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martedì 29 settembre 2020

CHIEDERE CONTO

https://www.romadailynews.it/photogallery_new/images/2018/02/corte-dei-conti-345544.660x368.jpg E' sola un a notizia, non ho altro, ma questa volta sembra che la Corte sia entrata dentro le mura del Palazzo. Insomma sono usciti i vecchi governanti e oltre ai nuovi è pure entrata la Procura Regionale della Corte dei Conti. E' una lunga lista di contestazioni, almeno otto sono le richieste a cui gli indagati dovranno fornire riscontri. Qualcuno di loro si è rivolto per la difesa ad un attrezzato studio legale, segno forse della rilevanza della cosa. Comunque, oltre a questo non si sa nulla. Chi siano gli indagati, quali siano le contestazoni che nei loro confronti siano state mosse, se per caso via sia anche qualche ex amministratore, pare di no, nella lista. Quel che è certo è che si tratta di soldi. Quel che pure sembra è che il procedimento è ancora nella fase di indagine, ossia nessuno è ancora stato rinviato al giudizio contabile e se è quando lo sarà allora gli omissis potranno cadere e vederemo di che si tratta e chi sono i "trattati". Per ora accontentiamoci, salvo che cronisti più bravi di me riescano a svelare altre cose. Per ora è importante che sia caduta una presunzione, in tutti i sensi, di impunità, se non proprio di immunità che sembrava coprire qualsiasi comportamento anche se e quando creava un danno erariale al Comune, cioè anche a noi. Vedremo

venerdì 25 settembre 2020

INAUGURAZIONE

 COMUNE DI STRESA

  CITTA’ DI STRESA

 Convocazione straordinaria del Consiglio Comunale. 

I L  S I N D A C O  D I S P ON E 

di convocare il CONSIGLIO COMUNALE  In sessione Straordinaria – seduta di Prima convocazione per il giorno Giovedì 01/10/2020, ore 21:00 presso il PALAZZO DEI CONGRESSI - FOYER e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione, in sessione Straordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno di Giovedì 01/10/2020, ore 22:00 presso il PALAZZO DEI CONGRESSI - FOYER Per deliberare il seguente 

O R D I N E  D E L  G I O R N O 

1 ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 20 E 21 SETTEMBRE 2020 - CONVALIDA DEGLI ELETTI ALLA CARICA DI SINDACO E DI CONSIGLIERE COMUNALE ED EVENTUALI SURROGAZIONI. 

2 ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 20 E 21 SETTEMBRE 2020 - GIURAMENTO DEL SINDACO (ART. 50 CO. 11 DEL TUEL).

 3 ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 20 E 21 SETTEMBRE 2020 - COMUNICAZIONE DA PARTE DEL SINDACO DELLA NOMINA DELLA GIUNTA E DEL VICESINDACO. 

4 ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 20 E 21 SETTEMBRE 2020 - LINEE PROGRAMMATICHE DI GOVERNO AI SENSI DELL'ART. 46 COMMA 3 DEL D.LGS. 267/2000 E SMI. 

5 ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 20 E 21 SETTEMBRE 2020 - NOMINA DELLA COMMISSIONE ELETTORALE COMUNALE. 2 

6 ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 20 E 21 SETTEMBRE 2020 - NOMINA DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LA FORMAZIONE DEGLI ELENCHI DEI GIUDICI POPOLARI.

 IL SINDACO 

Madame Marcella SEVERINO

martedì 22 settembre 2020

CAMBIAMO PAGINA

 



