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mercoledì 27 dicembre 2017

FINE D'ANNO






IL BORGOMASTRO

Visti l'art. 50 del D.Lgs. 18.8.2000, n.267;

Visto l'articolo 13 dello Statuto Comunale; DISPONE
di convocare il consiglio comunale
In sessione straordinaria - seduta di 1° convocazione per il giorno

Venerdì 29 Dicembre 2017 - ore 21.00 presso Palazzo Municipale, Sala Canonica

e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione, in sessione straordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno

venerdì 29 Dicembre 2017 - ore 22.00 presso Palazzo Municipale, Sala Canonica

Per deliberare il seguente

ORDINE DEL GIORNO 

Seduta pubblica 

1. Comunicazione deliberazione G.C. N. 169 del 13.12.2017 "Esame ed approvazione prelievo dal fondo di riserva, esercizio finanziario 2017".
2. L.R. 63/1978 e s.m.i. - Nomina Consiglieri Comunali in seno alla Commissione Agricoltura e Foreste
3. Esame ed approvazione proposta di ulteriore sospensione dell'applicazione del contributo di sbarco e del relativo Regolamento fino al 31.01.2018.
4. Accettazione della quota di partecipazione societaria in V.C.O. Trasporti S.r.l. ceduta gratuitamente dal C.O.U.B. - Consorzio Obbligatorio Unico di Bacino.
5. Esame ed approvazione Regolamento dell'accesso civico e dell'accesso agli atti.
6. Esame ed approvazione convenzione per gestione associata Ufficio Procedimenti Disciplinari tra i Comuni di Brovello Carpugnino, Cambiasca, Dormelletto, Massino Visconti, Suno, Stresa e Vaprio d'Agogna - 01.01.2018/31.12.2020.
7. Adesione alla Centrale Acquisti - Centrale Unica di Committenza del Comune di Verbania.
8. Gruppo consiliare Uniti per Stresa - Interpellanza: Che figura di emme! Installazione di tre nuove telecamere e furti con scasso ai parcometri (prot. N. 14494 del 28.09.2017).
9. Gruppo consiliare Uniti per Stresa - Interpellanza: Rescissione contratto di gestione compendio comunale Lido di Carciano (prot. N. 15471 del 16.10.2017).
10. Gruppo consiliare Progetto Comune - Interpellanza in merito ad intervento edilizio in frazione Isola Madre e relativo ad ampliamento biglietteria proprietà Borromeo (prot. N. 17660 del 24.11.2017).


IL BORGOMASTRO
Bottini

martedì 12 dicembre 2017

DESTROYER

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Non ho una foto da postare, ma è tutto quanto più che vero. Il simbolo di Canio, l'opera che diec'anni di mandato ha suggellato è ora un mucchio di macerie da sgombrare. Se dunque in questi giorni vi prende di passare, vi basta sol guardare ed ecco che vedrete che la vasca per il bagno è tutta da rifare. Non è che fosse ignota questa cosa; è un pezzo che la gira e la rigira, ma adesso è venuto anche il momento e si vede ora dal vero quel che rimane del noto monumento. Un esito infelice, una sventura, ci tocca solo a noi pagare errori e danni altrui. Per quanto se ne sappia, di errore non c'é ombra, il danno non c'é stato, la polizza non paga; che cosa sia successo qualcuno dovrà dirlo, ma come spesso accade, le cose poi si perdono in un grande sol silenzio. Un quarto di un milione; così pare sia il conto di queste nuove opere prevedibili ma impreviste; un altro gruzzoletto che ci rubano di tasca e servono a colmare i danni che altri han fatto. Per quanto ne sappiamo, ste opere da rifare son state collaudate; pagate anche le imprese, pagati i progettisti, pagati i direttori ed anche al fine i suoi collaudatori. Le carte sempre in regola; le norme in primo piano, i punti, comma a capo, le virgole e i due punti; eppur se poi alla fine la vasca è un colabrodo è colpa di nessuno, è solo il suo destino, il fato malandrino, la sfiga sempre allerta; non c'entra mai nessuno. Coi soldi già pagati, coi soldi mai incassati, con quelli da pagare, si stima che sta vasca è una roba milionaria; che gira ormai circa sull'ordine di euro un mezzo ed un milione. Il solito cronista lo dirà con maggiore precisione. Vedremo se alla fine sarà l'ultima volta del metterci le mani e perder tanti soldi.     

mercoledì 6 dicembre 2017

TAPPA BUCHI

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Esulta il Borgomastro presentando alla stampa il piano milionario per dare alla città soltanto un poco d'acqua ed ecco che, sfigato, non passan di ore 24 che, di nuovo, di acqua non ne viene. L'ennesima rottura che affligge da più tempo la Perla milionaria. La prova ora c'è stata che occorrono sti soldi da spenderli per bene e il nostro Borgomastro si assume ora l'impegno di chiudere, non solo le pezze nelle strade, ma i buchi anche nei tubi. Per ora, questo è certo, invece che dei tubi, nel giorno che è trascorso han chiuso i rubinetti. Rimane la vasca per il bagno, il noto colabrodo al lido di Carciano che, ancora non si muove; due anni stan passando, i soldi del danno non li danno, il nostro Borgomastro appare rassegnato e se i canoni passati almeno hanno pagato, di questo neppure lo sappiamo; del buco dentro l'acqua, che è poi il porto senza fine, di questo non parliamo. Nessun altro mandato aveva il Borgomastro se non chiudere buchi a tutto spiano. Di questo diamo atto che, seppure con ritardo, ci prova come un matto. Se poi un poco o tutto quanto ci riesca o non ci riesca, lo vedremo; "toccarsi" è sempre bene, personalmente non ci credo, ma si dice che funzioni. Sugli altri versanti stiamo cauti; io temo ne vedremo le più belle; il profilo di quelli del governo non paiono adeguati alla bisogna. Se qualcuno mi dicesse di affidargli quattro euro, lascio stare e ci ripenso.

giovedì 30 novembre 2017

CRONACA PUNTO

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Riunito un po' di fretta, alle 18 si trova schierato il gruppo già compatto. La sera non è lunga; nell'ordine del giorno son pochi gli argomenti, ma come già sappiamo, il Borgomastro non taglia la parola, è sempre disponibile al dialogo, (non sempre per il vero) e questo gli da merito ed onore in luogo dell'ultimo rettore del seggio che ora occupa. E' rapido l'appello, poi viene la solita lettura dei verbali che si approva e subito c'è il Ministro al bilancio ed al tesoro che illustra la manovra dell'autunno. Le solite decine di euro che si accertano, che girano in bilancio, che cercano un impiego, che smista la Ministra mettendo queste cifre un po' qua e là. Finite le letture si ascolta la lezione del neo ministro ombra alle finanze. Non piace sto bilancio, dissemina risorse senza un nesso, non ha nessun progetto ed ora che è dicembre occorre che Bottini faccia il punto che aveva già promesso. Dov'é questa Alberghiera? Com'é il contratto che si diceva già risolto col gestore della vasca colabrodo ? E' vero che si è perso l'acceso al bando di recupero della Liberty soltanto per essere in ritardo? La fila di domande va avanti per un pezzo, sfilando un po' il disastro che regna nella Perla e questo è anche un fatto cui ora si accinge a dare una risposta il Borgomastro. In parte è pure vero, ma insomma è sempre più complesso, si rischia di non fare ormai più niente, ma poi si rassicura e sembra rincuorarsi sfornando una lista della spesa che lui dice essere pronta. Sul tema della vasca colabrodo lui dice che sia meglio conciliare. Se dunque il gestore si appresta ora a pagare è meglio anche tenerlo. Sul tema l'Alberghiera, Lui dice che il contratto con l'impresa inadempiente ora è risolto ed attende la Provincia che stipuli di nuovo un accordo di programma col Palazzo. Intanto non smentisce che furono 300 mila gli euro già versati a fondo perso e finiti nel debito dell'Ente Provinciale. Sul tema sarà Galli, l'Alberto Professore, a chiedere un po' a tutti di fare una riunione per capire, ma intanto si capisce che forse sto Comune è pronto a chiedere di cambiare ancora tutto. Sul tema del bando della Liberty è Scarinzi a smentire che il bando sia perso per ritardo. E' perso per dell'altro, e forse è ancora peggio. Comunque ora finisce si vota sul cambio di bilancio che solo maggioranza se l'approva. Si passa ad altro tema; si vuole comprare la casetta che sta in mezzo al giardino detto Alpina e da sempre è proprietà di un altro Ente. La vuole comperare questo Ente così da ripararla, secondo motivi dichiarati, e metterla a servizio del giardino. Il prezzo peritato è 70 e mila euro. Se pensa il Borgomastro che la pratica portata si risolva in fretta e bene, ha sbagliato di grosso questa volta. Severino contesta la perizia. Si scopre che esiston due perizie, entrambe concludon per sta cifra, ma la prima è stata bocciata dal catasto, la seconda, che è approvata, ha cambiato i valori, facendo tornare sempre il conto. E' un vizio evidente ed anche maldestro che dovrebbe impedire di approvare l'acquisto a detto prezzo. Qui cade un po' da nuvole il Governo che sembra non capir qual sia il problema. Ma arriva il Comandate che scopre d'altre carte. Lui legge un contratto tra il Palazzo e l'Ente proprietario della casa. Sta scritto nel contratto che la casa è al servizio esclusivo del giardino e quindi non comprende la ragione di pagare per l'acquisto. Se necessita lavori, è obbligo che il soggetto proprietario ora li faccia, ma dire che necessita acquistarla per fare i lavori necessari non regge alla prova ora dei fatti. Si legge lo sconcerto sui volti del consesso, si scambiano segnali, poi fanno un breve break e decidono secondo un vecchio schema; propongon di approvare con riserva. Col voto contrario dei gruppi in minoranza e quello di un franco tiratore si approvano l'acquisto. Arrivati a questo punto rimangon due argomenti, ma i temi non sembrano importanti e in fretta ora chiudono il consesso. 

