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venerdì 27 febbraio 2015

CALENDARIO





Ancora niente e se ne frega. Buttato all'aria l'ultimo Consiglio, mediante la sua azione preordinata e concertata con l'ala destra estrema, nessuna più notizia da Palazzo su quando e se poi Canio si degnerà tornare, un'altra volta, in aula per dare le risposte alle domande che ormai son anche più di mesi due che noi aspettiamo. Pazienza dunque qui ci vuole, pazienza eterna e sovraumana a reggere le lune e le strategie del grande Capo che certo vorrebbe, e questo è chiaro, evitar scendere in Consiglio a farsi bacchettare. Pazienza dunque ormai ci manca poco, il dieci maggio, e questo è certo, il giorno dopo il capo sarà un altro. Così almeno ad ascoltar, sta sera, Renzi che pensa di fissar per quella data la giornata elettorale. Se così poi sarà vero, si possono già ora fissare in calendario le scadenze più importanti. Varrà pertanto ricordare che nelle ore comprese tra trenta e ventinove giorni dalla data elettorale sarà da depositare la lista elettorale. Sarà pure anche importante ricordare che questo Consiglio scadrà pure lui il giorno elettorale, ma cesserà di svolgere le funzioni rilevanti intorno alla data della fine del mese prossimo di marzo, ormai che sta imminente. Ci siamo dunque, il tempo stringe; stringe sto tempo per Canio che da il cambio e stringe sto tempo per coloro che aspettano sto cambio. Intanto Gemelli che fa il capo cronista, sembra sia il solo che sta più preparato, organizzando e poi un poco moderando le voci del popolo elettore che osano, per ora, commentare sto turno elettorale. Si aspetta però un' accelerata; vedremo dunque se ci sarà una prossima sgommata.                       

giovedì 26 febbraio 2015

LA BAIA ROSA





Singolare è stato l'annuncio comparso ieri sulla rete, dove la "Baia Rosa" si rivolge un po' a tutti quanti i naviganti chiedendo lumi e aiuti su come riuscire a uscir da un certo impaccio in cui sembra esser caduta per colpa o a causa dell'Ente di governo della Perla. Tre anni senza poter firmar manco il contratto e un gran silenzio, senza mai conoscere il consenso, su quanto poter fare. Così si esprime dunque il conduttore di quella vasca da bagno del lido di Carciano come a segnalar pubblicamente lo stato di disagio in cui ormai versa, per colpa o a causa, abbiamo letto, dell'Ente proprietario. Sin qui dunque l'ultima di cronaca cui noi, per ora, non sappiamo dare una risposta. Giace da mesi ormai, nell'aula consiliare, quella mozione che minoranze hanno prodotto nell'intenzione di muovere, è il caso anche di dirlo, un po' le acque e far anche chiarezza sulla questione oscura del contratto che manco sta firmato e degli inadempimenti e poi ritardi vari ormai tutti evidenti. Giace or dunque la mozione, ma Canio come sempre non ha fretta sulle questioni varie dove inciampa e noi, onestamente, una risposta certa a quel singolare appello comparso sulla rete non l'abbiamo. Lo gireremo dunque a Canio, il nostro amato ultimo Alcade, perché ci chiarisca lui, pro veritate et fede, tutti gli arcani aspetti intorno alla questione. Noi lo aspettiamo dunque porgendogli attenzione, basta soltanto poi si dia, finalmente, anche una mossa.

 

mercoledì 25 febbraio 2015

DEBACLE








Continua, più o meno senza sosta, la debacle della giustizia di Palazzo. Due volte no e una volta sì, più giudici diversi per grado e per giudizio, sentenziano col pollice girato verso il basso gli atti usciti dal Palazzo. Sta volta, è la seconda, decidono quei giudici la sorte che gli spetta all'ordine di prendere le terre in cima al monte. Finisce nel cestino, un'altra volta, il solito decreto con cui, un po' troppo in fretta, risolse sto Palazzo la guerra che era in atto per la vetta. Ritorna la terra, almen per ora, in mano al gran Casato, pagando sta volta anche le spese il nostro bel Palazzo. Com'era già successo per l'altra proprietà, anche per questa non c'è storia e nonostante le firme e controfirme e la convalide tentate, la fine è poi sempre la stessa. Si torna dunque ancor da capo nella guerra che ormai dura da anni e che vede contrapposti la Perla e il nobile blasone. La Perla, peraltro, fiutando già da tempo la sorte dell'atto contestato, ha preso, di nuovo, già le armi per andare, nuovamente, alla conquista del pezzo di terra assai conteso. Finita che sarà questa stagione, inizierà, quasi di certo, l'altra campagna per metter la bandiera della Perla sulla vetta e togliere al Casato il possesso contestato. Quest' ultimo successo comunque ci voleva che segna di gloria Canio, il condottiero, che lascerà il comando da qui a poco carico di gloria e di vittoria.    