E' finita, più o meno come si pensava sarebbe andata. Almeno così qui la si pensava; probabilmente non re Milia che si vedeva già incoronato per la terza volta sul seggio più alto del Palazzo e adesso starà rodendosi non poco fegato e altri organi. Onore all'ex Borgomastro che con il suo sacrificio personale ha reso possibile il cambio di governo e contribuito in manira determinante all'affermazione della nuova Regina della Perla. Un sacrificio duro e pesante, ma meritorio che merita l'onore delle armi.Da oggi siederà più tranquillo su uno scanno qualunque del Palazzo, sempre pronto a dare una mano se ce ne fosse bisogno, ma senza di lui oggi non saremmo qui a festeggiare la sconfitta del dittatore. Certo una sconfitta non proprio ai punti che ha dimostrato di quale potenza di fuoco lui, re Milia, e le sue truppe siano ancora capaci, ma la legge elettorale maggioritaria è inesorabile: si perde anche per un sol punto e averne tanti o pochi poi conta poco o nulla. Quel che conta è che da oggi Canio deve cercarsi un altro mestiere e la sua avventura politica è praticamente finita.  Bocciatura elettorale senza appello per il Comandante andato sotto anche l'affermazione di cinque anni fa. Qualche errore di comunicazione scappataogli durante la campagna deve aver contributo al risultato, veramente troppo scarso. Ci spiace perchè un oppositore naturale come è della sua indole non guasta mai in un Consiglio, ma così ha voluto il popolo elettore. Ed ora veniamo al vincitore o meglio alla vincitrice. Intanto non abbiamo ancora scelto quale sia il titolo migliore da conferirLe durante il suo mandato. Prima avevamo l'Alcade, poi è venuto il Borgomastro ed ora dovremo trovarne un altro e migliore. Vedremo. Quanto all'affermazione, essa è andata oltre la previsione, io mi ero segnato quota 960 e invece è andata oltre, d'altra parte aveva a che fare con un avversario di tutto rispetto che battere non era scontato e invece è avvenuto. La perdita di un'identità di parte più netta qual'era nel passato deve averle giovato, tenuto conto che, nei segreti accordi, Canio ne aveva stretto uno con la lega che avrebbe poi piazzato il neo acquisto Nobili in qualche seggio di governo della cittadella: ( fonte della notizia ex onorevole Zacchera Marco) . Ce la fatta da sola e questo le gioverà sempre, grazie anche alla compagine riunita che più civica forse non avrebbe potuto essere e quindi indipendente. Non lo dimentichi. Certo è una compagine non attrezzatissima, non collaudatissima, ma visti i risultati dei super attrezzati non bisogna disperarsi. Adesso però viene il difficile, non il bello; l'eredità è sempre pesante, il futuro incerto. Importante è ascoltare, riflettere, mai agire d'impulso, evitare di confondere gli interessi di una parte come fossero gli interessi di tutti. Anche cambiare marcia se necessario, rivedere un'idea, afferrarne un'altra se necessaria e tanto impegno per una buona ammnistrazione che in fondo è la prima cosa di cui si sente il bisogno, a dispetto della Grande Stresa che qualcuno avrebbe voluto farci credere di rifondare.