         

martedì 28 novembre 2017

DISGRAZIE


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Si inceppa il Borgomastro; com'era infatti prevedibile da parte di chi conosce un po' l'ambiente, in vista della boa che segna il momento di svolta del mandato, si vede poco o niente all'orizzonte. Indignati non sono gli elettori, son giusto uguali a chi loro governa; sfiduciati neppure si può dire, avendo riposto la fiducia in chi sono decenni che scalda le poltrone e non fa nulla; depressi non lo credo, il pil che la stagione ha regalato è stato un record da primato e questo basta e avanza per fare contenti tutti quanti. Il solito turista impreparato rimane un po' ammagliato e prima che si accorga dell'inganno è già belle spedito per fare giusto posto al successivo. Rimangono i delusi, ma sono molto pochi, non contano un gran che, anzi non contan proprio nulla e in questa deriva assai penosa si aggiunge il nulla o quasi nulla che regna sui banchi del consesso, uniti gli eletti e i contro eletti in questa comune inadempienza. Passando alle cause più profonde dei mali cittadini, soltanto un popol così stolto avrebbe consegnato le chiavi del Palazzo ai soliti portieri da decenni, sapendo qual fosse il profilo degli eletti;eppure è pur successo, prendendosi il primato per essere il Comune più furbo del Paese. Tornando al Borgomastro, non basta impegnarsi ed agitarsi; si rischia di alzare solo polvere, ci vuole anche dell' altro, ma è proprio questo altro che non c'è e quindi il rassegnarsi è quanto di men peggio ci tocca ora da fare. C'è qualche speranza di riscatto? Ben poco o quasi nulla all'orizzonte, la storia c'è lo insegna e farci una speranza è un'illusione. Rimane solo Canio; si frega le mani e già pensa al gran ritorno, una specie di tripudio universale, un bagno di folla micidiale, il "giovan" dittatore si appresta ad invecchiare sul seggio più alto del Palazzo. Un caso unico al mondo escludendo lo Zimbabwe, una sorta di Mugabe tutto in casa.

venerdì 24 novembre 2017

RIUNIONE DI TARDO AUTUNNO


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IL BORGOMASTRO 

Visti l'art. 50 del D.Lgs. 18.8.2000, n.267;
Visto l'articolo 13 dello Statuto Comunale;

DISPONE

di convocare il CONSIGLIO COMUNALE

in sessione straordinaria - seduta di 1° convocazione per il giorno

mercoledì 29 novembre 2017 - ore 18.00
presso Palazzo dei Congressi, Sala Iacono

e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione,
in sessione straordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno

mercoledì 29 novembre 2017 - ore 19.00
presso Palazzo dei Congressi, Sala Iacono

Per deliberare il seguente

ORDINE DEL GIORNO

Seduta pubblica.
1. Lettura ed approvazione verbali sedute precedenti.
2. Ratifica D.G.C. N. 137 del 18.10.2017 ad oggetto: "Esame ed approvazione 5° variazione al bilancio di previsione 2017/2019".
3. Esame ed approvazione 6° variazione al bilancio di previsione 2017/2019.
4. Proposta di acquisizione bene immobile in località Alpino di proprietà del Consorzio Agrario di Novara e V.C.O.
5. Società Stresa Servizi S.r.l. - Revoca deliberazione consiliare N. 64 dell'11.08.2016 recante indirizzi per l'attività programmatica.
6. C.S.I. Piemonte - Esame ed approvazione modifiche allo Statuto consortile.

mercoledì 22 novembre 2017

COLABRODI


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Se il porto non finisce, se l'Alberghiera non comincia, non è che stanno meglio le opere già fatte. L'esempio più eclatante è la vasca per il bagno, l'emblema in assoluto del regno di quel Canio , passato che è alla storia per le cose più mal fatte che ben fatte. La storia è pure nota, la vasca è un colabrodo. occorre sia aggiustata se no poi collassa. Il costo d' intervento è circa un quarto di un milione. L'accordo intervenuto col gestore ipotizzava che già l'inverno scorso avesse sto Palazzo  cercato di  metterci le pezze nella vasca, ma il tempo è andato lungo ed ora che è passato sarebbe quest'inverno il tempo ormai previsto per fare quei lavori. Comunque sino ad ora c'è un nulla che si muova.  Intanto, questo è certo,  il costo delle opere aggiuntive, sin'ora è col cavolo che le paghi chi la vasca l'ha mal fatta. Le pecche riscontrate non paiono convincere la polizza sui rischi decennali e quindi, sino ad oggi, carissimi elettori pagate e poi tacete. Sul fronte del gestore le cose vanno peggio. Difficile andare peggio si direbbe; comunque non c'è limite a sto peggio e tira e molla e tira, ci pare che nell'arco di sti anni non è  che un euro solo sia stato mai versato a quelli del Palazzo. Stufato di sto andazzo lo sfratto è stato dato. Che cosa poi succeda è presto per saperlo; comunque non c'è nulla, ma proprio niente e nulla che, intorno a questa storia, sia andata almeno dritta. Tra rischio di collasso, gestore inadempiente e la polizza silente occorre che a gran voce si invochi che tal Canio ritorni a governare; subisca un po' di gogna, rimetta la corona e aggiusti i suoi pasticci e poi che sgombri il campo in tempo per non far degli altri guai.
                                       

giovedì 16 novembre 2017

BOLLETTINO DI PALAZZO


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Si aggiorna il conto intorno al grande porto. Ripartono i lavori, così sembra, ma sono più di 80 mila gli euro che ora servono per solo trasportare e stoccare i materiali nell'area che mai vedrà il nuovo campo calcio essere fatto. Insomma, gli anni passano, si taglia in questi giorni, io credo, il diciottesimo e tanto che ci siamo paghiamo ancora sto tributo all'opera infinita che attende la sua fine e intanto diventa maggiorenne. Più volte abbiamo detto e sostenuto che sull'area di quel porto ne han fatte di ogni colore; sbagliando più volte a progettare, sbagliando a far le gare, facendo perizie di ogni roba, pagando senza titolo le cose, alzando sempre i costi, cambiando sempre in peggio e mai nel meglio, scavando e riscavando, lasciando e poi prendendo e infatti si apprestano a levare, pagando un'altra volta come nuova, la roba che qualcuno vi aveva già portato e poi lasciato. Comunque non c'è danno; lo stesso che l'ha messa ora la toglie, si paga semplicemente un'altra volta. Così vanno le cose da sempre nel Palazzo che non sembra mai riuscire a trovare una giusta soluzione delle cose. Se dunque altri soldi se ne vanno e manco ora sappiamo se per l'opera infinita sarà questa volta quella buona, c'è anche chi, uscito dal Palazzo dopo anni di esercizio del potere, contesta lui medesimo il Palazzo. Il vecchio Segretario Generale vuole soldi; lamenta che sti soldi, che girano sui venti mila euro, li attende inutilmente e dunque ecco che cita il datore precedente del lavoro. Insomma nessuno più si fida del Palazzo se persino chi ci è stato mantenuto tanto tempo, al primo sospetto di ritardo chiede che il giudice disponga una condanna. Sul fonte contenzioso c'é però un attimo di arresto; la storia della pista di atterraggio ritarda ancora un poco il suo responso. Il giudice degli atti, mantiene ancora fermi quei lavori, ma vuole capire molto bene e dispone una perizia sulla cosa. L'udienza ora è fissata per il marzo; c'è tempo anche per Canio che sta volta fa il legale della parte.

giovedì 9 novembre 2017

LA VOCE DEL BORGOMASTRO





Meglio sarebbe forse dire che il nostro Borgomastro si esprime sotto voce. Comunque nell'attesa di una prossima intervista a tutto campo che speriamo di postare battendo sul tempo il buon Gemelli, possiamo anticiparvi qualche cosa. Le cose qui non vanno, si suda e si fatica, ma poco è il risultato, vien voglia di scappare; comunque si resiste e andiamo avanti. Se vuoi pure scappare, non credo sia un problema rimpiazzarti; c'è Canio che attende come un matto e con queste parole incoraggianti inizia il nostro incontro nel Palazzo. La lista è sempre lunga, le cose si accumulano nel tempo e molte son le stesse da più tempo. Si inizia con il porto; sta volta Lui dice che pare inizino di nuovo coi lavori. E' questa la risposta che dice il Borgomastro, ma inutile poi insistere, sarebbe aprire con la lama una ferita. Silenzio e nulla muove intorno all'Alberghiera; c'é un muro di inazione attorno alla questione. E' inutile parlare con qualcuno, nessuno ti risponde, ci dice il Borgomastro; ci provo ma non serve, si attende un qualche cosa che mai accade e l' Ente Provinciale è tutto fermo. Sul tema Palazzola ci mostra il suo progetto che è quello di sgombrare la Regione da dentro Fondazione. Lui crede che rimasta sola Stresa avrebbe mano libera per fare. Intanto per far questo vorrebbe due milioni dall'Ente Regionale che però ne offre soltanto uno e tre. Mi par che siam lontani da un esito sperato e molto dubitiamo intorno a sto progetto di far tutto da soli. Sul tema che in sti giorni, per colpa del Gemelli, ha riscaldato la pagina di face book che conoscete, il nostro Borgomastro ci conferma che il veto degli eredi è stato chiaro. Gli Organi preposti han messo ora già in chiaro i limiti possibili per fare il Grand Albergo, ma la parte proprietaria ha rifiutato. Alla domanda che cosa farà l'Ente, il nostro Borgomastro allarga le braccia sconsolato. Ci cita, disperato, ancora un caso; son oltre già due lustri che è aperta la questione che riguarda la stazione navilaghi, eppure sia pagata da anni e non poi poco, la cosa è ancora di nuovo al punto fermo. Per ora ci basta quanto ha detto, il resto lo vedremo una prossima puntata; l'ha promesso.

