoscere le linee cui si informa.

3)   Si chiede di conoscere lo stato di attuazione della concessione fonte acqua di Levo ed, in particolare, se i valori economici della concessione siano stati, come previsto, sottoposti all’esame di congruità ed il relativo esito.

4) Si chiede di conoscere per quale motivo l’amministrazione abbia ritenuto procedere subito ad un tentativo di assegnazione a privati e con una previsione di lungo periodo, senza una preliminare valutazione consiliare circa la miglior destinazione d’uso dell’area o di parti di essa del sito dell’ex vivaio Alpinia già riassegnato nel possesso del Comune da parte della Regione. In particolare
si chiede di conoscere  come non si sia pensato, nel corso della trattativa per la riassegnazione al Comune del possesso dell’area, di coinvolgere la stessa amministrazione regionale, nell’ambito del progetto di rinnovo degli impianti funiviari, per un utilizzo di una, seppur limitata, parte di essa area in funzione delle esigenze di parcheggio della stazione intermedia della funivia in prospettiva di un alleggerimento della pressione automobilistica invernale sul Mottarone vetta ed anche in una prospettiva di maggior utilizzo e quindi produttività degli impianti del secondo tratto, ampiamente sottoutilizzati durante l’intera stagione invernale.

5)     Nell’ambito della verifica dei programmi assegnati al Servizio sicurezza sociale, si chiede di conoscere notizie di maggior dettaglio in punto: “ controllo del territorio con previsione di pattugliamento per il controllo della viabilità” e ciò stante la constatabile assenza di una attività visibile di vigilanza sull’asse viario di maggior intensità di traffico, pur rilevandosi, in orari di picco e in tratte sensibili, il consumarsi di violazioni in serie e anche serie del cds, ribadendo che più di video sorveglianza sarebbe necessaria la istallazione di sistemi  automatici di controllo della velocità.

6)   Che venga data ragione del criterio con cui si intenda operare nella individuazione prioritaria delle tratte di viabilità da sottoporre a manutenzione.

7)  Che vengano forniti chiarimenti in ordine ai criteri di progettazione per il recupero, ai fini museali, dell’immobile comunale sito in Isola Pescatori. In particolare se sia possibile progettare un recupero edilizio senza disporre di un progetto museale o se si ritenga  già  valido quello oggetto di studio di fattibilità peraltro collegato ad una prospettiva più ampia che ,oggi, non sembra più attuale, almeno  nella dimensioni e nei costi in quella sede, ipotizzati.

8)     Che venga data ragione del mancato assolvimento dell’impegno, assunto in aula dal Sindaco, circa la revisione delle opere eseguite sulle Isole per l’adeguamento degli attracchi di emergenza, ricordando che sei giorni dopo l’assunzione di quell’impegno le opere sono state, definitivamente, approvate ed accettate dall’Ente .

9) Che venga dato conto delle ragioni per le quali l’assenza di finanziamento precluda la possibilità di attuare la progettazione, si ritiene interna, delle opere di ampliamento del parcheggio stazione ferroviaria.

Confidando che quanto sopra possa quindi essere oggetto di risposta in sede del presente  esame circa lo stato di attuazione dei programmi. 

Morale; manco una parola. 


                  

       
      

