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giovedì 26 gennaio 2023

CONSIGLIO VELOCE

 Oggetto: Convocazione straordinaria del Consiglio Comunale.

IL SINDACO

Visti l’art. 50 del D.Lgs. 18.8.2000, n.267;

Visto l’articolo 13 dello Statuto Comunale;

DISPONE

di convocare il consiglio comunale

in sessione straordinaria – seduta di 1° convocazione per il giorno

martedi’ 31 gennaio 2023 ore 18.00

presso Palazzo Municipale – Sala Canonica

e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione,

in sessione straordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno


martedi’ 31 gennaio 2023 ore 19.00

presso Palazzo Municipale – Sala Canonica

Per deliberare il seguente

ORDINE DEL GIORNO


Seduta pubblica.


  1. Approvazione diniego stralcio parziale ai sensi dell'articolo 1, comma 229, della legge n. 197/2022.


IL SINDACO

(Marcella Severino)


In nota riportiamo i testi di legge a cui l'ordine del giorno fa riferimento


227. Fermo restando quanto disposto dai commi 225, 226 e 228,

relativamente ai debiti di importo residuo, alla data di  entrata  in
vigore della presente  legge,  fino  a  mille  euro,  comprensivo  di
capitale, interessi per ritardata  iscrizione  a  ruolo  e  sanzioni,
risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione
dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre  2015  dagli  enti  diversi  dalle
amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti  pubblici
previdenziali, l'annullamento automatico di cui al  comma  222  opera
limitatamente alle somme dovute, alla  medesima  data,  a  titolo  di
interessi  per  ritardata  iscrizione  a  ruolo,  di  sanzioni  e  di
interessi di mora di cui all'articolo 30, comma 1,  del  decreto  del
Presidente  della  Repubblica  29  settembre  1973,  n.   602;   tale
annullamento non opera con  riferimento  al  capitale  e  alle  somme
maturate alla predetta data a titolo di rimborso delle spese  per  le
procedure esecutive e di notificazione della cartella  di  pagamento,
che restano integralmente dovuti. 
 
  228. Relativamente alle sanzioni  amministrative,  comprese  quelle
per violazioni del codice della strada, di cui al decreto legislativo
30 aprile 1992, n. 285, diverse da  quelle  irrogate  per  violazioni
tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai  contributi  e
ai premi dovuti agli enti previdenziali, le  disposizioni  del  comma
227 si applicano limitatamente agli interessi,  comunque  denominati,
compresi quelli di cui all'articolo 27, sesto comma, della  legge  24
novembre 1981, n. 689, e quelli di cui all'articolo 30, comma 1,  del
decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre  1973,  n.  602;
l'annullamento  automatico  di  cui  al  comma  222  non  opera   con
riferimento alle predette sanzioni e alle somme maturate a titolo  di
rimborso delle spese per le procedure esecutive  e  di  notificazione
della cartella di pagamento, che restano integralmente dovute. 
 
  229. Gli enti creditori di cui al comma 227  possono  stabilire  di
non  applicare  le   disposizioni   dello   stesso   comma   227   e,
conseguentemente, quelle del comma 228, con provvedimento adottato da
essi entro il 31 gennaio 2023 nelle forme previste dalla legislazione
vigente per  l'adozione  dei  propri  atti  e  comunicato,  entro  la
medesima data, all'agente della riscossione con le modalita'  che  lo
stesso agente pubblica nel proprio sito internet entro  dieci  giorni
dalla data di entrata in vigore della presente legge. Entro lo stesso
termine  del  31  gennaio  2023,  i  medesimi  enti   danno   notizia
dell'adozione dei predetti provvedimenti mediante  pubblicazione  nei
rispettivi siti internet istituzionali. 

giovedì 19 gennaio 2023

MOTTARONE: FINE PRIMO TEMPO O QUASI

 


Si chiude un capitolo della vicenda funivia, quello che riguardava le pretese economiche del già concessionario decaduto. E' vero, non è ancora una sentenza passata in giudicato, ma dovrebbe finire lì, o quasi. La storica società funivia del Mottarone si avvierà perciò e verosimilmente verso il fallimento societario o la sua estinzione con una montagna di debiti che non potranno mai essere liquidati. L'affidamento che era stato, incautamente, dato a quel signore, ridisegnando un bando di gara che non li avrebbe fatto tirare fuori neanche un euro di tasca sua, se non come anticipazione da rimborsargli, facendo credere che ci metteva dei soldi, è stato un altro dei fallimenti, anzi il più grande fallimento della politica locale, tragicamente finito. Naturalmente nessuno lo riconoscerà mai; nessuno ci verrà a dire che quell'affidamento era stato incauto, suggerito più che dalla fiducia che il soggetto dava, dalla conoscenza che del soggetto si aveva. Conoscenza personale però, non certo delle pratiche con le quali conduceva la gestione funiviaria , di cui nessuno ha mai voluto metterci il naso, nonostante i si diceva e si mormorava. Eppure, anche se nessuno ce lo verrà mai a dire , che cosa quel signore mai ci facesse , un giorno sì e un giorno no, nell'anticamere del sindaco d turno in attesa di ricevimento nel periodo prossimo al bando ? Gli occhi di chi scrive lo vedevano, non vale oggi negarlo, anche se non serve più, il disastro ormai è compiuto. Adesso rimangono le macerie di quella tragedia: le macerie umane delle famiglie infrante e le macerie materiali di un impianto che, lo abbiamo capito, lo si vorrebbe far scomparire come se così potesse scomparire anche la memoria delle vere vittime di quell'evento. Nell'arco degli ultimi ottanta anni 32 sono le vittime che il turismo a Stresa ha immolato. Sono tante e sono troppe, nessuno le ha mai volute ricordare; una rimozione collettiva che anche l'infelice ruota collocata quest'estate in quel luogo simbolo dell'ultimo evento, aveva forse voluto inconsciamente rimuove, senza riuscirvi. Comunque almeno un passo è stato fatto e non si dovrà assistere, almeno si spera, all'imbarazzante gesto di risarcire l'autore del fatto, prima e al posto delle sue vittime. Quanto al resto, cioè all'impianto, credo che dovrà passare molto tempo prima di sciogliere i nodi che  rimangono, al netto di tutti gli annunci dati che tali rimarranno ancora per un bel po'.