lunedì 6 novembre 2017

L'EREDITA'


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L'indiscrezione è quella che racconta che gli eredi di Zanetta ora non mollano. Richiesti di abbassare le pretese riguardo il numero dei cubi che vorrebbero pur fare, rispondono che per quanto sta da loro neppure se ne parla. Va buco dunque il tentativo di trovare un qualche accordo che metta insieme il diritto e gli interessi. Del primo non sembra che a costoro importi molto, ma è sempre agli interessi che si guarda. Se ora si pone la domanda che cosa il Borgomastro vorrà fare, non credo la risposta sia sbagliata che nulla vorrà fare il Borgomastro. Evidente che l'azione degli eredi è quella di prendere del tempo, tre anni sono pochi e loro sono giovani e inesperti. Tre anni e torna Canio; con questo si riprende poi il discorso, l'albergo proprio mega loro vogliono e Canio la promessa dovrà pur mantenere. Non sembra nulla cambi sotto il sole; la regola del dare neanche un metro è quella che sempre pare imperi. Il vecchio, ora compianto G.C. lui pure lo diceva: i soldi si possono sempre fare, la terra se è data non ritorna. Se queste le premesse stiamo freschi, dieci anni furon persi, si attende ora tre anni, poi passan cinque anni e in tanto rimangon le macerie. Già queste macerie; non certo abbiam scordato che c'è un obbligo che pende, che obbliga gli eredi a metter mano e a conservare le ville ereditate. Sto obbligo sta scritto nella norma, è legge e va osservato; più volte la nota Soprintendente ha chiesto con lettere che fosse rispettato; saltato ora che è il tavolo da gioco, ritorna al centro sto problema; non facciano gli gnorri, di ville Castelli basta una e ora dimostrino rispetto e anche soltanto del buon senso.

sabato 28 ottobre 2017

SALDI DI STAGIONE


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Come ampiamente previsto da sto blog sin'ora è andata; l'intero governo cittadino riunito in uno dei suoi conclavi in cui si chiude una volta, di solito, a settimana, ha penosamente mostrato, come sempre il grande ossequio che mostra nei confronti dei potentati della cittadinella. Cambiato da tempo il capo del governo, trasformato da Alcade di un lontano paese sud Americano, in Borgomastro della non lontana Baviera, la musica non cambia. Gli altri orchestrali poi sono sempre da sempre gli stessi e se non fosse per l'età che anche per loro passa, sarebbe difficile distinguerli da quando più giovani, non sappiamo se più arzilli, incominciarono a prendere il potere e a non mollarlo più. Una permanenza sui seggi del Palazzo che sta superando le più ottimistiche previsioni e che li fa concorrere al premio che verrà riconosciuto agli amministratori locali più longevi d'Italia. Quale sia poi il premio che a loro verrà assegnato questo non è dato ancora conoscere, ma non fatemi dire quale premio io li assegnerei. Comunque il fatto del giorno da cui prende il titolo il post di oggi è la raffinata bozza di convenzione con la quale un altro pezzetto della cittadella verrà svenduta a prezzo di saldo. I fortunati acquirenti sono sempre i soliti, mai che sia un qualche sfortunato padre di famiglia con tante bocche da sfamare, no; i fortunati stanno invece o dovrebbero stare al vertice della lista dei contribuenti più robusti, chiamiamoli così, della cittadella; monopolisti alberghieri che padroni un po' di tutto quello che c'è o c'era sul mercato, adesso che dovrebbero essere chiamati a negoziare insieme al Palazzo come trasformare un altro pezzetto di cittadella, dando ad essa ciò che Cesare dovrebbe volere, alla fine negoziano un prezzo assai vantaggioso, il minimo del minimo possibile, non cacciano neanche un metro quadrato, firmano un assegno che non è certo in bianco, salutano e aspettano di fare poi la mossa decisiva alla prossima puntata. Chi ha seguito su questa ed altre rete la vicenda del piano convenzionato del Grand Hotel, sa di che cosa parlo , chi non l'ha seguita è meglio che lo faccia, anche se temo sia un po' tardi.Quanto ai "difensori" della cittadella, quelli che non dovrebbero sedere nei conclavi, né prima, né dopo le riunioni a porte chiuse intendo, , il Comandante ha sparato i suoi colpi; se andranno a segno non lo so. Quanto alla Comandante del secondo gruppo, quest'ultima continua, credo la sua eclisse locale, un' eclisse che però negli ultimi giorni si è allargata anche al campo della politica dove milita o militava; insomma parrebbe finita su di un binario morto dopo aver creduto di essere salita sul treno del vincitore. Succede, non è un dramma.

martedì 24 ottobre 2017

I CAGNOLINI DI CANIO


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Tralascio l'antefatto, ma il fatto è che il nostro vecchio Alcade, che pare sia lui socio di un club locale un po' esclusivo ed elitario, ci metta ancor del suo ad evitare che questo club non si contamini in cammino, giungendo integro e integrale nel giorno, ora ed anno del prossimo appuntamento elettorale. Ordunque Canio il redivivo presidia il campo a lui affidato; novello pasdaran controlla che nessuno che a lui sia un poco inviso, sia ammesso tra i soci di sto club. Verrebbe pur da ridere e sorridere di questo pensionato che un po' come S. Pietro presidia l'accesso al paradiso, che sfoglia i documenti, controlla i passaporti e espelle i dissidenti. Sin qui va tutto bene; le regole esclusive di un club non si discutono, si accettano e già basta; se ad alcuno poi non piacciono, nessuno che lo obbliga a iscriversi a quel club. Fa bene dunque Canio a stare sulla porta e come un doganiere ammettere od espellere. Il fatto che invece non va bene è quello che tra i soci ci sono gli accademici; persone assai stimate, son tutte rispettate, non dico siano amate, son poco conosciute, ma per quanto lo si sappia son certo di valore e meritano riguardo. Ma qui nasce il problema; qualcuno di costoro, richiesto per l'appunto, voleva pure dare un qualche contributo nel corso di un convegno da metter un po' insieme. Il tema lo intrigava, ne era anche fautore, ma quando Canio sa qui scatta il suo divieto. Si inquina la purezza del club tutto esclusivo; c'è il rischio, assai concreto, di un qualche inquinamento. Il fervido custode del detto di Maometto non lascia spazio alcuno; che sian soci ordinari o sian sostenitori, che siano pure accademici o solo laureati o manco diplomati, la regola è di ferro, nessuno farà niente che Canio non lo voglia. Sembrava anche impossibile che emeriti accademici subissero un diktat, ma questo è confermato; in caso di rifiuto lui espelle i componenti dal club tutto esclusivo e forse qualche posto nel prossimo governo lui manda a quel paese.                         

domenica 22 ottobre 2017

L'OSSERVATA SPECIALE

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Stresa risulta un'osservata speciale da parte di Associazioni e singoli che hanno loro scopo la tutela dei beni pubblici. Ora dopo anni di attese viene avanti il nuovo piano esecutivo riferito all'ampliamento e ristrutturazione della parte a monte del Grand Hotel, logico quindi che su quel piano si accendano le luci e i fanali e si faccia molta attenzione. L'attenzione ci vuole tutta considerata la disattenzione dei governanti di turno, bisognerebbe dire di sempre, la cui ultima missione, se ricordate bene era quella di fargli chiudere buchi e infatti più di tanto o manco tanto dimostrano di saper fare, perdendo o meglio facendo perdere alla cittadina un'altra delle solite, ma non infinite occasioni. Italia Nostra, Sezione VCO, ci prova dunque presentando osservazioni al piano convenzionato, proponendo modifiche nell'assoluto comune interesse e che qui sotto vi postiamo. Vedremo poi la consistenza o la inconsistenza delle risposte che arriveranno dal Palazzo del Borgomastro.





Prot. 3217

22/10/2017

Al Sindaco della città di
STRESA 
P.za Matteotti
STRESA

Spett. Comune di Stresa
Servizio edilizia privata ed urbanistica
SEDE

e p.c.

Spett. Ministero dei Beni e delle 
attività culturali e del turismo
Soprintendenza Archeologica, belle arti e
paesaggio per le Province di Biella, 
Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli
P.zo Chiablese P. za S.Giovanni 2
10122 TORINO


OGG: Comune di Stresa – Piano esecutivo convenzionato H3- Grand Hotel Des Ilees Borromees. Ristrutturazione con ampliamento. Osservazioni.

