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giovedì 31 ottobre 2019

CONSIGLIO LEGGERO


In corso di fine di mandato le cose serie diventano leggere e il DUP: l'acronimo che sta per Documento Unico di Programmazione e che spazia sul tempo del prossimo triennio è una roba che non si sa quanto poi valga. Comunque ne han parlato, per quel tanto, o meglio poi quel poco che esso valga. Ma a inizio di seduta, il Borgomastro si è alzato in piedi per dire cosa pensa sul caso che riguarda l'ospedale e ha ribadito che pensa che l'ultima proposta non stia in piedi. Pensiero condiviso da poi tutto il Consiglio. Del resto non c'é molto. Le opere da fare si mettono e si tolgono, si aggiungono e sottraggono, si spostano e poi rispostano; la solita maniera di far programmazione. Sul porto gli si chiede se ci sono ultime nuove. Nessuna novità risponde il Borgomastro. Intorno all'Alberghiera gli fanno la domanda, risponde come al solito che l'Ente Provinciale di soldi non ne ha. E riguardo la vasca per il bagno, ci sono contenziosi, spiegati per benino, ma ora prende avvio un bando tutto nuovo, sperando che poi riesca. Peccato che fosse tutto qui perché dal testo di quel DUP si leggono dei dati che dovrebbero pensarsi. Li scrivo qua di sotto: è il crollo demografico che è quello che sorprende; la curva dei morti che schizza su per aria, il saldo naturale è un - 55 e quello migratorio un debole + 12, i nati son pochini, son forse la metà della metà ed anche fors di più di quanto non lo fossero negli anni ormai del boom. Avanti questo passo, la Perla non c'é. Attrae quasi nessuno, quei pochi che poi vengono, son presto compensati da quelli che van via, i morti sono troppi e i nati non ci sono. In questa situazione c'é poco ormai da fare, la curva non si cambia un anno dopo l'altro e quando le classi dei nati in questi anni saranno tutte a scuola, le scuole saranno un bel deserto. Ordunque, mettiamoci da fare, se scappa l'Alberghiera la curva migratoria sarà ancor più bassa, è l'unica industria che regge anche d'inverno. Mettiamola sta scuola al posto di quella elementare, è urgente e non c'è tempo da aspettare.



1 - Risultanze dei dati relativi alla popolazione.

Popolazione legale al censimento del 2011 n. 4816

Popolazione residente alla fine del penultimo anno precedente (31.12.2018) n. 4870 di cui maschi n. 2339 femmine n. 2531 di cui:

In età prescolare (0/5 anni) n. 161

In età scuola obbligo (6/16 anni) n. 420

In forza lavoro 1° occupazione (17/29 anni) n. 534

In età adulta (30/65 anni) n. 2392

Oltre 65 anni n. 1363

Nati nell'anno n. 20

Deceduti nell'anno n. 75

saldo naturale: -55

Immigrati nell'anno n. 194

Emigrati nell'anno n. 182

Saldo migratorio: + 12

Saldo complessivo naturale + migratorio): -43

Numero di famiglie n. 2456

Numero di convivenze n. 6

Numero medio di componenti per famiglia n. 2.

giovedì 24 ottobre 2019

MINESTRA RISCALDATA

 

Ormai in dirittura di fine del mandato, il Borgomastro raduna qualche media e annuncia che presto tutto cambia. A leggere un po' bene non cambia quasi niente, i soliti progetti voltati e rivoltati non toccano il futuro, neppure più di tanto il nostro qui presente. Ignora i fallimenti: il porto che non c'é, la vasca per il bagno che fa acqua; fa finta che portarsi la villa Palazzola in casa propria sia la soluzione del problema; trincera la questione l'Alberghiera a un fatto di soldi che mancano e ignora che manco Lui sa dove poi metterla. Racconta che un nuovo parcheggio alla stazione, mettendoci i soldi delal Perla, sia un fatto da vantarsi e non un regalo a Trenitalia, che infatti si stupisce e non ringrazia. Ignora gli ultimi permessi a costruire: Villa Ostini e Grand Hotel Des Illes e cosa mai abbiano deciso in termini di standard o invece se abbiano monetizzato tutto quanto. Insomma il nostro Borgomastro racconta ciò che vuole e ignora quel che vuole. Potremmo proseguire nel racconto: ci dice che sistemerà le stazioni funiviarie, non ci dice perchè mai non lo abbia già fatto che i soldi pur li aveva, ma ignora i dati del bilanci del gestore, gonfiati negli utili dai lauti regali della Perla. Annuncia un parcheggio per un porto che non c'è che costerà una sberla a posto auto. Insomma un gran disastro che viene raccontato come fosse un gran successo. E' bravo il Borgomastro, troppo bravo; funanbolo com'é racconta tante favole e le gira come vuole. Speriamo sia l'ultimo spettacolo in rassegna, che chiuda anche il teatro, si cambi compagnia e così sia.