martedì 24 febbraio 2015

EDICOLA









Terminato ora il lavoro, si appresta a andare in stampa il bollettino. Son dieci le facciate stampate su un formato che già conoscevate; una veste tipografica discreta e per quanto possibile, peraltro, accattivante, farà presto la sua apparizione nelle case. Son tanti e son diversi gli argomenti; son ventinove i testi redatti e predisposti e c'è un po' tutto. C'è la cronaca delle solite vicende di Palazzo; si fa anche il punto sulla fine di mandato e sulle ipotesi del prossimo futuro; c'è tutta la vicenda raccontata, punto punto, di quel porto senza fine; c'è una pagina che racconta anche la storia; ci sono le vergogne del Palazzo, insomma ci sono tante cose, o meglio molte cose. Non c'è tutto, non ci stava, lo sappiamo ma è uno sforzo che facciamo e che vi offriamo per colmare, anche di un poco, il vuoto informativo e illustrativo che, da sempre, lamentiamo. C'è, messo proprio giusto in fondo, il saluto dal Consiglio di quel Vecchi che per decenni l'ha animato un po' sul palco, ma c'è pure un nuovo appello a mandar tutti in pensione e a pensare un po' al futuro. Questo dunque è il nostro sforzo ormai già fatto e non è che sia poi poco, lo sappiamo e quanto meno lo speriamo che il prodotto sia apprezzato. Non vuol dire che da tutti sia anche amato, ci auguriamo che venga pure criticato, ma ne passa a dir che sia avversato. Buona lettura.
 

lunedì 23 febbraio 2015

MASANIELLO








Inforcata la storia dell'ufficio postale di Carciano, non passa neanche un giorno che subito sto Canio dismette la sciarpa tricolore e diventa un Masaniello. Guidando la schiera dei Sindaci schierati in sua difesa, saltando in cima a uno sgabello arringa il popolo raccolto per la strada e invita i cittadini a togliere i soldi dalle poste, svuotando gli uffici incriminati da tutti i depositi lasciati.. L'invito, che non verrà seguito questo è certo, riporta un poco indietro l'orologio della storia, rievocando le rivolte per il pane o contro la tassa anche sul grano. Comunque Masaniello lui ci prova, e dice pur che  fare dei soldi prelevati dai forzieri che, se mai non finiranno sotto il materasso, andranno di sicuro nelle mani dei banchieri per prendersi lo zero punto zero d'interessi. Con questa ricetta consigliata, di certo, il risultato sarà presto ottenuto, offrendo un altro motivo inaspettato per chiuder gli sportelli già solo mezzi aperti. Non sembra, per il resto, quest'ultima sortita causare altre sventure ai servizi postali già un po' tutti scassati. Se Poste, invece, fosse in borsa, un invito pubblicato a livello nazionale di togliere i soldi dalle casse, avrebbe provocato di sicuro uno sconquasso e nessuno gli toglieva una denuncia avverso i promotori di tale tentativo di ledere il mercato. In tale ultimo caso però di certo non sappiamo se chi guida la rivolta sarebbe stato più prudente e non invece, addirittura, più impudente. Il fatto è che, una volta salito di un tanto lo sgabello, lui perde sempre un poco l'equilibrio con il rischio di finir di nuovo anche per terra. Così sarà, rovinosamente, anche sta volta.