In relazione alla proposta di piano esecutivo convenzionato oggetto di deposito per la formulazione di osservazioni nel pubblico interesse, la Sezione Locale di questa Associazione, nell’intento di offrire un proprio contributo utile nella definizione di un piano esecutivo rispettoso dei beni tutelati, formula le considerazioni che nel dettaglio e nel seguito qui espone:

1) Sotto il profilo della individuazione compiuta del sistema di tutela che grava sui beni oggetto di proposta di intervento, si osserva che non viene rappresentato in alcun modo il vincolo paesaggistico puntuale posto sull’intero originario ambito del parco del Grand Hotel e che qui nel seguito riportiamo estraendolo dal sito della Soprintendenza Piemonte.



STRESA 
PARCO GRAND HOEL ISOLE BORROMEE 
4.09.1924 L 11.06.1922 
NOTIFICATO AL CONSIGLIERE DELEGATO IL 10.09.924 DAL MINISTERO 


Provincia: 
NO: 
Comune: 
STRESA: 
Collocazione: 
NO/5 
Descrizione: 
PARCO GRAND HOEL ISOLE BORROMEE 
vincolo: 
4.09.1924 L 11.06.1922 
Pubblicato: 
NOTIFICATO AL CONSIGLIERE DELEGATO IL 10.09.924 DAL MINISTERO 
Trascritto: 
UFF.IP.DI PALLANZA IL 13.10.1924 E VOLTURATA AG. CATASTODI STRESA IL 15.11.1924 

Ci sembra, per completezza e correttezza di rappresentazione, che tale riferimento non dovrebbe mancare e, di conseguenza, chiediamo che vengano integrati gli atti del progetto di piano. 

2) Sempre sotto il profilo della corretta individuazione dell’ambito di intervento, il piano proposto perimetra il proprio limite a monte lungo il limite esterno verso lago della via pubblica, denominata via Omarini, che taglia per l’intera sua estensione l’ambito di intervento che il PRGC individua con la sigla PEC H3.
Conseguente alla perimetrazione individuata nella proposta di piano, lo stesso piano omette la progettazione sull’intero ambito H3 previsto dal PRGC, venendo così a mancare una compiuta e unitaria organizzazione degli spazi pubblici e privati, tanto che la stessa proposta li omette in assoluto.
Tale carenza sembra integrare altresì una violazione di legge in quanto la norma contenuta nell’articolo 43 della Legge Regionale n. 56/77 e s.m. , sebbene prevede la possibilità di attuare i piani per comparti, non estende tale possibilità alla progettazione. D’altra parte le norme di attuazione del Piano regolatore comunale comunale non pare che prevedano deroghe in tal senso o suddivida l’ambito H3 in più comparti.
Vero è che la proposta di piano non prevede il completo utilizzo delle quantità edilizie astrattamente previste dal piano regolatore per l’area H3, ma considerata la delicatezza dell’ambito in cui si vuole intervenire, parrebbe che dette astratte previsioni difficilmente potranno realizzarsi, tanto da ritenere che se lo fossero state, già ne sarebbe stata prevista la loro utilizzazione.
Alla luce delle considerazioni svolte si chiede dunque che, da un lato l’intera area H3 venga, obbligatoriamente, fatta oggetto di organica proposta di piano, ma che nel contempo venga verificata, alla luce dei vincoli cui l’area è sottoposta, l’inopportunità di mantenere previsioni astratte di nuove quantità di volumi o superfici realizzabili in loco, sottoponendo l’ambito ad una riduzione della aggiuntiva capacità edilizia. In tale ultima ipotesi l’applicazione delle direttive, indicazioni e prescrizioni del nuovo P.P.R entrato in vigore in data 19 ultimo scorso, riferite all’ambito di paesaggio e quelle più specifiche riferite ai singoli beni tutelati, debbono essere tenute in assoluta debita considerazione.

3) Si osserva che il progetto di piano omette tutte le previsione di opere di urbanizzazione, siano esse primarie piuttosto che secondarie, sottraendo ogni obbligo di dotare l’area degli standard minimi di legge, ma convertendo tali obblighi in monetizzazioni dei medesimi. Anche la progettazione di una nuova tratta di viabilità prevista a servizio dell’area, viene poi “dirottata”, con norma ad hoc contenuta in convenzione, in opere di semplice manutenzione da realizzarsi altrove. Tale modalità di progettazione e di attuazione delle previsioni di un piano regolatore è singolare.
Già si è osservata l’improvvida e artificiosa esclusione della viabilità esistente di via Omarini, dal perimetro di piano, ma con le successive norme di monetizzazione degli standard e di delocalizzazione altrove delle previsioni progettate, il piano viene svuotato da ogni contenuto, riducendolo ad un semplice strumento formale senza alcuna capacità e possibilità di intervenire su di una corretta e adeguata organizzazione degli spazi pubblici che pure in parte esistono e in parte sarebbero da integrare e migliorare. 
Già si è osservato che il piano interviene in un ambito estremamente delicato, non a caso sottoposto a una molteplicità di vincoli anche sovrapposti tra loro e diversamente stratificati nel tempo. Rinunciare totalmente a dotare tale ambito di una funzione anche pubblica, intervenendo con adeguate opere di migliorie e di integrazione dell’esistente lascia spazi ad immaginare progetti non ancora svelati o, al momento, solo accantonati. Se gli interventi edilizi proposti sul corpo del Grand Hotel porteranno, come auspichiamo, ad un arricchimento e ad una riqualificazione architettonica dell’edificio in una sua parte oggi certamente meno nobile, non si vede come, accanto a tali interventi, non debba avere luogo e spazio la realizzazione di spazi pubblici adeguati. 
In altri termini ed in particolare si ritiene che:

A) Via Omarini, anziché essere sottratta alle previsioni del piano, venga invece in esso integrata, trasformandola, sin dal suo inizio, all’incrocio con Vle. Duchessa, in un pregevole viale pedonale e ciclabile, primo segmento di uno più complessivo da completarsi poi con l’attuazione delle successive previsioni di PRGC; 


B) Venga valutata e considerata positivamente la possibilità di connessione tra detta via Omarini con il lungo lago Umberto attraverso la cessione e l’adeguata urbanizzazione, sempre a viale ciclo pedonale, dell’attuale strada privata posta a confine della proprietà proponente, lato ovest.


C) La progettata viabilità di connessione tra via Omarini e via Boggiani, poi derubricata in equivalenti manutenzioni altrove delocalizzate venga mantenuta quale progetto di sola viabilità pedonale, adeguando quella esistente, ma assolutamente non valorizzata. 


D) Che tutte le previsioni siano accuratamente progettate in sede esecutiva con l’ampio uso del verde e di opere di arredo urbano così da realizzare previsioni che siano di arricchimento della qualità urbana e consone al contesto entro cui si devono collare. 


Il Presidente

giovedì 12 ottobre 2017

I CREATIVI


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Viste ora le carte possiamo confermare che il governo cittadino si qualifica, come non mai, per un governo di idee e innovazioni, Nel campo delle idee conviene qui indicare come l'attività più intensa delle loro menti consiste nel trovare come si possano raggirare norme e regole. Il campo del piano di governo del territorio è sempre uno dei più affascinati per l'aristocrazia al potere a cui si cimenta con ritrovato vigore e intensa passione, a dispetto dell'elevata età media della gerontocrazia che la caratterizza, sin dal suo esordio aggiungerei, cioè dall'età più tenera. E da oggi, o da ieri, in albo, dopo una gestazione di oltre due mesi, una deliberetta, partorita dal Governo durante la calura dell'estate scorsa, con la quale si argomenta sulla opportunità di non obbligare i soliti noti a fare qualche cosa per il bene comune. Sta volta, a differenza di quell'altra, tuttavia il Governo si è fatto più attento, ecco i due mesi di gestazione. Anziché fare uno sconto assoluto, cioè regalare i nostri soldi come aveva fatto l'altra volta, ha preteso che i soldi, almeno quelli, gli venissero versati. Già che c'era poi non ha badato a spese e non solo ha monetizzato gli standards urbanistici, ma persino lo standard a parcheggio privato e questa, per verità, è una novità assoluta che, sino ad oggi non aveva avuto precedenti. Quindi per fare chiarezza riassumiamo le vicende: quando la SIAV sopralza l'albergo per farci lo sky bar, il Governo partorisce una delibera in cui sta scritto, a dispetto delle regole, che lo può fare senza dare nulla perché non c'è nulla da fargli fare; ora la stessa SIAV i cubi che aveva avanzato nel sopralzo, li metterà nella piscina. Le regole sono sempre le stesse, cioè a dire, quando vuoi usarli, i cubi, devi convenzionarti con il Comune perché devi risolvere anche e insieme i nodi pubblici che ci sono nell'ambito in cui ti metti a costruire. Bene, la prima volta il Governo Canio, ma tutti gli altri sono gli stessi di adesso, gli dice di passare pure e gratis perché non c'è nulla, proprio nulla da fare (l'incrocio disperato tra C.so Umberto e V.le Duchessa non lo hanno mai visto) , ora la seconda volta, gli ripetono che non c'è nulla da fare, ma è meglio che paghi, non si sa mai e già che ci sono " monetizzano" anche le autorimesse. Come vedete un bel passo in avanti con relativa innovazione creativa che, siamo certi, non tarderà a fare precedente e verrà replicata tutte le volte che ne avranno occasione. Quanto poi a togliere la curiosità dove metteranno i soldi, è presto detto, nel parcheggio del porto, quando quest'ultimo, entro il secolo in corso, sarà ultimato, se i soldi, nel frattempo, non saranno finiti a chiudere le buche, l'unica vera missione cui pensavamo che questo Governo fosse destinato.