sabato 6 ottobre 2012

QUOTA 500

Ieri, 5 di questo mese già di ottobre, abbiamo compiuto un compleanno, quello di essere arrivati a quota 500. Questo è il numero dei post che ci sono ora sul blog che per titolo ha una speranza e per sotto titolo anche un' illusione. Quanto al numero, quel 2, è stato solo un certo escamotage per non confonderlo col primo che era uscito in sperimento. Comunque siamo qui e  abbiamo festeggiato in una serata riscaldata di cui la cronaca lo dice e la descrive. La tiratura, se fosse anche di carta, sarebbe un fallimento, comunque 30.628 hanno cliccato sino a qui, la media stabilizzata giornaliera è di 50. Poi ci sono i cali per i viaggi, quelli nostri, i giorni che sono i festivi e quelli prefestivi dove si hanno  quelli più vistosi e poi i giorni prima e dopo l'assemblea dentro il Palazzo dove il pennino ha il suo picco, sfiorando anche il raddoppio della media giornaliera. Questi sono i numeri, ma ve ne dico ancora uno ed è che il record raggiunto, in assoluto, degli accessi mensili e quelli giornalieri, è stato nel novembre dell' anno 2011, al culmine della campagna qui lanciata per la difesa della città da quell' assalto sventurato e ancora in corso che Canio si è inventato e fu un aumento di anche oltre punti 60 per ogni 100. E' poi anche vero che c'è la questione del linguaggio che divide in due i lettori; tra quelli che anche applaudono e quelli, invece, un po'.... indecisi, però così lo avevo detto che, anche su questo, non ero un ortodosso, ma sono anche un trasformista  secondo i tempi e luoghi dove sono. Però c'è poi una cosa che mette tutti, credo, un po' d'accordo: amici, meno amici, quasi amici, anche i nemici, i lettori abituali e quelli occasionali  e son le foto che, quasi, ogni giorno vi regalo e dunque  tanti e tanti un po' anche di  auguri.         
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venerdì 5 ottobre 2012

IL MURO DI GOMMA


Così alle 21 si comincia messi in fila per l'appello, manca Vecchi che è in Oriente, Bottini che sta in ferie, Coppola è assente come sempre, la Cabrini  non si vede, la Luini arriva dopo e Severino non si sa. Si inizia e Piervalle chiede spazio per il fatto personale, ossia le accuse di condotta disdicevole fatte da Canio nella seduta di luglio, il 24. Ottiene la parola e da lettura, nessuno la commenta, Canio non perde l'occasione di tacere. Via, si inizia per davvero, spetta tutto o quasi tutto al buon Dottore e saranno 70 minuti di lettura di numeri, di dati e di commenti tutti già depositati in atti e qui, ampiamente, conosciuti. Ci vuole la pazienza ad ascoltar proposte di ratifiche, storni e variazioni, aggregati di bilancio, e poi, il pezzo forte che è la verifica degli equilibri di bilancio e dei programmi. Finito, Canio lo ringrazia e passa la parola che prende Bertolino, lui per primo, il quale osserva che si va bene tutto, ma del programma di mandato che non gira che ci dite? Proprio e quasi niente. Tocca a Piervalle fare il mattatore, e da lettura del testo preparato dove tocca le pecche del programma, fa domande cui chiede le risposte, da spunti  per esami e discussioni; pressato dal gran Capo, accelera sul fondo, sfonda il tempo a lui assegnato, si scusa, chiude, ma Canio gli fa una romanzina. Sollecitato un poco, riemerge dal silenzio il Professore, è un sermoncino con il finale come il prete che rimette i peccati al suo Creatore e Lui al suo elettore. Arriva allora Canio, si alza dritto in piedi, si abbottona e si sbottona, si stringe il nodo e poi lo allenta, ci dice che il bilancio è in equilibrio, si fa vanto, ma la cosa è solo poi la norma, ci dice che Lui è bravo e questo è un tantino meno vero, ma le risposte alle domande non le da. Così finisce il primo tempo con l'astensione, su tutta la partita di bilancio dei tre di minoranza ed il voto a maggioranza. C'è ancora una cosetta, ma sono solo euro 200 di debiti fuori dal bilancio, Piervalle riconosce che la cosa adesso è migliorata. Si cambia ora registro, si va ai tre punti del finale. Canio chiede un inversione dell'ordine del giorno, la ottiene e la prima è la mozione per salvare  l'opera del porto. Qui Canio fa il furbetto e cerca di sondare gli umori del nemico se mai la cosa va in malora. Se mi ricordo bene, dice, minoranza non sarebbe poi contraria a lasciar perdere. Ricordi male o non ricordi affatto caro Canio gli  risponde minoranza, lascia stare e vai invece avanti a raccontarci tu sta cosa. Non è che si capisca molto di quel che dice o anche che non dice, ma sembra intenzionato a mettere davanti le sue mani sia che arrivi quel parere per l'uso del denaro, sia che il parere non arrivi. In un caso sembra dire che ormai è tardi ed il patto non consente fare il porto, se poi invece sarà no, metterci denaro del bilancio, forse è meglio anche di no. Comunque vada, per ora la mozione che impegna Canio e il suo governo a trovar la soluzione mica possono bocciarla, ovvio che si approva, poi dopo si vedrà. Si passa ad altro punto che interpella sempre sul porto o meglio, ripete l'interpello già inevaso l'altra volta. Qui l' ambiente, già un poco riscaldato, sale ancora un po' di qualche grado. Canio legge le cose già passate l'altra volta, ma non dice quello che l' interpello vuol sapere. Allora la cosa si chiarisce e Piervalle lo dice molto e molto chiaro che l'errore è aver messo a bando un progetto ineseguibile. Non son parole sue, ancor chiarisce, ma di Pafundi il famoso legale del comune, il legale di fiducia di Canio e del governo; ineseguibile perchè e qui è Pievalle a sostenerlo, basta leggere le carte e si capisce che se ci sono gli imprevisti di progetto, ossia le cose manco prima viste, non ci sono le cose imprevedibili, ossia le cose che anche a cercarle non c'erano e chi conosce il codice dei pubblici contratti ben lo sa che, in tal caso, la gara è da rifare, senza cercar, peraltro, il solito consenso regionale  per l'uso del denaro. Morale, è un fallimento cercato e meritato. Si, certo, poi  sbraitano le truppe cammellate: " fai i nomi, fa i nomi", ma state zitti non siete all'osteria, basta poi leggerli sti nomi, stanno in calce agli studi ed ai progetti. Si chiude l'argomento con la stanza un poco troppo anche riscaldata e allora si passa a quello che è il finale, ma qui le truppe cammellate non reggono lo sforzo di stare più sedute al loro posto, un poco si ribellano e vogliono sciogliere le righe. Morale, è un' argomento che, sebbene, interessante a loro brucia un poco perchè riguarda la bassa produzione dentro gli uffici, ma quanto a produzione anche queste truppe..... mica poi stan tanto male !                                          