venerdì 6 gennaio 2023

2023 : ANNO DOMINI

 I


Chiunque, dotato di buon senso, si aspetta che l'anno 2023, appena iniziato, sia quello buono per la cittadella. Dopo due anni e ormai mezzo di quasi niente, aspettarsi qualche cosa è il minimo che ci si può attendere, diversamente... Ma anche a vedere qualche cosa, sin qui saremmo ancora e solo alle quantità, non certo alla loro qualità. Al momento però, sia delle une che delle altre possiamo dire molto poco o niente. Comunque, stando almeno ai documenti che il Palazzo è obbligato a redigere e a pubblicare , ad esempio il piano triennale 2023/2024/2025 ( poi di anni non ce ne sono più) delle opere pubbliche, in questi giorni in visione pubblica, qualche mezza idea potremmo anche farcela. Intanto abbiamo capito una cosa. La cifra di questo governo non sarà la soluzione dei nodi storici e strategici della cittadella, al più qualche debole tentativo di soluzione e qualche progettino. Il buon giorno si vede infatti dal mattino e, essendo ormai già di pomeriggio, il tempo per fare si è già così ridotto che, se le idee giuste non ci sono state sino ad oggi, non ci saranno manco domani e se mai dovessero sorgere non ci sarà più il tempo per metterle in pratica. Quindi ?? Quindi , ancora una volta si sta perdendo il tempo in discussioni, francamente assenti, e così si andrà avanti sino alla fine. Pianificare il completamento del porto, spalmando su due esercizi risorse , probabilmente, pari alla metà del fabbisogno, significa rinviare, se mai andrà bene, al 2025/2026 l'entrata in esercizio di un 'opera che arriverà così al suo primo quarto di secolo di realizzazione. Almeno, sotto questo profilo sarà un primato nazionale. Credevamo che 7 milioni di euro spesi in errori colpevoli , meritassero un'attenzione maggiore. Si dirà che intanto si sta costruendo un parcheggio a servizio del porto, ma anche qui , dopo due anni di indecisioni e discussioni, si è concluso confermando il progetto del Borgomastro, ma mettendoci 160.000, 00 euro in più. Le discussioni interne al governo hanno dunque un costo che, regolarmente paghiamo. Vediamo che la Villa Palazzola è sparita dal radar. Anche in questo caso , dopo una fiammata sovranista che avrebbe riportato quel patrimonio nel pieno governo del Palazzo, un velo di silenzio si è steso sulla questione. Probabilmente si erano fatti i conti senza l'oste e il risultato lo stiamo vedendo. Leggiamo cifre molto importanti previste per il rifacimento dei giardini del lungo lago. Va tutto bene, specie perché nulla è definito, ma qualcuno dovrebbe pur spiegare perchè si prevede di spendere tutta quella barcata di soldi e non si metta un euro per rimpiazzare le alberature nei viali residenziali, brutalmente tagliate al piede dalle perizie Cavagliotti, ora attenzionato riguardo i bellissimi esemplari di faggio dei giardini pubblici, divenuti un pericolo. Potremmo andare avanti sino a domani mattina, certo che se credono di risollevare il disastrato demanio del lago delle Isole con 120.000,00 euro se lo scordono, faranno, al più, un buco in acqua. Eppure c'è la tassa di scopo che, sembra, abbia gettato nel 2022 più di 500.000,00 euro, ma non si comprende per quale altro scopo nel futuro sarà spesa. Ma non c'è solo quella: tra parcheggio, imposta soggiorno e sbarco, un torrente di euro entrerà nelle stanze del Palazzo nei prossimi tre anni. Non ne vediamo un uso risolutivo dei nostri problemi. I parcheggi rimarranno un sogno ( aspettiamo sempre di leggere la monetizzazione di villa Ostini, ormai andata in oblio colpevole ), di Villa Palazzola abbiamo già detto, il Palacongressi continuerà ad essere utilizzato da Babbo Natale, la stazione navigazione laghi continuerà a fare schifo, dopo averla pagata per acquistare e aver perso anche quei soldi, così come quella ferroviaria, scandalosa, mentre gli alberghi riusciranno a costruire i loro palazzoni senza regole, per la piscina bisognerà fare gli scongiuri per vederla riaprire. C'è ancora la triste vicenda funiviaria. Anche qui, ogni tanto si accende un fuoco, ma sembra di paglia. Comunque ben contento se sbaglio .