lunedì 9 ottobre 2017

PROMOVEATUR UT AMOVEATUR


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E' una delle regole più vecchie e più seguite da quando il mondo ha incominciato ad essere governato da qualcuno. Aggiungo, anche una delle più comode in quanto va bene a tutti; al capo del momento che si libera di un fastidio, reale o potenziale e al sottoposto che sì, si vede collocato altrove, ma in pari tempo premiato, generalmente con un avanzamento, che sia grado o carriera o denaro va bene tutto, per cui difficilmente potrà lamentarsi per aver subito uno smacco. Una regola macchiavellica, comunque usata da sempre. Ora accade che il nostro scaltro Borgomastro abbia, recentemente, promosso un consigliere a rango superiore. Il rango è tutto inventato, manco è previsto e contemplato dalle regole, semmai sarebbe escluso, ma uno strappo lo si può sempre fare e, all'occorrenza, inventarsi qualche nuova onoreficenza che possa essere conferita a discrezione del capo di turno. Orbene, motivazione ufficiale di questo inaspettato conferimento è l'attribuire al fortunato consigliere il rango di addetto all'ufficio del capo, una sorta di capo gabinetto, segretario particolare con incarichi in materie che spaziano dal turismo internazionale, alle relazioni con gli stati esteri, sino a quello di esperto speciale in lavori pubblici e quant'altro. Un largo spettro di attività che lasciano capire la grande fiducia che il Borgomastro deve nutrire per il prescelto, ma anche la scarsa fiducia che deve avere per gli altri. Naturalmente queste cose non verranno mai dette e sempre saranno smentite, anche sdegnosamente. Che c'entra allora il titolo del post; probabilmente c'entra anche quello poiché sembra che il promosso fosse solito dare consigli non proprio convergenti con quelli delle teste al governo, insomma rompesse forse un po' troppo. Quale sistema migliore quindi per farlo tornare nei ranghi se non quello di promuoverlo. Tempo qualche giorno, al più un paio di settimane e vedrete che il fortunato si conformerà al comune spirito della coalizione governativa, cioè pressapoco al nulla, pena la perdita dell'onoreficenza. Quanto a scaltrezza il Borgomastro non lo batte nessuno.

sabato 30 settembre 2017

CRONACA IN RITARDO


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Facendo la cronaca in ritardo, a causa del PC andato in tilt, vi diamo qui un po' conto di quanto è accaduto giovedì nel primo Consiglio di sto autunno. Presenti quasi tutti, inizia questa volta la nostra delegata alla finanze. Comunica, con tono monocorde, di un qualche spostamento, peraltro poco cosa, nel bilancio. La storia è tutta qui, neppure ci sta il voto, ma è solo una notizia e niente d'altro. E' sempre sta nostra delegata che legge il documento di programma. Lo legge per quanto possa leggerlo; non è una sintesi efficace, è solo l'elenco delle cose che, in tre degli anni prossimi, Bottini e il suo Governo vorrebbero pur fare. Ripeto, di tutto il documento, che è ben cosa diversa, sta nostra delegata ne estrapola un pochetto, è quel che più farebbe effetto e, non dico che lo esponga, lo legge e quando arriva al fondo, finisce il suo lavoro, insomma è un po' pochino, voto 4. Chi mai fosse curioso potrebbe cercare il documento sul sito del Comune, facendo una ricerca assai tortuosa e se mai ne arriva al fondo lo apra e lo legga per benino. Per quanto posso fare vi do questo percorso: Home page- amministrazione trasparente- cartella provvedimenti- atti della giunta- documento unico di programmazione strategica Se vi riuscite, voto 9. Sin qui sta zitto il Borgomastro, attende di parlare solo dopo e così ora prende la parola il Comandante. Si limita a indicare le cose che da sempre si indica di fare, ma che poi quasi mai si vedon che son fatte. Ricorda che si buttano dei soldi nell'impianto che unisce la costa con la vetta, che imbarchi tanta o poco gente non importa. Rimarca lo stato in cui ora versa la scatola ormai vuota del Pala congressi ridotto a una gestione quasi a zero, ricorda lo stato di abbandono del parco di Villa Palazzola chiuso al pubblico. Or tocca a Severino spulciare le voci nelle carte, domandar senza risposta quale sia la somma del debito legale che or si possa fare, l'elenco delle opere ancor ferme, le tante previsioni che slittano di un anno ora con l'altro. Or tocca al Borgomastro che sembra anche impaziente di dare le risposte. Va in fretta il Borgomastro, a sentire quel che dice or pare che i problemi sian tutti risolti. Domani c'è un incontro, dopo domani c'è n'é un altro, il porto è alla portata, per la Villa si discute, così pur per l'alberghiera; le opere ora vanno; funivia la colpa è la Regione, lui non c'entra; la piscina, è dato lo sfratto anche al gestore e quanto al Pala congressi è Fiera Milano che non sembra andare. Insomma è un fiume in piena che irrompe dentro l'aula mostrando un Borgomastro motivato e " preparato". La povera Assessora sta in silenzio; ha fatto la sua parte, un po' piccola per vero ed ora davanti al fiume in piena si ritrae e credo anche contenta ritorna nell'ombra a lei geniale. Davanti a sta irruenza non replican neppur le minoranze che, prese in contropiede preferiscono aspettare. Passato quindi ai voti l'argomento, si passa ad altro genere di cose. Si consolida il bilancio; si approva il documento che contiene i dati economici dei conti di quelle società cui partecipa il Comune e prima fra tutte Stresa Servizi, il fior fiore al loro occhiello. Poi si approva un cambio di bilancio per metterci le entrate e le spese che non furono previste e, passato l'argomento, son sempre le partecipate ad essere nella sera in discussione. Son obblighi di legge ben si intende; la legge son diec anni che cerca di ridurne il numero e le perdite, ma intanto son cresciute in numero ed in perdite. Scontato dunque il risultato che approva di mantener le cose tutte come sono, non cambiando mai un bel niente. Or viene un argomento noioso e interessante. E' il nuovo regolamento di polizia urbana. Mal copiato e peggio scopiazzato accusa il Comandante che, in polemica, si astenne dall'andar alle riunioni. E' pieno di cose che non vanno aggiunge Severino che però apprezza le norme di contrasto ai questuanti. Difende l'operato il Professore; illustra il lungo iter condiviso, le tante riunioni convocate e quelle disertate. Ritiene che a sto punto si possa procedere al suo voto, evitando discussioni senza senso. Si accinge dunque l'aula a dare un voto a una roba che, qualora poi usato, sarà probabilmente applicato ai nemici e interpretato agli amici. Un'ultimo argomento in discussione; si tratta di un permesso in deroga alla legge per fare un qualche metro quadro di uffici su un isola del lago. Elogia il Comandante i nobili signori che lustrano il turismo della Perla, ma al fine dell'elogio consegna al Borgomastro le foto dell'opera già fatta. Bottini al volo lo capisce e chiude in fretta e furia la cartella, ma il guaio ormai è già fatto. Da ultimo Bottini rende noto di usare un Consigliere per aiuto, ha scelto Radaelli cui ha fiducia. Si passa agli interpelli; son cinque gli argomenti che legge il Comandante. Il primo è la polemica già accesa sul fare o non il fare le ignote commissioni consiliari. Risponde il Professore, seduto dalla cattedra, che di quello che viene ora richiesto neppure se ne parla. Secondo argomento la nota vicenda alle Machere. Na villa realizzata senza che c'era il consenso per vincolo di rio. Risponde, o meglio legge la risposa il Borgomastro. Morale, la cosa è ancora aperta, è in corso l'esame ed un confronto con l'Ente Regionale lì preposto. Il terzo è la questione di come sia un pericolo ai pedoni il fare via Piemonte, ma su questo argomento Bottini risponde male o peggio. Il quarto è una vicenda di divieti di sosta un po' fasulli durante una festa su a Campino. Risponde l'Avvocato, il Vice delegato,e sembra che l'aula del consiglio si trasformi in quella di una corte di giustizia. La cosa è surreale. Da ultimo si torna un po' nei ranghi , risponde positivo Scarinzi alla richiesta di mettere in salvezza alcuni dipinti su dei muri. 























lunedì 25 settembre 2017

IL FALSO PIANO




















Ordunque che adesso le carte sono viste, possiamo confermare l'ipotesi che nel post che intitolava " abracadabra" leggeva le carenze del governo. Per vero parlare di carenze di un governo è riduttivo, si tratta di qualcosa che viene da lontano e segna da decenni il modo di trattare le cose della Perla. C'é tanta timidezza, si chiami soggezione, fors'anche sudditanza, comunque quel che importa è che gli atti di governo non toccano i problemi, gli passano un po' accanto, li tengono lontano, li sfiorano soltanto e quando poi si è al dunque, si invoca la parola che aggiusta poi le cose e cambiano argomento. Allora è tutto chiaro, il tema è questo "piano", parola anche eccessiva, oggetto in questi giorni di pubblico deposito e che riguarda appunto il nostro Grand Hotel che ingrassa per l'appunto di un po' di metri cubi e che dovrebbe fare un piano dell'insieme, che aggiusti un po' le cose intorno a quella via, un tempo già discussa, che si chiama gli Omarini. Sta strada disgraziata, na specie di tratturo, invece che è la volta di farci anche un bel viale dove transitino pedoni o gente in bicicletta, morire che prevedano di spenderci un quattrino. Si scrive chiaro, chiaro che di dare e poi di fare quel tanto che, di norma, anche è dovuto non viene manco a mente, ma si passa tosto e lesto a mettere quei soldi a mani del governo, per farne poi che cosa, per ora non è detto, ma una cosa è ben già chiaro che la strada non si tocca, che rimanga un bel tratturo, che c'é tempo per tornare a pensar di cancellarla per il ben di un solo cittadino. Questo in sintesi il problema; ora gli atti sono noti, se qualcuno vuole osservare potrà farlo, per iscritto, entro il giorno due di ottobre, salvo proroghe e smentite visto il vizio che hanno fatto scordando che l'avviso ha da mettersi sull'albo. Confidiamo, ma scherziamo, che poi tanti cittadini se ne avvedono e che scrivano che il governo è un'altra cosa di scaldare le poltrone, prendere ordini dall'alto e non fare circa niente.