giovedì 4 ottobre 2012

CANDIDATO ALLE PRIMARIE


Nell’ultima seduta di Consiglio, il nostro caro Canio si era lasciato prendere la mano e, in un eccesso della foga, indirizzato al solito Piervalle  aveva poi auspicato, udite udite, che contro persone come lui : “ L’italia intera ha da  combattere “. Qui era proprio andato fuori un po’ di troppo anche le righe, la scala è sempre quella, di un comune piccolino, si…. la chiamano la Perla, ma suvvia, questo nomignolo se l’ era guadagnata l’altro secolo al suo esordio, oggi è solo una dei tanti e mica messa poi più tanto bene. Comunque, sempre Canio non parve essersene accorto che non stava in Parlamento, ma in un’assemblea di soli 17 componenti e manco presenti tutti sempre; niente affatto è andato avanti per un pezzo a dirne di cose che uscivan di misura, tanto da credere noi altri che stesse facendo delle prove generali per un suo salto prossimo venturo al governo nazionale. Per ora comunque è sempre qua e questa sera ritorna al suo Consiglio e non è ancora finito in Parlamento. Speriamo non replichi le prove perché ne abbiamo avute a basta l’altra volta e poi ci manca l’altra prova: le primarie. Ecco trovato un posto al nostro Canio: candidato alle prossime primarie, per chi ? Ancora non si sa, ma per ora e forse anche un po’ dopo, poco importa; quel che importa è che ci creda, si convinca di potersi candidare con chiunque, si presenti, salga il palco, manca poco, forse è pronto, è più che pronto è superpronto.