giovedì 17 settembre 2020

APPELLO AL NON VOTO

Ormai la vigilia è arrivata e quello che si doveva dire è stato detto, anche se non molto e specialmente non tutto. Adesso bisogna, obtorto collo, tirare le somme e le conclusioni, il che vista l'offerta che si presenta, non è che sia proprio una cosa tra le più piacevoli. Come i lettori di questo blog, avranno ampiamente capito, qui non si tifa per nessuno, ma si è fatto e si fa una campagna contro qualcuno, ossia il candidato re Milia. Nulla di personale o di ossessivo, come qualcuno si ostina a pensare e dire, tanto per capire da che parte sta l'ossessione, ma una valutazione ponderata della qualità di governo a cui il soggetto si è dedicato per due lustri della sua vita, dopo peraltro non pochi anni passati a imparare il mestiere di amministratore in ruoli meno di primo piano. Purtroppo non aveva imparato molto e i risultati stanno lì a dimostralo. Ma a parte gli insuccessi amministrativi, non sempre e non tutti imputabili al soggetto, anche se buona parte sì, la ragione prima per la quale penso che quel soggetto non debba andare nuovamente a fare il capo del governo è di altro ordine. Se vogliamo è una ragione ancora più importante che sta nella qualità democratica che al capo di una cittadella, come a qualsiasi altro vertice istituzionale si chiede. Ebbene, quanto a questo profilo, Canio re Milia, ha gestito il potere con un'arroganza e una presunzione che, forse, la cittadella non aveva conosciuto prima di lui. Le minoranze consiliari sono state sistematicamente calpestate nei loro diritti, negando o ritardando, in tutti i modi non possibili, il loro diritto alla conoscenza degli atti. Il diritto a conoscere attraverso interpelli o interrogazioni è stato ostacolato tutte le volte che le domande lo turbavano, confinandole alla fine di ordini del giorno Consiliari che venivano, più volte, rinviati ad altra seduta, dove molte volte facevano la stessa fine, sino, in alcuni imbarazzanti casi, a mai rispondere . La Giustizia, quella penale, è stata maldestramente usata per colpire le persone ree di opporsi ai suoi smisurati disegni di grandezza. Un uso dittatoriale della giustizia, vorrei dire un uso fascista, ma va bene anche stalinista, con la quale più volte ha tentato, senza riuscirvi, direttamente o attraverso terzi, di colpire le persone, sulla base del falso presupposto di lesioni alla sua reputazione, lesioni mai riconosciute come tali da alcun giudice. Per non parlare delle modalità autoritarie con le quali ha sempre gestito le sedute Consiliari, attraverso un uso arbitrario dei regolamenti solo allo scopo di zittire le voci a lui non consone. Questo è l'agnellino che vorrebbe ritornare a comandare il Palazzo, un lupo a cui gli elettori non devono riaprire le porte dell'ovile dove la sua vera natura si dispiegherebbe nuovamente con effetti letali rispetto alla esistenza di questa piccola democrazia cittadina che di tutto ha bisogno, men che meno di essere indebolita e poi se quello è stato re Milia nei confronti della minoranze, ossia delle voci deboli, ben altro è stato nei rapporti con il potere economico della cittadella e la vicenda " Zanetta", terminata con la bocciatura senza appello da parte del Capo dello Stato è la sberla peggiore che il nostro dittatorello poteva prendersi e così è stato. Adesso, al più, si sieda su un banco dell'opposione e impari a soffrire quanto lui ha fatto soffrire gli altri, ma non credo che nessuno potrà mai eguagliarlo. Non votate quell'uomo.












 

 

 

 

mercoledì 16 settembre 2020

CANDIDATI AL CONFRONTO

Chi si aspettava uno scontro è sicuramente andato deluso, ma la delusione ha riguardato anche ben altro. Insomma se è stato un confronto avrebbe dovuto essere un poco più allegro e invece, seguendo un poco la cifra della campagna di quest'anno, tranne qualche scambio di colpi non troppo eleganti, tutto è andato via liscio. Il primo che ha tenuto i toni bassi è stato, manco a dirlo, proprio re Milia che si è presentato travestito da agnello. Evidentemente deve aver riflettuto su cosa gli sarebbe giovato di più e, tenuto conto che ha la responsabilità di tante cose che non vanno, ha preferito nascondere, per l'occasione, la sua vera indole agressiva, volendo accattivare gli indecisi e i titubanti. Che poi ci sia riuscito, questo lo vedremo lunedì. Bottini non ha tradito le attese; sempre un po' complicato con la lingua di Dante, questa volta è andato meglio leggendo i testi preparati, ma una qualche battuta le è pure andata a segno, centrando il Comandante. Anche quest'ultino non sembra essersi scostato dal suo format, non mettendo a freno la tentazione di puntare il dito su qualcuno pure estraneo alla campagna e questo non gli gioverà nella conta dei voti. Meglio sembra si sia piazzata la Severino, ormai svincolata dall'immagine partitica alla quale era rimasta sempre legata e presentatisi come la candidata più vicina al popolo elettorale. Così almeno è sembrata. Per il resto comunque poco o nulla e i veri problemi sono rinvioati a dopo elezioni. Dimenticavo: il cronista, usando un format un po' datato, non sembra sia riuscito, neppure lui, a rianimare la serata. Tutto qui.         

lunedì 14 settembre 2020

LA QUESTIONE URBANA



 