mercoledì 23 ottobre 2019

CONSIGLIO BREVE







CITTA’ DI STRESA

Convocazione ordinaria del Consiglio Comunale.

I L B O R G O M A S T R O    D I S P ON E

di convocare il CONSIGLIO COMUNALE in sessione ordinaria – seduta di 1° convocazione per il giorno mercoledì 30 ottobre 2019, ore 18.30 presso Palazzo Municipale, Sala Canonica e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione, in sessione ordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno mercoledì 30 ottobre 2019, ore 19.30 presso Palazzo Municipale, Sala Canonica Per deliberare il seguente

O R D I N E D E L G I O R N O

Seduta pubblica

1. Lettura ed approvazione verbali seduta precedente.

2. Comunicazione D.G.C. N. 126 del 24/09/2019 ad oggetto “Esame ed approvazione prelievo dal fondo di riserva – esercizio finanziario 2019”.

3. Comunicazione delle variazioni di bilancio approvate con D.G.C. ai sensi dell’articolo 175 comma 5bis del T.U.E.L. – 1° semestre 2019.

4. Esame ed approvazione 5° variazione al Bilancio di Previsione 2019/2021.

5. Esame ed approvazione D.U.P.S. 2020/2022.

IL B O R G O M A S T R O

 Bottini

venerdì 11 ottobre 2019

FINANZIARE UTILI










Viaggia a sei cifre il bilancio 2018 in utile del concessionario della funivia Stresa/Mottarone. Sostenuto dal contributo pubblico, prelevato dalle tasche dei cittadini, il generoso Comune continua a versare l'obolo di circa 134 mila euro con il quale finanzia gli utili societari privati che sono arrivati alla somma di €. 350 655 euro al netto degli oneri fiscali, facendo un balzo di quasi 120 mila euro in più rispetto all'esercizio precedente. Nonostante questi ottimi risultati di bilancio, il Comune non fa una piega e versa con puntualità Svizzera l'obolo a suo tempo pattuito da Canio a beneficio del vincitore e concorrente unico della gara per la concessione. A saperlo che sarebbe finita così avrebbero potuto arrivare in massa a partecipare a quella gara ed invece ha concorso sempre e solo l'unico concorrente, sempre lo stesso che se qualche cosa non cambia, sfilerà per tutto il tempo di durata della concessione i soliti 134 circa mila euro annui, senza manco ringraziare. Una situazione imbarazzante per un governo che evesse una minima decenza e un minimo pudore, ma evidentemente i governanti non fanno mai una piega di fronte a qualsiasi situazione si imbattino. Fortunati loro che dimostrano fermezza di carattere e forza d'animo o semplicemente indifferenza, peggio ancora ignavia. Togliere loro la spina non basta, bisogna chiudere anche l'ossigeno, interrompere le cure paliative e sperare che, dopo tutte queste manovre terapeutiche, tirino l'ultimo respiro. Più semplicemente e realisticamente io avvertirei loro che se non interrompono l'erogazione di soldi a beneficio di utili societari, una informativa alla Corte dei Conti ci potrebbe anche stare. In fondo ne abbiamo le tasche piene di questo andazzo di cui quest'ultimo non é né l'ultimo, né il solo. Tutto prevedibile ? Non posso dirlo, ma una volta che i dati di bialncio diventano evidenti, beh, a questo punto perseverare è diabolico.