venerdì 20 febbraio 2015

IL GIORNO DOPO












Finita la seduta, passato il giorno dopo, inizia un altro giorno; lo si spera. L'agguato è stato brutto; Canio lo aveva programmato, sapeva che avrebbe provocato una reazione, la voleva; non era di certo la prima, questa volta; si era, persino, un'altra volta anche scusato. Comunque così è stato; importante è buttare un po' di fango ingiusto addosso all'avversario e subito chiamare a dar man forte l'ala estrema che, sempre a difesa del suo Capo, bivacca in mezzo ai banchi. Raggiunto il giorno dopo, gli spiace al Capo di quel Gruppo, il Professore; garantisce di aver formalizzato una richiesta intesa a riportare la calma e il rispetto dentro l'aula, ma quanto all'esito di essa si affida allo spirito che è santo. E' vero, si va verso la fine; si chiede ancora e soltanto un poco di pazienza, ma questo clima, ad arte alimentato, non sembra comunque che sia giustificato. Del peggio non sembra dunque ci sia fine; la truppa reclutata che tace, ormai da sempre nel merito degli atti da votare, chiamata dal gran Capo insorge come un uomo, da destra alla sinistra, tifando come se fosse anche allo stadio. In mezzo a sto bivacco scalmanato, si alza dal suo scanno il Professore, cartella e sciarpa sotto il braccio, si guarda ormai spaesato e stralunato. Finita così quella gazzarra che è stata alimentata per colpire colui che a nulla può essere imputato, sapendolo lontano mille miglia da intrighi e affari che girano intorno a sto Palazzo, si accinge proprio ora questo Canio a tenere il secondo atto del teatro. Invece di rispondere in Consiglio, ha in corso un pubblico spettacolo; scenario predisposto è il cantiere per il porto e, dietro il sipario, già si muovono gli attori del prossimo appuntamento elettorale.



 

               

mercoledì 18 febbraio 2015

AGGUATO IN AULA







Inizia che è già l'ora di cena e affronta subito il primo di argomento; è un atto più formale che non altro, si tratta di affidare, per un anno, la riscossione di quanto si paga di mondezza all'Ente consorziato che già vi ha provveduto nel passato. Si sfrutta l'occasione  per chiedere notizie intorno all'argomento e poi si passa al voto così che, subito dopo, Canio espone l'intenzione di opporsi a che le poste non chiudano l'ufficio di Carciano. Su questo ha già raccolto un pacco di firme e controfirme e ora chiede un voto di sostegno anche al Consiglio che, unanime, si associa e lo concede. Sin qui questa seduta è parsa anche tranquilla, sin troppo si direbbe, ma andiamo avanti. Nell'ordine del giorno ora viene infatti una mozione prodotta dai gruppi associati in minoranza. L'argomento che tratta la mozione sono le ultime vicende del porto in costruzione. Si tratta dei soldi aggiuntivi, mica pochi, di cui l'impresa ne ha già fatto la richiesta. La cifra va oltre un altro di milione per cui, alla fine, il costo totale crescerebbe sino ad arrivare a circa otto milioni. Insieme alla mozione s'illustra pure l'interpello che chiede notizie circostanziate intorno alla vicende. Son cose che dir che son complesse è un po' giustificare il male quando accade; nella realtà dei fatti sono anche più semplici di quanto apparirebbero o che qualcuno volesse anche apparissero. Canio, si leva ora in piedi, il gesto, è ben noto e preannuncia sempre il peggio, incespica da subito e sembra che rispondere non sappia; così ci gira attorno, fa un mezzo accenno per "metterla in politica ", dove cerca il suo salvacondotto, poi scatta l'agguato che aveva preordinato e subdolo e anche peggio, insinua in capo all'avversario che, nell'occasione, è stato relator dell'interpello, le solite menzogne di cui ne va sempre più fiero. La provocazione ahimè, a lui riesce così che colui che è stato provocato gli risponde. Ne nasce ora un tumulto dove a dar man forte a Canio c'è il solito ultimo arrivato, che solo ad ascoltarlo sarebbe da espulsione; segue uno scontro da diretta tra un Canio e Vecchi, mentre si svuota l'aula e Canio ne ordina la fine anticipata. Non c'è risposta dunque alle domande, Canio ha ottenuto lo scopo preordinato e tutto il resto è rimandato.