Un altro dei problemi importanti della cittadella viene solo sfiorato dai programmi dei candidati. Infatti passando in rassegna i testi dei singoli programmi, la somma delle righe dedicate alla questione urbana, tiene lo spazio di ben sette righe scarse. Forse è meglio, così evitano di promettere, considerando che la materia viene storicamente utilizzata, un po' da tutte le amministrazione che si candidano alle elezioni e in Italia, per fare cassa di voti. Qui, questa volta si preferisce il silenzio o quasi, una strategia che magari sarà stata giudicata premiante un po' da tutti o che invece può nascondere da un lato un vuoto propositivo preoccupante o, dall'altro qualche recondito disegno che è meglio non rivelare. Se però è vero che i programmi non dicono molto o dicono quasi nulla, è poi anche vero che nelle pieghe si trovano altri riferimenti alla questione urbana che sarebbe meglio venissero spiegati meglio. Mi riferisco, per esempio ad un accenno che il programma Severino fa a " casette " nella località del giardino Alpinia. Almeno io ho capito così, e non mi pare cosa da perseguire. Così come il riferimento all'Alberghiera alla Palazzola del programma del Comandante è uno schiaffo alle norme sovraordinate contenute nel PPR e quindi sarebbe bene cancellarlo subito. Il quasi ex Borgomastro ci annuncia che rifarà tutto il piano regolatore. Beato lui, questo significa che vorrà governare ancora per i prossimi venti anni. Peccato non ci dica nulla sulla natura dei cambiamenti che vorrà apportare e senza questo elemento su che cosa siamo chiamati a votare ? In questo caso però poco importa; l'ex quasi Borgomastro non è nella lista dei possibili vincitori e quindi lasciamogli non dire tutto quello che non vuole. Ma della stessa indeterminazione sofre pure il programma Severino anche se accanto ad una revisione generale, del piano, accenna ad un'attenzione verso i centri storici, casette a parte. Se poi andiamo al candidato per eccellenza, quello da noi preferito, tal re Milia, qui la sua decennale esperienza nel fare e disfare varianti strutturali, varianti stralcio di quella strutturale e variantine, la si coglie laddove scrive che vuole cambiare tutto. Questo tutto è l'unica cosa a cui dobbiamo prestare fede, quanto al resto, lo scrivente il post non crede neppure in una riga rispetto alla sua presunta e dichiarata conversione green. L'uomo bocciato nella materia a pieni voti da Mattarella non deve uscire con trovate di questa portata. Lui avrebbe il dovere di declinare in maniera puntuale e dettagliata quali siano le sue reali intenzioni rispetto alla questione urbana; se non lo fa, c'è un motivo, forse recondito e comunque non è più credibile nella materia. Nessuno ha raccontato la verità, ossia ha detto che la revisione del piano deve innanzitutto fare i conti con il recepimento del Piano Paesaggistico Regionale, il che non è proprio una passeggiata gradita a tutti, specie ai robusti padroni economici della cittadella.A noi, per ora non rimangono che questi striminziti programmi che, per completezza di informazione vi posto qui sotto, il che non mi pare né molto, nè tutto. Le sorprese arriveranno dunque dopo le elezioni, comunque andranno.


Severino : Revisione Piano Regolatore Generale (PRG) e agevolazioni per recupero edifici in aree urbane definite “centri storici”;

Bottini: Revisione completa del PRGC Redazione del Regolamento

Re Milia : Le norme tecniche ed il piano regolatore generale sono ormai obsoleti e inadeguati e, dunque, da rivedere. Massima attenzione è da riservare alle politiche green e ai forti incentivi anche premiali sul piano edilizio per il recupero dei fabbricati, soprattutto nelle frazioni.


