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lunedì 21 marzo 2022

I MISTERI DI VILLA OSTINI




Vi sono residenze storiche avvolte nel mistero: fantasmi che le popolano, proprietari finiti tragicamente, storie di intrighi e corruttele, abbandoni al degrado e poi il ritorno a nuova vita, con nuovi proprietari che si insediano e dettano nuove regole. Villa Ostini è forse un esempio reale di queste storie che si trovano un po' ovunque, ma che sulle sponde dei laghi acquistano un particolare " fascino" oscuro. In villa Ostini c'è un po' tutto quello che abbiano evocato: il sequestro Ostini con la tragica fine del sequestrato, la maxi tangente scoperta al momento del varo del piano regolatore della cittadella, le condanne comminate, poi l'abbandono completo e tanti anni dove , probabilmente, l'unico abitante sarà stato qualche vecchio fantasma , ormai anche lui emigrato altrove. Più di recente è la svolta: la rinascita guidata dai nuovi proprietari che provenienti dalle terre dell'Eurasia, riversano sui laghi una valanga di soldi che i nostri oligarchi manco si sognano. Considerata la grande disponibilità di spesa dei proprietari, chiunque avrebbe pensato che non ci sarebbero stati problemi a trovare la giusta soluzione della rinascita della villa, coniugando, al meglio, interessi privati e quelli pubblici, cioé nostri. Direi che sino ad oggi non è proprio andata così, almeno per quanto riguarda il lato pubblico della questione. Nonostante che la previsione originaria del piano regolatore sia il frutto di un atto corruttivo, certificato e documentato da atti giudiziari passati in giudicato, tutto sembra passato in cavalleria e c'è chi non è contento di quanto ottenuto, ma vuole di più. Il soggetto portatore di questi poco saziabili interessi è, in sede locale, chi professionalmente segue la vicenda, soggetto che tante volte abbiamo, a ragione, indicato e additato. Non lo ripetiamo qui, tanto è noto. Meno nota la vicenda che in questi ultime anni e mesi si è sviluppata e che merita la massima attenzione. Orbene, qui la responsabilità della ex giunta Bottini è quella primaria, quando approvando l'obbligatoria convenzione che avrebbe dovuto disciplinare l'attuazione dell'intervento, specie per quanto riguarda la parte pubblica, dichiara che, nonostante il piano regolatore lo chieda, loro non vogliono che i parcheggi pubblici dovuti siano realizzati, anche in interrato, entro il perimetro dell'area, ma non sanno indicare dove e quindi rinviano la decisione sine die. Infatti vanno a casa senza decidere. Ma l'uomo della provvidenza, l'agente locale della proprietà, è più lesto di una faina e, nell'interregno, infila una prima richiesta di variante edilizia che satura la cubatura ammissibile e infila tutti i parcheggi ad uso privato, nell'interrato. Ha messo così le mani avanti; non si sa mai che ai nuovi venisse in mente di raddrizzare le storture della giunta Bottini e, infatti  a novembre 2020 ottiene l'assenso. Peccato che a tale assenso manchi un elemento fondamentale, cioé la revisione di quella convenzione che, oltre che monca, era stata calcolata con dati quantitativi  ora  completamente diversi, cioè sottostimata. Pazienza, lui, l'agente, ha in tasca la soluzione. Ha fatto acquistare dal suo committente, a prezzo di saldo, un terreno che ahinoi, se non ci fosse stata la mancanza di memoria del Professore, avrebbe, già decenni fà, dovuto transitare gratis al Comune e lì, più o meno dalle parti del collegio Rosmini, metterci gli standar parcheggi pubblici a servizio della cittadella. Cosa servano lì e come potranno funzionare, lo lasciamo alla creatività, questa volta necessaria della nuova prossima delegata alla materia. Ecco, fra breve, l'agente consegnerà il prodotto belle confezionato e spera con l'imprimatur della neo delegata di chiudere la partita. Intanto però non finisce lì e fa un altro passo avanti, anzi due. Ha infatti inoltrato le varianti 2 e 3. La prima tuttavia da circa un anno è ferma, forse l'ex delegato alla materia si era messo di traverso, ma "ragioni personali" lo hanno portato ad abbandonare, ma mentre la seconda attende, l'agente presenta anche la terza che ora è in istruttoria. Con queste due operazioni completa il quadro e tenta di  decidere lui per tutti gli indecisi decisori e entra a piedi uniti nella vicina area di Villa Ducale, infilandoci altri parcheggi interrati e altro, sempre ad uso privato esclusivo. Tutto bene dunque ? Per nulla. l'area è gravata da tutele quale parte del giardino di pertinenza della Villa Ducale e non ha previsioni urbanistiche, quindi al momento non è edificabile, manco sotto terra. E allora ? Allora qui si apre l'ultimo mistero di Villa Ostini. Un mistero che invitiamo la neo delegata a scoprire prima che sia troppo tardi.            
   

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