P.S Come previsto le date sono cambiate; una svista elementare ha obbligato il Comune a ripubblicare, o meglio a pubblicare, l'avviso di deposito del piano, prorogando alla data del 26 ottobre i termini perché chiunque possa presentare osservazioni.     

venerdì 22 settembre 2017

CONSIGLIO D'AUTUINNO





CITTA’ DI STRESA 
22 Settembre o
Oggetto: Convocazione straordinaria del Consiglio Comunale
 I L B O R G O M A S T R O 
 D I S P ON E 
di convocare il CONSIGLIO COMUNALE  in sessione straordinaria – seduta di 1° convocazione per il giorno Giovedì 28 Settembre 2017 – ore 18.30 presso Palazzo dei Congressi, Sala Iacono e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione, in sessione straordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno Giovedì 28 Settembre 2017 – ore 19.30 presso Palazzo dei Congressi, Sala Iacono Per deliberare il seguente O R D I N E D E L G I O R N O 
1. Lettura ed approvazione verbali sedute precedenti.
 2. Comunicazione D.G.C. N. 117 del 23.08.2017 “Esame ed approvazione prelievo dal fondo di riserva – esercizio finanziario 2017”. 
3. Esame ed approvazione D.U.P. Documento Unico di Programmazione 2018/2020. 
4. Esame ed approvazione del Bilancio consolidato – esercizio finanziario 2016. 
5. Esame ed approvazione 4° variazione al bilancio di previsione 2017/2019. 
6. D.Lgs. 175/2016, art. 24 – Revisione straordinaria delle partecipazioni societarie. 
7. Esame ed approvazione Regolamento di Polizia Urbana. 
8. D.P.R. 380/2001 e s.m.i. art. 14 - Permesso a costruire in deroga per edificio di interesse pubblico – domanda n. 02/2017 immobile individuato al N.C.T. al Foglio 1 mappale 182. 2 
9. Comunicazione decreto sindacale N. 309 del 29.08.2017 - Conferimento ulteriori incarichi al Consigliere comunale signor Maurizio Radaelli (integrazione decreto n. 241/2015). 
10. Gruppo consiliare Uniti per Stresa – Interpellanza “Commissioni comunali, queste sconosciute” . 11. Gruppo consiliare Uniti per Stresa – Interpellanza “Lavori di ristrutturazione edilizia con ampliamento in località Machere. Permesso a costruire N. 13/2015 a nome Sigg.ri Taricco e Tommasi” 
12. Gruppo consiliare Uniti per Stresa – Interpellanza “Pericolosità (ignorata) della via Principe di Piemonte” 
13. Gruppo consiliare Uniti per Stresa – Interrogazione “Ristorante La Rampolina e cartelli di sosta vietata con bottiglia” 
14. Gruppo consiliare Uniti per Stresa – Interpellanza “Restauro di dipinti murali su proprietà private e acquisizione degli stessi al patrimonio comunale” 
 IL BORGOMASTRO BOTTINI

martedì 19 settembre 2017

ABRACADABRA


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Riparte la stagione di governo, ma da quel poco che a noi pare, non è che parta proprio in quarta, ma insomma il vecchio vizio ci pare che ritorni. Occorre la premessa che non tutti gli elementi a noi son noti in quanto a trasparenza ed efficienza il Palazzo ci va sempre assai cauto, ma per quanto a noi già noto e per quanto da noi supposto, il perdere occasioni è un po' come uno sport che impegna il Borgomastro e la sua squadra in ogni partita appena impegnativa. C'è una parola magica che sembra risolvere ogni cosa; l'ha usata in abbondanza Canio, prima di lui fors' anche e dopo di lui di certo. Or questa parola magica e divina, tanto divina e magica che se non vi fosse noi ci chiederemmo come farebbero mai senza di essa, suona come il denar metallico quando di tasca cade ed al suo suono pare generar denaro su denaro. Monetizzazione è il nome, ma che a dispetto di ciò che invece pare, nei casi che vedremo non è che moltiplichi il denaro, ma a tutt'altro scopo e fine è destinato. Quando governi incerti, deboli e un po' inetti, magari anche sensibili un po' troppo agli umori di chi nelle città conta, si trovano a dover destreggiare problemi, non è che direi neppur troppo complessi, ma già fuori portata dei lor corti orizzonti, essi pur di evitare decidere, pur di rinviar la scelta, ricorrono a sto metodo di battere la cassa e chiuder la questione. Ma se sin qui son parso oscuro ed esoterico, basterà or fare degli esempi perché tutto si schiari ed ecco che due esempi mi par che già ci siano e che, come non dirlo, vedon di mezzo i soliti soggetti. Il primo caso è quello che riguarda la nuova vasca per il bagno del La Palma Hotel. Non è che sia una gran cosa, ma visto che già aveva scansato l'obbligo di fare nell'ultimo ampliamento dell'Hotel, sta volta almeno ci si poteva aspettar che non sfuggisse, visto che pure sto obbligo sta scritto. Eppure per quello che sin qui ora si sa, il nostro buon governo già ha deciso che basta che versi un po' di soldi e tutto lo si aggiusta. Che farne poi dei soldi non si sa; finiranno un po' qua e un po' là . Il secondo degli esempi è molto fresco; riguarda il nuovo padiglione che si appresta a varare il Grand Hotel. Anche qui l'obbligo di fare è convertito; un po' sarà monetizzato e un altro po' è ridimensionato; lo dice un atto di Governo assai complesso che giustifica poi il tutto con il dire che lo fa nel pubblico interesse. Forse era meglio che dicesse che lo ha potuto fare grazie al disinteresse pubblico imperante.                 

giovedì 14 settembre 2017

LA TRAVERSATA NEL DESERTO

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Il campo del Governo, a leggere la cronaca, or pare assai deserto. Si attendono notizie; son scarse e sempre quelle, si fanno anche scommesse su quando e se poi riprenda il cantiere di quel porto, se quando e poi finisca nessuno che su questo azzardi una scommessa. Sembrava cosa fatta la Gabbiola, na roba ormai risolta, ma cosa celi il buio nessuno che fa luce. Silenzio assoluto or copre l'Alberghiera, nessuno più lamenta, neanche più la scuola che dica qualche cosa. La lista è sempre lunga di ciò che si ha da fare, c'è sempre la villa Palazzola, ma quanto poi e quando mai sarà pure da fare, su questo cala un'ombra fitta, fitta. Procede or dunque incerto nel passo il Borgomastro, avanza nel deserto, smarrisce anche la strada, si perde nel cammino e quella carovana con cui sembrava fatta, se guarda un poco indietro a stento la ritrova. Non è che era imprevisto sto viaggio periglioso, che fosse un po' nei fatti si era anche scritto, che chiudere un po' i buchi andava pure bene, ma appena un po' più in là non era il suo mestiere non è che fosse ignoto. Sin qui dunque il Governo, ma in questo sottovuoto, in tutto questo spazio che lascia sto Governo, in questo gran deserto che sta davanti agli occhi, che spazia un orizzonte che arriva assai lontano, nel vuoto più assoluto di un qualche bel progetto, di un vuoto assai di idee, non dico poi di soldi, che cosa fanno gli "altri", di questo c'è ormai da dire. Non basta dire male o manco dire nulla, non basta stare zitti che nel peggio forse è il meglio; c'è un campo sterminato davanti a tutti gli occhi, è libero e indifeso, e basta andarci dentro, portare qualche idea, far finta che si esista, il vuoto è da colmare e quale condizione migliore non vi sia di quella che c'è ora difficile a ripetersi, eppure si sta zitti. Ordunque c'è un problema che è quello del Governo, ma poi viene il problema di quelli al non Governo, e scegliere qual sia dei due (tre) quello che è forse il meno peggio non pare sia poi così facile, facile. In questa situazione il popolo elettore è quello che è tradito; nessuno che lo ascolti, nessuno che lo degni, nessuno che dia voce, son voti ormai buttati, il tutto è rimandato, non c'è speranza alcuna, da tutti siam traditi.