venerdì 11 settembre 2020

L' ALBERGHIERA A CONFRONTO




I candidati impegnati nella conquista di quel che resta del Palazzo, trattano la questione " Alberghiera"forse un po' troppo in sordina. Certo che la questione imbarazza un po' tutti, salvo eccezioni, perché, chi più chi meno, quasi tutti ne hanno avuto a che fare e i risultati si vedono, o meglio  proprio non si vedono. C'è da dire che la carta vincente nessuno sembra disposto a giocarla. Uno dei soggetti che maggiormente ha avuto a che fare con la questione, re Milia, liquida in tre righe contenute nel programma la questione, non indicando alcuna soluzione, ma poi mi pare che in uno dei suoi numerosi programmi televisivi abbia comunque escluso la soluzione accorpamento scuole medie/elementari per lo scambio con l'alberghiera. Insomma, questo candidato sembra avere idee chiare, ma per ora solo in negativo; eppure da uno come lui dovremmo aspettarci qualche cosa di più, evidentemente la strategia elettorale utilizzata ha consigliatro di evitare, quanto più possibile, di sbilanciarsi e per il momento di attestarsi al fianco del partito delle mamme che sembra sia quelle che dovrà decidere la questione. Questo partito sembra infatti influire negativamente, dal mio punto di vista, e far sì che nessuno sposi soluzioni razionali. Non lo fa il Comandante che mette in programma l'idea più bizzarra che la campagna elettorale ci riserva, ossia quella di costruire una montagna di cemento dietro, accanto, sopra o sotto, non ho capito, la villa Palazzola, per farci l'alberghiera. Non lo fa la Severino che, sì presenta una soluzione magari accattivante, ma che non fa i conti con il fatto che sul collegio ci hanno messo un vincolo monumentale e che messa lì l'alberghiera, la logistica non sarebbe proprio la migliore, anzi, delle peggiori; non lo fa il quasi ex Borgomastro che, dopo aver oggettivamente sposato la soluzione dello scambio elementari/medie e averselo fatto bocciare dai suoi, ritorna sulla soluzione Campetti, con una cocciutaggine che il tempo perso non sembra aver mitigato, ma si sa che a lui interessa la strada. Insomma, a dispetto di ogni previsione demografica, peraltro più che certa, che indica un prossimo crollo verticale della domanda di istruizione primaria e con la prospettiva di rimanere con le aule vuote, nessuno, ma proprio nessuno ha il coraggio di indicare la soluzione più razionale e quindi anche quella che un 'amministrazione pubblica dovrebbe seguire. Il tentativo in corner del Borgomastro è stato stoppato dai suoi stessi ex compagni di strada, ma da governanti ormai sclerotizzati, non si poteva aspettarsi niente di meglio e così è stato. Nessuno dunque dimostra il coraggio di indicare l'unica soluzione che la ragionevolezza imporrebbe e, con un'unica variante, l'Ente Provincia ha alla fine tentato di proporre. La variante sta che non un euro avrebbe dovuto essere speso nel collegio per la soluzione tampone, ma destinare gli spazi vuoti del Palacongressi a ospirare, con soluzioni temporali, le aule ora occupate nell'ultimo piano delle elementari, con evidentemente un bel risparmio. Nessuno ci ha provato, vorrà dire che chiunque vincerà, ricomincerà un altro inutile giro di giostra: bravi.

lunedì 7 settembre 2020

IL TRENO DEI DESIDERI

Il

 

