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venerdì 30 luglio 2021

IL PORTO : NUOVO ATTO

Porto infinito di Stresa, dopo vent'anni serve un plastico per capire i  lavori che mancano - La Stampa

Dopo prolungata attesa, in questi ultimi giorni, è arrivata la superperizia a suo tempo commissionata per 46 mila euro, al Politecnico di Torino. Essa non ha scoperto l'acqua calda, ma quasi; cioè ci racconta che per risolvere il problema del porto, bisogna evitare che l'energia prodotta dal moto ondoso in tempo di burrasca e di magra di lago, passi sotto la diga foranea. Il responso lo avevamo, a suo tempo, prognosticato, anche gratis, ed ora eccolo qui. La superperizia non ci dice quanto potranno costare i nuovi lavori necessari a rendere impermeabile il bacino portuale, comunque ci dice che la chiusura dovrà essere molto più profonda di quella attuale e che i buchi delle attuali paratie dovranno essere chiusi. Non so se ci sono indicazioni circa la tecnologia da utilizzarsi per questa opera di messa in funzione del porto, ci vorrà un altro progetto e, naturalmente, altri soldi. Insomma, nulla è semplice e nulla sarà gratis. Quanto al punto chi paga. Beh, questo è certo che quel milioncino o milioncino e mezzo , vedrete che non andremo lontani, in prima battuta ce lo metterà il Comune, cioé meglio dire noi e poi inizierà un contenzioso la cui fine non tutti vedranno. Magari questa sera, in Consiglio Comunale, rispondendo all'interpello che uno dei maggiori responsabili politici del disastro portuale ha formulato, si saprà qualche cosa di più d queste anticipazioni che sono in grado di fornire. Comunque è certo: la fine della telenovela non è dietro l'angolo.

mercoledì 28 luglio 2021

IL METEO MINACCIA MALU'

 



Ora che gli uomini sembrano avergli dato pace, o meglio i giudici, forse un po' distratti, gli hanno dato un salva condotto per estendere ancora di più le sue attività ludico/sportive/ricettive, Tranquillo Manoni, a dispetto del suo nome, se la prende con la natura che le "minaccia". Il cambiamento climatico sembra dunque che sia arrivato anche sulla terra che lui aveva sottratto al fiume, destinandola a isola di vacanze sulle rive del lago. Il livello dell'acqua, insolitamente alto per la stagione, gli sommerge le spiagge; il grande fiume, alimentato dalla continue piogge, porta sino alla foce il legnatico che tutti gli affluenti minori della Toce trascinano nel loro percorso e così, liberato dal flagello del Covid, l'imprenditore modello si trova altri problemi sul suo percorso e invoca la protezione civile perchè faccia qualche cosa per liberarlo dall'assedio dell'acqua e del legname. Insomma, una minaccia che aveva sempre ritenuto inesistente, rischia ora di rovinargli la festa e chiede aiuto. Che dire ? Certo la stagione non è delle migliori per nessuno; l'estate sta passando, rischiando che neppure si sia vista arrivare e anche ciò che poteva sembrare una formula turistica vincente potrebbe essere messa in ginocchio da eventi avversi ripetuti, non ultimo quello climatico. Ce ne sarebbe abbastanza per ripensare un attimo il modello "Isolino", certamente troppo legato alla sola stagionalità estiva e forse troppo sensibile ai mutamenti meteo che si annunciano: né casuali, nè infrequenti, ma ora l'allarme è un altro, cio quello di fermare l'avanzata del fenomeno della "buzza" che, se è vero che c'è sempre stata, è vero che se si presenta a luglio/agosto è un problema in più per gli insediamenti di Manoni sorti nei posti sbagliati, cioè nei luoghi più adatti all'avifauna che agli uomini. Il rimedio che invoca, richiamando un' esperienza attiva sul Garda, ben difficilmente potrà riprodursi qui e nulla o molto poco si potrà fare per evitare che il fenomeno si verifichi: sarebbe come voler svuotare il mare con un secchiello. Ma Manoni è indomito, lo sappiamo e, prima o poi qualcuno gli darà retta e si proverà a svuotarlo.Per ora deve prendere atto che è sempre un po' rischioso giocare con la natura e più difficle ancora è vincerla, specie quando diventa imprevedibile e cambia le sue abitudini. Il Piano Grande era, rimane e sarà sempre un luogo in bilico tra la l'acqua e la terra, un luogo che se fosse stato in un altro Paese, nessuno sarebbe andato a costruire villaggi turistici togliendo al fiume le sue aree di espansione e alla natura il suo habitat. Lo ha fatto Tranquillo Manoni iniziando in un'epoca in cui la sensibilità per l'ambiente era quasi a zero, ma riesce a farlo ancora oggi, nonostante tutto e questo è certamente meno comprensibile, se non incomprensibile. Invocare la protezione civile perchè la natura lo minaccia, se non fosse una cosa seria, sarebbe una cosa che fa ridere. C'è sempre la possibilità per lui di delocalizzare i suoi villaggi sul lago di Garda dove forse potrebbero essere più sicuri. Ci pensi.