CENA D'ADDIO









   



Ordunque questa sera, ora di cena, si va in aula, ma sulla carta del menù della casa non c'è quasi poi più nulla. Stamani va a caccia di firme il nostro Canio per la storia dell'ufficio postale di Carciano; sta sera presenta poi le firme e le contiamo. Si è spento dunque anticipato il motore di Palazzo che già non pareva fosse un gran motore e ora neppure l'abbrivio manco ha. Terminato che sarà quel poco di pasto preparato, il resto della sera verrà invece occupato da quanto i convenuti da casa loro hanno portato. Sta volta questo pasto è un po' più ricco di quanto il Palazzo ha preparato. Sul tavolo da pranzo ci mettiamo un po' tutte le cose che stanno ancor sospese che vanno da sto porto, o meglio dai suoi costi e i suoi problemi, alla piscina, o meglio la vasca per il bagno, per non parlare poi dell'alberghiera con la storia dell' infinita ricerca del sito per il calcio, passando poi a interpellar sulla vicenda, pure lei senza una fine, dell'impianto a fune che andava dalla costa fino in cima alla sua vetta e finendo poi sul lungo lago, o meglio dentro i buchi aperti dopo il vento, per sbattere poi infine sul ponte sbarrato coi lucchetti e contro i lampioni rotti e arrugginiti. Nel mezzo della cena una pietanza sostanziosa; una proposta, ma ci vuole poco a pensar sarà bocciata; vorrebbe recuperare alla decenza la vecchi stazione del trenino e infine un'ultima portata che illustra un'occasione per trovar 5 milioni in euro ormai spariti per Villa Palazzola. Ma anche su questo Canio si è già espresso: sventurato !

martedì 17 febbraio 2015

CAPPA E SPADA







Ne fa pur cenno un interpello che verrà discusso domani nell'aula del Consiglio, ma sembra ormai certo essere in corso, dentro il Palazzo, un bel duello. Duellanti in armi da un lato il Canio e il suo governo, dall'altro lato un cavalier di cappa e spada che,ribelle alla corona, venne scacciato a più riprese, ma che con i favori della legge è ritornato e seppur disarcionato, non sembra per nulla ancor esser domato. In tal tenzone ci fu, per vero, anche chi dentro il governo cercò di guadagnare i suoi favori, tentando di prenderne le parti, ma come spesso accade, presto costui cambiò opinione e decisione. Comunque sto duello riguarda, da un lato, la presa di un conteso ponticello e, più consistente, la conquista del porto in eterna costruzione. La prima vicenda è la più nota; il ponticello è un poco traballante e visto com'è questo suo stato, non c'è altra soluzione che la sua sostituzione. Su questa, appunto soluzione, si apre, tuttavia la discussione. Sta discussione va avanti, o meglio è ferma, ormai da un pezzo e se poi ci sia in vista la conquista dall'una o l'altra parte, per ora non sappiamo, ma domani lo vediamo. Per quanto attiene,invece, l'altro affare, c'è stato uno scontro assai importante che ha visto schierare sul campo di battaglia un poco tutti quanti. La posta messa in gioco non è poco, riguarda la conquista di sto porto. Passato che è ormai stato un anno di distanza dalla consegna dell'opera all'impresa, è nata la bagarre se mai le carte del progetto abbiano, o meno, a reggere di fronte ad una scossa della terra. Il verbale di quel giorno di Palazzo ci racconta di quanto fosse allegra l'atmosfera. Da un lato dunque il cavalier disarcionato vedeva venuta l'occasion di consumare una vendetta; dall'altro Canio e il suo governo facevano quadrato pur di non ceder manco un passo all'avversario. Nel mezzo dello scontro venne altresì coinvolta un po' tutta la truppa col risultato di una grande confusione e con il governo e Canio messi ormai alle strette. Alla fine li trasse dall'assedio il Generale che, arrivato con le armi, impose la tregua ai contendenti, così salvando Canio e il governo dalla resa.













lunedì 16 febbraio 2015

PANZER


 