Il programma del nostro candidato Canio si caratterizza per la "modestia" delle sue proposte che da un lato scopiazzano allegramente idee e progetti che, quando regnava, aveva semplicemente avversato, altri che sono la fotocopia di quello che avrebbe voluto fare nel decennio poco felice del suo regno e non era riuscito a fare e infine ci sono quelli che, seppur importanti, semplicemente non vengono declinati perché imbarazzano, vedi l'Alberghiera. Oggi mi soffermo su un punto del programma che avrebbe la pretesa di proporsi come una soluzione green. Mi riferisco a quello dei parcheggi, cioè ad uno dei punti clamorosamente falliti durante il suo primo mandato dopo essere andato a governare offrendo proprio la soluzione parcheggi. Accantonata dunque durante il suo primo quinquennio la soluzione Gabbiola che poi il Borgomastro ha pensato bene di archiviare definitivamente, durante le elocubrazioni compiute nella elaborazione della variante strutturale alberghiera, altra cosa abortita prima di nascere, spuntava la soluzione dei parcheggi decentrati. Per vero, si era pure messo di buona lena per realizzare il primo dei tre che aveva pensato, in particolare quello davanti a villa Pallavicino, preparando una bozza di convenzione tra il Comune e il Principe che era un perfetto modello di regalo, a mani basse, di soldi pubblici ad un soggetto privato. Il nostro candidato, alla fine, abbandonò il progetto, sia perchè avversato talmente bene che il suo vice ebbe a dire in seduta Consiliare che le minoranze avevano ragione, sia perché sarebbe costato un pacco di soldi che, in quel momento, non c'erano proprio. Quanto al secondo portale, era definito così bene nella bozza di variante che non si capiva dove avrebbe dovuto realizzarsi, un po' come nel programma attuale dove ci mette un cerchio e un numero in un posto dove poterlo farlo stare è una scommessa perdente. Ma andiamo al tema di oggi: quello del trenino. Il candidato vorrebbe allettare i vecchi elettori evocando il ritorno del mito del trenino della ferrovia Stresa Mottarone, una sorta di icona andata perduta a favore della funivia sostitutiva che, non dimentichiamo di dirlo, grazie al candidato Canio, viene ora lautamente finanziata con soldi pubblici anche quando chiude bilanci in forte attivo. Ebbene, questo trenino di latta, una specie di giocattolo per bambini dovrebbe andare su e giù tra, più o meno l'uscita autostradale e il centro della cittadella, lungo un tracciato, quello della vecchia ferrovia, che in gran parte manco c'è più. Una cosa da nulla, a costo quasi zero, con una capacità di trasporto ignota e con tempi di realizzazione rapidissimi. Questa è dunque la favola che il pifferaio magico racconta durante il suo percorso elettorale, cercando di accattivare con le sue proposte, concrete e realistiche, il popolo elettore desideroso di reimbarcarsi sul trenino dei desideri per il suo primo viaggio inaugurale. Non se ne farà nulla ancora una volta, questo è certo, ma intanto la favola viene raccontata e magari funziona. Ma se queste sono le fantasie del candidato e se proprio vuole dare un contributo, nulla più, alla soluzione parcheggi, gli consigliamo di offrire una soluzione a costo contenuto e ugualmente interessante sotto il profilo turistico, cioè usare la funivia che c'é e che al mattino scende vuota e al secondo pomeriggio sale vuota. Almeno non sarebbe una promessa irrealizzabile e poi, aumentando l'utile di esercizio gli offrirebbe il pretesto per azzerare il contributo pubblico che, lui regnante, gli ha regalato.

mercoledì 2 settembre 2020

UNO YOUGOURT SCADUTO



Il titolo di oggi è il giudizio che il Borgomastro uscente, a microfoni chiusi, ha dato circa la caratura del candidato Sindaco suo concorrente : Canio Di Milia. Un giudizio transchant come nello stile del quasi ex Borgomastro, ma che forse ha il merito dell'efficacia. Certo che un prodotto alimentare, dopo dieci anni di consumo, e un quinquennio passato nel refrigeratore, forse è scaduto veramente e il suo consumo potrebbe provocare qualche problema intestinale, se non di peggio. Il giudizio espresso fa seguito a quanto, negli stessi giorni, aveva manifestato il Professor Galli, da non confondere con il più noto infettivologo. Il Professor Galli aveva infatti manifestato il suo disappunto riguardo l'iniziativa elettorale di Canio, scrivendo una e-mail all'indirizzo del medesimo che esordiva affermando: " Sono basito". Il riferimento era all'autonoma iniziativa del neo candidato che, evidentemente, aveva agito all'insaputa dei suoi vecchi compagni di strada, transfughi dell'ultimo Consiglio a parte, e che solo alla fine, a lista belle pronta e confezionata, pare avesse offerto un posto da gregario al Borgomastro uscente. Insomma: tra yougurt scaduto e sbalordimento del Professore, pare che Canio abbia proprio fatto venire il mal di pancia a più di uno dei suoi ex amici. Di questo tempo di Covit e di infezioni diffuse, i rischi a cui l'imprevedibile candidato Canio ci sottopone sono innumerevoli e molto seri. L' uso della mascherina anti Canio è dunque auspicabile e a breve è dunque prevista l'uscita di una nuova ordinanza con la quale il Borgomastro uscente ne prescriverà l'uso obbligatorio.