martedì 5 settembre 2017

COLLEZIONE AUTUNNO INVERNO


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L'estate passa invano; è forse il caso anche di dirlo. I nodi non si sciolgono, almeno sino ad ora; quanto meno non si vede. Così arriva GIà l'autunno con poche ormai speranze e tante "vive" sic... attese. Non basta l'attivismo del nostro Borgomastro perché più che di attivismo lui eccelle in dinamismo col rischio, ormai evidente, di andare fuori giri. La squadra che ha lui attorno, invece ed al contrario, difetta in attivismo col rischio pure opposto di manco fare un giro. In questo quadro qui le cose sono chiare: chi siede nel governo non cambia certo adesso; da sempre lui lo sa che meno che si fa e meglio poi si sta e sino a tanto che a fine di stagione il saldo non va in rosso, ma sale sempre un poco, la gente se ne frega dei buchi nelle strade, le ville tutte a pezzi, le auto messe ovunque, il porto mai finito, la vasca per il bagno colabrodo; la lista è assai più lunga, ma tanto non importa, il saldo a fine anno è quello che più importa. Se quindi si va avanti con questi ritmi di indici del pil, una cosa è dunque certa: che quelli del Palazzo stan blindati, che oramai sono incollati e statue di pietra diventati. Quanto agli altri, la Capa Severino è ormai da tempo che aspetta una chiamata che possa salvare il Borgomastro dai franchi tiratori che tramano alle spalle. L'attesa si fa lunga, persino imbarazzante; se va di questo passo si arriva ormai al traguardo e quella sta aspettare ? E quanto al Comandante ? E' vero adesso ha ripreso un po' a sparare, ma il dubbio assai fondato è che i colpi siano a salve. Dei botti, dei fuochi artificiali che anche il Borgomastro li guarda dal balcone e dopo quattro colpi si stufa e torna dentro.

martedì 29 agosto 2017

RIPRESA LENTA


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Tanto per inaugurare ancora questa raccolta di post dopo le ferie, leggiamo un dato che annuncia la fine prossima ventura della "Perla". Lo dice il numero sui nati nell'anno chiuso scorso (duemila016) che furono 18. L'esatta metà dei nati l'anno appena prima (35) che furono, peraltro, metà di quelli morti in pari anno (75). In questo ultimo anno (duemila16) i morti in assoluto, invece, sono meno (54), ma per effetto dei nati dimezzati (18) non sono solo il doppio, ma tre volte e quindi cresciuti in proporzione. Avanti di sto passo qui si muore. Troviamo questi numeri nell'atto della Giunta che approva un documento che dovrebbe indicare le linee dei programmi del futuro. Lasciamo un poco stare queste cose, ne avremo poi più in là da straparlare, ma concentriamo ora l'attenzione su quei dati che segnano una svolta o una tendenza. Non è infatti forse un caso che salgono solo i morti e crollano le nascite, ma rischiano di essere dei dati strutturali che spingono, pian piano, la curva demografica sempre più verso il suo basso e cambiano quella che segna la curva dell'età, spingendo in alto quella a destra e premendo in basso la sinistra. Ne escono le canne statistiche di un organo stravolto, sono alte quelle a destra, son basse alla sinistra. Così la Perla muore; sarà che fare figli non sia ora di moda ? che è meglio che lo faccian gli stranieri ? che costa fare figli ed è meglio spender d'altro? che sia diffusa una strana epidemia che renda improduttive le coppie qui nostrane ? o che l'aria del lago non sia molto propizia all'arte dell'amore produttivo? Son tutte ragioni che messe un poco insieme probabile che siano la causa, un con l'altra, che spiegan questo crollo e la tendenza. Mi immagino una terra di vecchietti che su e giù sul lungo lago consuma il tempo dell'attesa, le scuole mezze vuote, anzi deserte; i tanti ex migranti che formano la forza di lavoro negli alberghi; i pochi fortunati che reggono le sorti e che fanno il brutto e il bello di tutta la città; insomma una casa di riposo: c'é un'ora per la sveglia, un'altra per i pasti, c'é l'ora per il sonno, c'é il prete che lavora, a un morto ogni tre giorni; il resto ? non c'é nulla; rimane sol la scena.

mercoledì 2 agosto 2017

EDILIZIA ALLEGRA



Italia Nostra oggi ci informa di un nuovo bel pasticcio combinato dal Palazzo. Non bastano la villa al cimitero, il portone con i noti telamoni, la variante fatta contro legge, un piano di un albergo trasformato nel lusso abitativo, il più recente eliporto dentro il bosco, ma ora ci tocca constare un altro danno; un ambito rurale, un borgo assai dimenticato e abbandonato, le Machere, è stato conquistato e rovinato, il tutto senza richiedere che fosse autorizzato per il vincolo esistente, essendo nella fascia dal rio che scorre lì vicino. Colpevole è stata la solita attenzione con cui dal solito Palazzo istruiscono le cose, ma come leggerete nel testo che postiamo, soltanto essere ciechi giustifica l'errore combinato. La cosa sarebbe però anche il minore dei mali combinati, ma il fatto ora si aggrava per quanto hanno già fatto. Le foto che postiamo non chiedono commenti e qui noi ci chiediamo se mai sarà possibile sanare tutti i guai. Vedremo dunque se intanto bloccheranno i lavori che ora sono in corso e poi che cosa mai decideranno. Per ora constatiamo che di abusi già ne fanno, ma gli abusi anche li fanno coloro che dovrebbero evitarli; in tale situazione non c'è di che sperare, per ora denunciamo; ma sin tanto che un Consiglio si perde in discussioni intorno ai questuanti nei giorni di mercato, non credo che vedremo niente d'altro. 







































   

martedì 1 agosto 2017

CONSIGLI ESTIVI



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Consiglio al centro dell'estate ieri sera, meno centrali gli argomenti che vanno dal bilancio, agli AIR B & B, agli accattoni; insomma non c'è molto come preannuncia il Comandante che sta a casa. Si inizia assente il Borgomastro già impegnato, ma eccolo che arriva trafelato e subito il suo Vice gli fa posto. La sera, stipata nella sala del Canonica, è quella calda e assai noiosa. Non fanno nulla i delegati per renderla più allegra e meno cuba; di più, di quanto poi diranno noi non sentiremo quasi nulla per cui già ora ci scusiamo per quanto qui non scriveremo. Comunque del bilancio e del suo assetto non una che è una parola abbiamo noi sentito; la solita Ministra alle finanze, quando parla, o meglio quando legge, ci par che reciti il rosario e ciò sarà pur bene per Lei, ma di quella litania non si capisce una parola. Più chiara è Severino che, insieme a Bertolino, elenca le domande per benino. Risponde non certo la Ministra che se non legge il suo pizzino è muta come un pesce, ma l'aiuta la Capa del Servizio, puntuale come sempre, risponde a modo e per benino. La cosa le serve a Severino per dire che la Giunta non conosce il suo bilancio, ritornando implicita l'offerta al Borgomastro di farsi nominare sua Ministra, ma di ciò, che pure è vero, vi sarà pronta smentita. Comunque, a parte le domande e le risposte, non si andrà molto più avanti; nel merito poi di sto bilancio neppure una parola viene detta, comunque minoranza alla fine vota contro. Rileva poi un debito dei soliti che son fuori bilancio; ritornano le cause sempre perse e le condanne poi subite; sta volta la questione riguarda il Mottarone e gli usi civici; il debito è di circa 9 mila euro che il vecchio Generale ora a riposo, dichiara di saldare ove mai la Corte dei Conti lo chiedesse, ma intanto s'incassa venti mila di euro per diritti pregressi sui rogiti già fatti. Si estende l'imposta di soggiorno, sta volta si accorge anche il Comune che son ben 440, lo dice il Borgomastro, le offerte messe in rete di case e appartamenti per turisti una valanga. Si parte da oggi primo agosto, pagando 0,50 di euro la notte per persona. Il Gruppo a guida Severino presenta una mozione trabocchetto. Cavalca un argomento che è forte per la Lega, riguarda le questue moleste e gli accattoni che, sentendola parlare, avrebbero ormai invaso la Perla del turismo rovinando la sua fama. Vorrebbe dunque un voto, chiedendo di applicare l'ordinanza che fece già l'Alcade tempo addietro, impegnando il Borgomastro a rinforzarla. Il Vice delegato è titubante, annuncia che presto si vedrà i nuovo regolamento di urbana polizia e quindi è meglio aspettare quella data. Meno incerto il Professore cui non piace di dare il suo di voto a un testo che sa di Lega lontano un miglio, ma pure sa che respingere quel testo significa un regalo a Severino. Tira e molla, ma i problemi di Stresa sembran questi, si media su di un testo meno duro e così votano tutti. Si chiede di estender di un'ora l'esenzione dal pagare il parcheggio il Venerdì al Palacongressi, risponde disponibile il Vice Delegato, ma lo blinda il Borgomastro e lo smentisce. Da ultimo interpello si entra nelle storie e nelle beghe di uffici e di servizi che non sempre ben funzionano. Nel caso la questione riguarda lo sportello che cura anche il commercio che tra ferie e dimissioni, non sembra stare molto bene. Naturalmente ognuno poi dice la sua, per il Vice delegato tutto è ok, o quasi, per chi ha fatto l'interpello molto meno.    