martedì 27 luglio 2021

CONSIGLIO

 CITTA’ DI STRESA

 Convocazione straordinaria del Consiglio Comunale

I L S I N D A C O
D I S P ON E 
di convocare il CONSIGLIO COMUNALE in sessione straordinaria seduta di 1° convocazione per il giorno venerdì 30 luglio 2021, ore 20.30 presso Palazzo dei Congressi, Sala dei Quattrocento e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione, in sessione straordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno venerdì 30 luglio 2021, ore 21.00 presso Palazzo dei Congressi, Sala dei Quattrocento per deliberare il seguente

O R D I N E D E L G I O R N O

1. Presa d’atto del Piano Finanziario – Tassa sui rifiuti - TARI anno 2021.

2. Approvazione delle tariffe TARI per l’anno 2021.

3. Comunicazione D.G.C. N. 91del 17/06/2021 ad oggetto “Prelievo dal Fondo di Riserva – esercizio finanziario 2021”.

4. Ratifica D.G.C. N. 99 del 02/07/2021 “4° variazione al bilancio di previsione 2021/2023” e D.G.C. N. 101 dell’8/7/2021 “5° variazione al bilancio di previsione 2021/2023”.

5. Esame ed approvazione equilibri ed assestamento generale di bilancio, esercizi 2021/2023. 6° variazione di bilancio.

6. Esame ed approvazione Regolamento Comunale sui servizi scolastici.

7. Gruppo consiliare Grande Stresa – Interrogazione ad oggetto “Funivia StresaMottarone”

8. Gruppo consiliare Grande Stresa – Interrogazione ad oggetto “Canone unico patrimoniale e occupazione suolo pubblico”

9. Gruppo consiliare Grande Stresa – Interpellanza ad oggetto “Aumento costi servizi scolastici”

10. Gruppo consiliare Grande Stresa – Interrogazione ad oggetto “Inaugurazione serbatoio comunale”


11. Gruppo consiliare Grande Stresa – Interrogazione ad oggetto “Porto”

12. Gruppo Grande Stresa – Interrogazione ad oggetto “Piscina”

IL SINDACO

lunedì 26 luglio 2021

FUNE/FUNE-FERRO/FUNE-FUNE/FUNE/FUNE

Funivia Stresa-Mottarone, in 20 minuti dal lago alla montagna - La Stampa


Sono passati oltre due mesi dal giorno del disastro della funivia e mentre la giustizia che, durante le prime battute, pareva dovesse andare veloce e sicura, ora pare già un po' troppo impantanata, con il CSM che striglia lo stesso palazzo di giustizia di Verbania a motivo dei repentini ed eccessivi cambi di Gip e, quanto al resto, la soddisfazione di alcuni difensori, espressa dopo l'udienza tenuta negli scorsi giorni, la dice lunga. Infatti, quel che è certo è che adesso i tempi, infatti, andranno lunghi. Se dunque questo è il fronte che su quel lato ci pare ora molto più garantista di quanto fosse apparso giustizialista nelle prime ore, dall'altro lato, si incominciano a fare progetti o comunque calare idee per il futuro. Certo il futuro, ma intanto bisognerebbe ricordare che c'è anche e ancora un presente, con un impianto che per metà del suo percorso non ha subito neppure un graffio e che il giorno dopo il dissequestro potrebbe rimettersi in moto. Potrebbe sì, ma non dovrebbe perché gli mancherebbe, o gli dovrebbe mancare il manovratore, del quale però non si parla, o meglio si parla a proposito delle sue eventuali responsabilità penali, mentre invece nulla si dice intorno alle sue, molto più certe e definite, responsabilità contrattuali e che sarebbe opportuno invece che qualcuno pensasse di rimuoverlo da quella incauta e pericolosa, per gli altri, posizione. Si parla molto invece e