Si annuncia, a mezzo stampa, la prossima campagna di Canio l'attivista che indossata che avrà la sciarpa tricolore andrà in piazza a protestare contro la prossima prevista chiusura dell'ufficio delle poste di Carciano. Coraggio dunque, avanti a tutta forza e vediamo poi se mai ci sarà un qualche risultato. Comunque è interessante vedere il nostro capo così tanto impegnato, in fine di mandato, che indossa, persino, i segni dello Stato e sfida a viso aperto le poste malandate guidando la rivolta del popolo indignato. Lo stesso nostro capo è quello che a Carciano, però, ha chiuso, da un tempo a questa parte, non tanto l'ufficio delle poste, ma tutto quanto lui poteva. Ha chiuso, da due anni, il pubblico esercizio chiamato cascinetta; ha chiuso, a inizio autunno, la stazione di partenza dell'impianto funiviario; ha chiuso a fine estate il ponte sul rio Roddo e quanto alla piscina, la vasca per il bagno, chi lo sa se poi ancora riaprirà per la prossima stagione balneare? Comunque in questi casi, qui sopra ricordati, non pare che abbia indossato la sciarpa tricolore e, sceso sulla piazza, sia andato a protestare con vigore e con ardore. Eppure in tutti questi casi in lui stava trovar la soluzione che, forse, non richiedeva neppure far grande rumore, quanto piuttosto tacere e lavorare. Comunque questo è Canio, lo sappiamo; manco si può dire che agisca in male fede, proprio la cosa a lui gli sfugge; ora, messa la sciarpa tricolore giusto al collo, cavalca e carica il caso delle poste, temendo che qualcuno gli rubi la scena sulla piazza; domani poi toglie la sciarpa e, sceso da cavallo, manco ricorda più tutta la cosa; ieri ha chiuso tutto ciò che, umanamente, lui poteva chiudere a Carciano e il giorno dopo va in piazza contro la chiusura dell'ufficio della posta; unica diversità sta, forse, nella sciarpa tricolore; in un caso se la mette, nell'altro lui la toglie.

 

 

venerdì 13 febbraio 2015

FINALMENTE









 

 
 
 





CITTA’DI STRESA
IL SINDACO DISPONE di convocare il CONSIGLIO COMUNALE
In sessione straordinaria – seduta di 1° convocazione per il giorno
mercoledì 18 febbraio 2015, alle ore 19,00
presso Palazzo Municipale, Sala Canonica
e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione,
in sessione straordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno di
mercoledì 18 febbraio 2015, alle ore 20,00
presso Palazzo Municipale, Sala Canonica
Per deliberare il seguente
ORDINE DEL GIORNO 


1. Lettura ed approvazione verbali sedute precedenti.
2. Affidamento al Consorzio Unico di Bacino C.O.U.B. della gestione del tributo T.A.R.I. per l’anno 2015.
3. Ordine del Giorno contro la chiusura dell’ ufficio postale di Carciano.
4. Gruppi Consiliari Insieme e Lega Nord. Mozione. Concessione in gestione dell’ impianto natatorio Lido di Carciano. Inadempienze del concessionario (prot. N. 16756 del 22.12.2014).
5. Gruppi Consiliari Insieme e Lega Nord. Mozione. Costruzione porto turistico. (prot. N. 16758 del 22.12.2014).
6. Gruppi Consiliari Insieme e Lega Nord. Mozione. Atto di indirizzo in materia di pianificazione urbanistica (prot. N. 16849 del 24.12.2014).
7. Gruppi Consiliari Insieme e Lega Nord. Mozione. Expo 2015 D.L. 23.12.2013 n. 145 comma 24 convertito in L. 21.02.2014, prorogato con decreto milleproroghe dicembre 2014. Finanziamento progetti di accoglienza turistica, valorizzazione di beni culturali e ambientali (prot. N. 45 del 05.01.2015).
8. Gruppi Consiliari Insieme e Lega Nord. Mozione. Concessione in gestione dell’ impianto natatorio Lido di Carciano. Inadempienze del concessionario (prot. N. 16756 del 22.12.2014).
9. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza. Gestione liquidazione spese tecniche di progettazione e direzione lavori porto turistico, primo progetto (prot. N. 16518 del 17.12.2014).
10. Gruppi Consiliari Insieme e Lega Nord. Interpellanza. Costruzione porto turistico. Nuove problematiche (prot. N. 16519 del 17.12.2014).
11. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza. Esito negativo di bando per la concessione di rinnovamento e esercizio dell’ impianto funiviario di trasporto a fune Strsa-Mottarone. Iniziative dell’ Amministrazione (prot. N. 1585 del 06.02.2015).
12. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza. Stato della passeggiata lungolago. Mancanza di manutenzione ordinaria, danni straordinari (prot. N. 1726 del 10.02.2015).
IL SINDACO