martedì 25 luglio 2017

MAGGIORANZA/MINORANZE


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Annunciato che è stato un altro appuntamento di Consiglio per l'ultimo del mese di sto luglio, rimane la domanda per che fare ? A parte le solite scadenze della legge e a parte l'imposta di soggiorno che si estende, non pare che ci sia nulla di nuovo. La nostra maggioranza, guidata da Bottini, fa il minimo dovuto e nulla più, ma la cosa anche più bella è che in questo campo aperto ed indifeso non è che ci entra a testa bassa qualcheduno. Il sonno con cui dorme maggioranza si estende e prende tutti quanti che, per calcolo, per svista o non si sa per qualche cosa mai d'altro, rimangono silenti e inoperosi. Un sonno generale che gravita oramai sull'intero sto consesso che stremato anche dal caldo, fatica come pochi a far quasi più nulla. Eppure se il consesso già latita e va in siesta, si muovono nell'ombra i congiurati che, raccolti intorno a Canio, l'Alcade spodestato, raccolgono le fila, disegnano scenari, immaginano un futuro di un certo suo ritorno. Son uomini di destra, vi son quelli di centro, si aggiungono coloro che sono senza parte, si accodan da sinistra, l'Alcade prende tutti e già si vede in sella a fare altre cazzate, prendendo la rivincita un po' su tutti quanti. Se questo è lo scenario dei giochi e degli accordi, sull'altro poi scenario si muove qualche cosa ? Nell'ombra sta avanzando il piano del Des Illes, per farsi la piscina ed altro ancora e prendersi finalmente via Omarini, ma di questo nessuno che domandi o che s' interroghi. Nel luglio che è in finale avrebbe dovuto concludersi la storia del dragaggio del porto senza fine, eppure nessuno che domandi o che s'interroghi. Ed ora più nessuno conosce la sorte già annunziata intorno alla Gabbiola, ma neppure sta vicenda ora pare che interessi più a qualcuno. Se questo è lo scenario, buona notte e quando fra tre anni avrete ancor l'ardore di chiedere altri voti lo vedremo. ...

giovedì 20 luglio 2017

CONVOCAZIONE


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CITTA’ DI STRESA 

Convocazione ordinaria del Consiglio Comunale.

I L B O R GO M A S T R O   D I S P ON E 

di convocare il CONSIGLIO COMUNALE In sessione ordinaria – seduta di 1° convocazione per il giorno lunedì 31 LUGLIO 2017 – ore 21.00 presso Palazzo Municipale, Sala Canonica e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione, in sessione ordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno lunedì 31 LUGLIO 2017 – ore 22.00 presso Palazzo Municipale, Sala Canonica Per deliberare il seguente 

O R D I N E D E L G I O R N O 

1. Lettura ed approvazione verbali sedute precedenti.

2. Esame ed approvazione degli equilibri ed assestamento generale di bilancio – Bilancio di previsione 2017/2019.

3. Ratifica D.G.C. N. 102 del 13.07.2017 ad oggetto: “Esame ed approvazione 2° variazione al bilancio di previsione – esercizio finanziario 2017/2019”.

4. Esame ed approvazione 3° variazione al bilancio di previsione – esercizio finanziario 2017/2019. 5. Riconoscimento debiti fuori bilancio.

6. Esame ed approvazione modifica al Regolamento Comunale per l’ applicazione dell’ imposta di soggiorno.



IL BORGOMASTRO IN ORIGINALE FIRMATO: (Giuseppe Bottini)

martedì 18 luglio 2017

SFIGATI



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Lo chiede qualche giorno ormai già fa, scrivendo quel lettore la domanda sulla "Tribuna" del Gemelli, chiedendosi il perché di questa disgrazia che ci tocca, per cui se varchi solo un poco gli stretti confini di sto lago si scopre che tutto pare vada al meglio e noi si torna indietro nel fare una classifica di quelli che sarebbero i migliori. L'esempio ed il confronto, nel caso in questo caso, è con il Garda e pare che si esca poco bene, o meglio, niente bene. La cosa non stupisce, neppure ci sorprende, sarebbe strano assai che fosse un po' il rovescio, ma questo è un fatto ormai che dura da un po' d'anni e rischia di allungarsi ancora per degli altri. Per vero sto confronto è fatto sulle cose che balzano un po' anche agli occhi, non certo si pretende che sia del tutto rigoroso, comunque è un test credibile, non deve sembrar strano. Rimane la domanda cui pure sembra giusto tentare una risposta e qual mai posto sia migliore se non da questo lembo bagnato dal Verbano e che si vanta di essere la perla ? Rispondere si può guardandoci un po' in giro, vivendo da decenni in questa terra qui, guardando cosa ha fatto o meglio non ha fatto, vedendo che ogni cosa, quand'anche la si tenti, diventa poi un problema che dura dei decenni. Non torno sopra il porto, mi viene anche la nausea; di cose programmate e poi dimenticate la lista mi pare molto lunga, e accanto a questa lista c'é pure un'altra ancora, le cose che già c'erano ed ora son sparite, perdute in chissà cosa o giaccion senza scopo. Gli esempi non li cito, non voglio ora tediarvi; se siete un poco attenti son cose note a tutti. Che cosa abbiamo fatto dunque noi così di male per essere sfigati e forse destinati ad essere sepolti che manco la si smetta di vedere solo ruderi accanto ai nuovi eccessi dei soliti padroni ? Non abbiam fatto un gran che male, se non di lusingare sempre quelli, ma dietro sempre i "soliti" c'è forse una risposta a chi ci domandava ragione di sta sfiga. Se poi si guarda altrove, entrando nel portone del più noto dei Palazzi, sappiamo che è abitato da vecchi assai inquilini che neppure son più in grado di spender per l'affitto. In questa situazione, che è giusto da commedia, difficil non capire ragione del mistero che vede noi in classifica passare forse in coda e starci per un pezzo.

mercoledì 12 luglio 2017

ACCORDI

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Leggiamo sull'albo che c'é in rete di un accordo, o meglio di un preaccordo che il Governo della Perla ha pure anche approvato e che riguarda un pacco di proposte in cui il casato Borromeo ora si impegna per far tutta una serie di cose e di cosette sui siti proprietari e non soltanto. Lo scopo dell'accordo è che, sfruttando sto percorso, si affrettano le cose e le se adeguano secondo le intese qui raggiunte. Nel merito, per quanto ne leggiamo, non paiono che siano peraltro le cose clamorose, piuttosto assai diffuse, spaziando dalle isole, alla costa ed anche ai monti. Spariscono e pur siamo contenti, i mega grandi alberghi e nascono le case abbandonate che diventano diffuse per turisti, ritorna allo splendore un vecchio albergo un poco trascurato, sparisce l'orribile rimessa per auto in curva sulla strada che va verso Baveno, si risolvono i problemi degli igienici servizi sulle isole, si appresta un riparo ai turisti nel caso di maltempo anche alla Madre, si pensa a un utilizzo del tetto, da rifare, di quello già rifatto, della darsena sull'Isola, si accenna ad un accordo di un parcheggio di fronte alla Villa del Principe Domenico. Di più non è che qui possiamo dire, sarebbe conoscere i dettagli che ancora, può darsi, non vi siano e quindi congeliamo un giudizio nel merito finale. In tutto questo che qui rappresentiamo ci tocca però far un distinguo: un accordo richiede un incontro tra le parti; c'é sì pure una proposta, ma poi viene discussa, si apre un negoziato, si tratta e si ritratta, ma in tutta sta vicenda ha fatto il Governo la sua parte ? Di questo non c'é traccia; sarebbe interessante capire e definire la parte che ha messo sto Governo; ha chiesto qualche cosa ? ha tolto qualcos' altro? ha preso solo d'atto? che parte insomma ha avuto il gruppo dirigente che scalda le poltrone da quasi quarant'anni ? Passiamo la domanda al solito cronista che ci illumini la scena con qualche suo servizio.

sabato 8 luglio 2017

NUOVI ZAR


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La polemica irrompe sulla rete e ci rivela che e' in corso una contesa giuridico/legale intorno a un ambito di bosco che e' stato gia' tagliato per farci un eliporto sul versante collinare. Che questa nuova base sia in regola con norme e prescrizioni, lo mette anche un po' in dubbio il giudice del Tar che, chiamato a decisione, ravvisa nel ricorso il fumus bonis iuris, sospende le carte uscite dal Palazzo e si riserva di decidere nel merito a settembre. C'e' dunque materia cui pensare che forse non tutto sia poi a posto. Del resto e' cosa nota che sto nostro bel Comune non e' che sia stato sempre un santerello; tutt'altro, di cose combinate ci sta una lunga serie che solo per pudore ci tocca anche mentire. Eppure una villa al cimitero l'han pure costruita, e l'arco di trionfo pure quello lo hanno fatto al Grand Hotel, e il piano di un albergo e' diventata una casa di lusso sopra il lago; insomma di occhi ne hanno chiusi altro che no. E dunque da temere ci sta pure sta volta se e' vero come e' vero che il giudice del Tar un dubbio pur ce l'ha. Nel merito del fatto, occorre anche osservare che da un lato fa piacere che alcuni nuovi zar, sbarcati in riva al lago, gli piacciono le ville da rifare e gia' che sono dietro ci fanno delle regge, nel caso poi anche vogliono la base d'atterraggio a due passi sol da casa e questa ci puo' stare se pure e' regolare, ma questo lo vedremo. Ci tocca pero' anche pure ricordare che dei tanti milioni che vanno in queste regge, poco o nulla rimane a sto Comune. Emblematico e' il caso Villa Lasio; un'ottima occasione che l'Alcade di quel tempo non seppe negoziare e un magro risultato grida ora ancor la sua vendetta.