giovedì 10 ottobre 2019

ALTO MARE

 










Leggiamo in albo che sono inziate le operazioni tecniche per valutare i costi di urbanizzazione della strada "Campetti". Costo di queste spese tecniche soltanto 14 mila euro, non molto o meglio relativamente poco. Il mandato a fare queste spese starebbe nel contenuto di una deliberazione del Consiglio di circa un anno fa, la n. 58/2018, quella nella quale si discuteva in tema di Alberghiera. Già il tempo trascorso da allora ci dice che non c'è fretta e questo lo abbiamo capito da tempo e ora ne vediamo conferma. Quello che però ci lascia assai perplessi è proprio quel mandato, scritto nel verbale consiliare, che dopo un decennio di giù e su sembra si voglia partire dall'inizio nella ricerca, o meglio, nella ricerca di un sito idoneo a metterci sta benedetta Alberghiera. In altre parole si insiste in una alternativa più o meno impossibile; la individuzione di un sito che era risultato non idoneo paesaggisticamente per metterci l'edificio, poi inidoneo urbanisticamente e idrologicamente per metterci il campo di calcio e adesso riesumato quasi che passando il tempo mutino le condizioni. Dubitiamo ormai fortemente della saldezza dei decisori locali, dubitiamo che dietro l'ostinazione di perseguire decisioni sepolte vi stia la vera determinazione a trovare la soluzione per la questione in primo piano, registriamo soltanto questo andamento ondivogo, sempre condotto lungo percorsi tortuosi e incerti, ignorando soluzioni pratiche, concrete e fattibili che pur ci sarebbero. Tantè, questo è quello che il convento passa, l'unica debole speranza è che fra non molto sarà possibile togliere la spina ai nostri incerti decisori; dove poi attaccarla questo non lo saprei proprio, c'è sempre il rischio di rimanere fulminati. Per verità la spina bisognerebbe toglierla anche prima, mi sembra che tenere in vita dei malati terminali praticando terapie accanite non sia giusta, né per loro, nè per noi che dobbiamo assistere impotenti alla loro agonia. Qui una bella legge sul fine vitae ci vorrebbe proprio. Ma per tornare al tema Campetti, dobbiamo concludere con una nota lieta. Mentre si tenta di spedire sulla collina la scuola Alberghiera, il nostro Borgomastro è finalmente ridisceso al piano, lasciando la dimora sita al Gabuso, finita si dice in buone, anzi ottime mani. Da poco è stata inaugurata la sua nuova residenza cittadina; una discreta palazzina, messa proprio al centro della cittadella; complimenti, direi una residenza all'altezza del ruolo e dell'importanza dell'istituzione che ricopre. Una fortunata e interessante compravendita che corona sicuramente un suo sogno, mentre tutto il resto rimane, come sempre, più o meno,in alto mare.

martedì 1 ottobre 2019

IL NOIR: LA TRAVERSATA


La traversata / Piero Vallenzasca
DA MEG 0 COMMENTI

Sembra una relazione come tante quella tra Curt e Martina, che si rifugiano per qualche giorno di vacanza sugli sci sulle Alpi francesi. Parole non dette, rancori repressi e conflitti emergono però ben presto tra i due. Anche qui, però, tutto sembra normale.
Ma le incomprensioni possono diventare delle mine pericolose. E sfociare in qualcosa di non previsto. Chiaramente non posso svelarvi il finale, che sarà però una sorpresa agghiacciante.

E’ il secondo romanzo di Piero Vallenzasca, che dopo “La manica nobile“, un giallo classico, si cimenta con il noir. Il linguaggio è scorrevole, chiaro, netto. La storia un vortice che spinge il lettore a chiedersi fin dall’inizio cosa capiterà ai due protagonisti.
La Trama
Una vacanza invernale di una coppia è fonte di un rinnovato contrasto tra i due, a cui le precedenti esperienze paiono aver lasciato segni di non facile rimozione. L’incomprensione si traduce in scontro fisico e la volontà di riconciliazione non fa breccia. La violenza è la cifra sottile che pervade ogni cosa. Esploderà immotivata, senza ritorno possibile.