in questi giorni, dell'avvenire, con tanto di snocciolamento di milioni, pubblici, quasi fossero caramelle o lecca lecca. Fune/fune-fune/ferro-fune/fune/fune; insomma ce ne sarebbe per tutti i gusti: un catalogo di soluzioni quasi fossero a portata di mano, basta chiedere. Ogni soluzione ha bisogno il suo tempo di prospettazione e di riflessione; poi una cosa è costruire impianti ed un'altra farli funzionare con le gambe loro e non solo con i soldi pubblici. Quindi bisognerà rifletterci e non metterci troppa fretta. Suggestiva l'idea di un arroccamento Omegna/Mottarone, ma se mai si farà avrà una domanda adeguata o sarà una piccola cattedrale nel deserto, destinata ad arrugginire ? E' verò, meglio viaggiare via cavo che usare le auto, ma la domanda riguardo alla domanda rimane; in fondo il Mottarone non è nè il Bianco, nè il Cervino, insomma non vedo, versante Omegna, una folla di persone in coda per salirci. Si può sempre fare, non mi pare un'urgenza. Dall'altra parte, l'ho già detto, un pezzo di impianto potrebbe ripartire anche domani mattina, conduttore-manovratore permettendo, e tirare avanti sino alla sua scadenza non imminente ( 2028 ). Rimane l'altro pezzo che anche se fosse rimesso in funzione, non vedo molti propensi a salirvi. Si potrebbe allora iniziare da lì, cambiando quel che c'é con un altro, moderno e adeguato, fune o ferro che sia. Salvo che si voglia smantellare tutto, perché anche questa è una soluzione che potrebbe essere presa in considerazione, senza scandalo. Comunque pare che tra auto e trasporto collettivo sia quest'ultimo che abbia più opportunità per il futuro ed anche soldi pubblici, quindi mi par difficile la soluzione dello smantellamento totale. Sulle due alternative: fune /ferro, pare che i costi non lascino scelta, ma anche l'evocato richiamo romantico dello salire via ferro, dovrebbe indurci a riflettere, perché rispetto ai tempi del trenino giallo, il paesaggio è cambiato e i pascoli sono diventati tutti boschi per cui, il tragitto non avrebbe, forse, più il richiamo di un tempo. Una penultima cosa: la stazione intermedia quale luogo di scambio auto/impianto, sia per la discesa a lago che per la salita al monte. Avendone parlato tante volte su questo blog non sarò io a rinnegare l'idea, ma c' è una misura. Sentire parlare di maxi parcheggio o roba simile forse diventa eccessivo anche perché pure la portata degli impianti diventerebbe eccessiva. Io ho sempre sostenuto che sarebbe stata cosa buona utilizzare la potenzialità inutilizzata, antimeridiana e in discesa dell'impianto per alleggerire la pressione auto sul fronte lago e, d'inverno in salita, sul fronte monte, ma una cosa è alleggerire la pressione usando una capacità di trasporto inutilizzata, un'altra è spingere in alto una nuova offerta di trasporto sino a determinare una nuova criticità veicolare dove oggi non c'é. Io credo che ci voglia misura. Da ultimo, vedo questa ricerca di soldi pubblici; io penso che essi debbono esserci, ma che non debbono essere i soli. Bisognerebbe incominciare a sondare il mercato, provare a stendere un nuovo bando di concessione, fatto con la testa, e vedere se il mercato possa dare una risposta in termini di risorse, ma anche di idee. Per far questo però bisogna levare il conduttore o manovratore, cme meglio lo si preferisce chiamare. Vedremo

venerdì 23 luglio 2021

LO SVINCOLO CIMITERIALE



Le sorprese non finiscono mai e quindi governo che cambi, sorpresa che trovi. La questione è quella che ci suggerisce il titolo del post che rinvia a quanto già era successo, ancora durante il governo Cannio, quando avevamo visto nascere e crescere un bel edificio multipiano e plurifamiliare in quella che era ed è, o meglio avrebbe dovuto essere e dovrebbe essere, l'area di vincolo del cimitero di Carciano. Niente aveva fermato il peggio e, tira e molla, al posto di 3 bassi fabbricati ex artigianali, buttati giù, era sorto un unico nuovo edificio a destinazione residenziale dove, una provvidenziale lettura della norma aveva consentito fare tutto ciò che non sarebbe stato possibile fare. Evito qui di entrare nei particolari, poco edificanti, o se preferite "edificandi", mi limito a dire che dove si sarebbe potuto fare 10, era stato concesso, almeno in prima battuta, di fare 150. Arrivati a quel punto, chiunque si sarebbe aspettato, non certo che il nuovo fabbricato venisse punito, ma che, almeno, finisse lì. Leggiamo invece la delibera 28 del Consiglio cittadino dello scorso maggio, dove, di dice in applicazione della legge 16/2018 regionale, ad unanimità dei voti, si individua una lunga serie di fabbricati sul quali sarà possibile ristrutturare con un ampliamento del 20% del volume urbanistico. Nessuno si sarebbe potuto aspettare che all'interno di quella lunga serie vi potesse essere anche l'edificio realizzato, illegittimamente, nell'area di vincolo del cimitero di Carciano e, invece, quatto quatto, esso compare, chiedendo ed ottenendo la possibilità di incrementare ancora la propria consistenza. Non sto qui a spiegare e dettagliare le moltissime ragioni per la quali non avrebbe dovuto essere accolta quella richiesta, semmai mi riservo di farlo qualora richiesto o in replica. Stupisce dunque quel voto unanime, stupisce l'istruttoria tecnica che lo ha accompagnato: carente, insufficiente, reticente. La cittadella non si smentisce dunque e mostra una leggerezza traversale rispetto al profilo della legalità urbanistica che travolge le divisioni, i contrasti e le diverse visioni del governare, per abbracciare tutti insieme, coralmente uniti, nella materia che da sempre ha portato voti.

mercoledì 14 luglio 2021

GIUSTIZIA LONTANA

Significato emoticon Whatsapp! Ecco la lista - Pagina 2 di 2 - Deanetwork

A leggere il "rendiconto" che la Stampa oggi ci fa delle risposte che l'amministratore della società ha reso al giudice, ci sembra di leggere un racconto surreale. Non vedeva, non sentiva, non sapeva, non capiva ... Ma insomma che cosa ci stava a fare ? Questa è la domanda spontanea che ci viene da fare e a cui vorremmo qualcuno desse una risposta. Purtroppo qualcuno sembra che, sino a questo momento, ci abbia creduto o almeno ha dovuto prestar fede in assenza di riscontri contrari. Non basta quindi che uno dia risposte surreali, persino incredibili, addirittura, oserei dire, irriguardose; bastava tacesse non avendo obbligo di rispondere e forse sarebbe stato meglio. Quello che sorprende è l'immagine che lo stesso amministratore lascia trapelare, senza neanche accorgersene, e cioè di un impianto funiviario, di per sè abbastanza delicato nella sua gestione, poco presidiato dal suo stesso gestore, più attento agli incassi che ad altro e che alla fine suggerisce l'idea che le sue dichiarazioni o siano del tutto inattendibili o che inattendibili non siano le dichiarazioni, ma il personaggio stesso. D'altra parte, il disastro funiviario accaduto, propenderebbe per questa ultima lettura, il che non esclude neppure la prima. L'altra cosa che sorprende, non per niente in ballo ci sta , in questi giorni, la proposta di una riforma, è la giustizia virgolettata che pare impotente di fronte a qualunque cosa chiunque dica e che tiene chiuso in casa chi ha ammesso responsabilità e che tiene in giro chi non ammette responsabilità alcuna, anzi si dimostra irresponsabile ed anche qui con le virgolette.